Wake Up My Darling

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Un fastidioso raggio di sole le illuminò insistente il viso. Lauren si lasciò sfuggire un leggero gemito aggrottando le sopracciglia. Mormorò qualcosa di incomprensibile e si portò una mano a coprirsi gli occhi, ma senza risultati dato che la consapevolezza che era ormai mattina le si era formata nella mente e ben presto si ritrovò sveglia.
Si stiracchiò sulle lenzuola calde, mentre accanto a lei sentiva il famigliare calore di un corpo.
Si girò in direzione della fonte aprendo gli occhi completamente, osservando ciò che aveva davanti.
Camila era distesa a pancia in giù, le braccia aperte che cercavano spazio, così come le gambe toniche.
I capelli mossi, sparsi un po' ovunque. Il viso girato verso sinistra quasi completamente coperto dalle ciocche more. E un leggero russare.
Lauren quasi rise, ma si trattene ancora. Non voleva rovinare tutto.
Si sedette sul materasso e osservò quella schiena ambrata, memorizzando ogni piccolo neo. Allungò con dolcezza la mano seguendo, con un dito, i piccoli punti che spiccavano leggermente sulla pelle della ragazza addormentata.
Aveva sempre trovato che la schiena fosse una delle parti del corpo più sexy, e le spalle di camila ... beh. La posizione che aveva assunto esaltava la forma delle sue scapole, e la leggera luce creava giochi di ombre da seguire per gli occhi di Lauren.
Lasciò che tutta la mano si appoggiasse alla pelle calda della ragazza muovendola senza forzature come se andasse per conto suo.
Si leccò le labbra nel sentire i muscoli forti ma morbidi tra le scapole, poi le dita si persero lungo la colonna vertebrale seguendo con i polpastrelli ogni vertebra finendo alle fossette dell'osso sacro, tracciandole più volte lentamente.
Lauren prese un profondo respiro, e il cuore le balzò in gola.
Dette un veloce sguardo a Camila ancora sopita ma con un lieve e inconscio sorriso sul volto.
Così si chinò, posando le labbra in quelle fossette, mentre lasciava le dita sfiorare la pelle fino alle natiche, si deliziò nel sentire il gluteo liscio sotto il dorso della sua mano.
Seguì con le labbra il sentiero appena fatto con le dita, posando leggeri baci sulla colonna e tracciando con la lingua il percorso tra le scapole, sfiorando con il naso i capelli scompigliati.
Si prese nel magnifico odore dello shampoo di Camila, prima di spostarli di lato con delicatezza ed iniziando a depositare baci aperti sulla lunghezza della nuca fin sotto l'orecchio. Succhiando la porzione di pelle che aveva tra le labbra, e mordendo subito dopo, stringendo allo stesso tempo, la mano posata sul fondoschiena perfetto dell'altra. Facendo sempre più pressione con i denti finché un mugolio la riportò alla realtà. Camila si girò malamente nel letto portandosi supina, continuando il suo dolce sonno, come se nulla fosse.
Lauren si morse il labbro inferiore interrogandosi su cosa fare ora, non voleva svegliarla.
Sorrise a se stessa, si stava mettendo da sola. Voleva svegliarla eccome!
Gli mancavano i suoi occhi, il suo sorriso ed i suoi baci.
Moriva dalla voglia di ascoltare la sua voce roca appena un po' impastata dal sonno.
Moriva dalla voglia di farla sua, quella voglia di lei che le era rimasta dalla sera prima, quando stremata si era lasciata andare tra le braccia di morfeo.
Ma non sarebbe stato carino svegliarla solo per quello.
Sorrise ancora. Magari si.
Si avvicinò appena un po' al suo viso per lasciarle un piccolo bacio sulle sue labbra.
Gesto che non sortì alcun effetto. Era ancora profondamente addormentata.
Lauren si puntello sul gomito ammirando il corpo nudo davanti a lei, senza nulla a coprirlo.
Come poteva apparire ogni giorno sempre più perfetta hai suoi occhi si chiedeva.
Passò in rassegna il corpo di lei, dalla curva della clavicola, a quella dei seni piccoli e delicati. Continuando per il ventre piatto fino la piega dell'inguine. Osservando le cosce, i polpacci e i piedi allungati, in segno di rilassamento.
Tornò lentamente indietro salendo e osservando con estrema tranquillità il profilo per qualche minuto, perdendosi in ogni più piccolo particolare del viso che conosceva ormai a memoria.
Mossa da una voglia irrefrenabile, tornò a baciare il collo della piccola creatura che aveva vicino a se. Baci aperti e bagniati, aveva perso la voglia di combattere la piccola guerra con se la se stessa, per decidere se svegliarla o lasciarla riposare.
La voleva, la desiderava più di ogni altra cosa e non avrebbe saputo aspettare ancora.
Disegnò con la lingua le linee della clavicola, scendendo giù per lo sterno facendo sospirare l'altra nel sonno. Continuò a baciare la pelle che la divideva dalle dolci curve dei seni, morse proprio in mezzo ad essi prima di prendere un capezzolo tra le labbra, e portare le proprie mani alle ginocchia dell'altra aprendole con gentilezza, posizionandosi in mezzo senza staccare le labbra dal seno mette cominciava a passare la lingua sopra al capezzolo ormai turgido. Camila gemeva piano quasi fosse in un sogno, come se non capisse la differenza tra esso e la realtà.
Lauren staccò le labbra portandole alla piccola piega sotto il seno, succhiando la pelle sensibile. "Lauren" sussurrò inconsciamente ad occhi chiusi camila, mentre la più grande spostava ancora le labbra portandole ora all'ombelico, infilandoci la lingua dentro.
Morse nuovamente la pelle, questa volta con meno dolcezza di prima. Mentre con le mani faceva leggermente pressione sulle ginocchia inducendo l'altra a piegare di più le gambe, facendosi più spazio.
La maggiore si portò con il viso all'altezza dell'intimità della ragazza sotto di lei.
Socchiuse le labbra iniziando a soffiare aria fredda tra le pieghe già bagnate dell'altra, d'altronde il gioco della sera primo non aveva fatto eccitare solo lei.
Camila aprì le palpebre di scatto appena l'aria colpì il suo sesso. Portò gli occhi sbarrati verso il basso vedendo dove si trovava Lauren, capendo solo ora cosa stava succedendo intorno a lei.
La maggiore però non le lascio il tempo di ragionare poggiando la bocca sopra il clitoride avvolgendolo e succhiando forte. Scaturendo un gemito dalle labbra di camila. "Lo" gemette ancora mentre l'altra spostava la lingua sulla sua entrata, stuzzicandola prima di mordere una delle grandi labbra e tirarla leggermente. "Buongiorno amore" soffiò in risposta, la ragazza dagli occhi verdi, non spostandosi minimamente dalla sua posizione, in modo da far sentire le proprie labbra alla compagnia.
La piccola cubana strinse le lenzuola mugolando una risposta poco chiara. Mentre sentiva le unghie dell'altra graffiare le cosce in modo da indurla ad aprire ulteriormente le gambe. "Dio... Lauren" chiamò frustrata mentre la grande portava la bocca nuovamente al clitoride, leccandolo piano. I fianchi di Camila saltarono automaticamente mentre portava una mano tra i capelli neri tenendola ferma dov'era. Chiuse gli occhi mentre sentiva i polpastrelli delle dita di Lauren passare lentamente, troppo lentamente, sulla sua entrata massaggiando su e giù in continuazione. "Ti voglio" pregò senza fiato.
La maggiore sorrise sadica tra le sue pieghe. Affondando in lei un dito, nemmeno mezza falange in realtà, ma Camila urlò lo stesso provando ad alzare i fianchi alla ricerca di qualcosa in più.
Che arrivò dopo pochi secondi perché Lauren, stanca dei suoi stessi giochi, entrò completamente con due dita, mozzano il fiato alla piccola.
Sollevò il viso iniziando a gattonare fino ad arrivare alle labbra della sua amatapoo affondandoci la lingua dentro, puntò un braccio vicino la testa di lei in modo di non pesarle troppo addosso, mentre le sue dita si muovevano veloci e mirate.
Camila era già al limite e Lauren lo sapeva bene, sentiva i muscoli delle pareti stringersi sulle dita. Aggiunse il terzo dito con difficoltà, aumentando la forza delle spinte e chiudendole la bocca con la propria, sperando di attutire un minimo i gemiti, diventati ormai troppo alti.
"Mila, tutto bene lì dentro?" sussurrò una voce da dietro la porta. Voce che decisamente portava il marchio di Ally.
Lauren fermò le dita aprendo gli occhi scioccata. "non provare a fermarti jauregui..." ansimò affannata la piccola con voce leggera, ma tremante, in modo da non farsi sentire da altri. Lauren riprese i movimenti mentre la ragazza dagli occhi marroni buttava di lato la testa mordendo la federa cercando di trattenersi in qualche modo.
"Mila?" chiamò ancora ally incerta.
"Ally non sarà successo nulla, sarà solo caduta dal letto come il suo solito, lasciala stare... Tra poco verrà" la voce di Normani si proruppe per il loro appartamento dando fine alle domande della maggiore tra le cinque.
Lauren radicchio mordendo il collo esposto di camila "già Camz... Vieni" ringhió al suo orecchio trovando il suo punto sensibile. Bastarono pochi affondi ben mirati per farla finalmente crollare stanca sotto di lei, mentre i brividi dell'orgasmo le invadevano il corpo.
La più piccola sentì le dita dell'altra uscire, sentendosi d'un tratto vuota mentre veniva stretta tra le sue braccia. "Cosa sei" disse al suo orecchio mentre la stringeva a sua volta incastrando il volto nell'incavo del collo e respirando forte il suo odore. Lauren riempì il piccolo viso di baci mentre l'altra si lasciava andare alle coccole dolci.
"scusa se ti ho svegliata, ma avevo troppa voglia di te" le sussurrò tra i capelli, depositando altri piccoli baci. "se questo è il tuo modo di scusarti, lo dovremmo provare più volte" rispose la piccola ridacchiando mentre Lauren le schiaffeggiava la spalla fintamente indignata.
Quando dopo una mezz'oretta le due ragazze uscirono dalla stanza mano nella mano, trovarono ad aspettarle un sorriso sadico disegnato sulle labbra di Normani "allora mila... Sei venuta alla fine" sussurrò alzando un sopracciglio maliziosamente "impara ad urlare meno, se non vuoi essere interrotta sul più bello" concluse vedendo il viso rosso più piccola. Si voltò per andare in cucina, mentre sentiva Lauren ridacchiare. "eee... Lo... Vale anche per te, l'altra notte..." disse sparendo dietro la porta mentre le due ragazze imbarazzante la seguivano timide e in completo silenzio.

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