Dame Esta Noche

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Spalancò la porta della sua stanza con un calcio, tirandomi dentro con lei. Richiudendola con un colpo secco, spingendomi poi contro il legno, e addossandosi a me completamente.
"Camz..." cercai di dire qualcosa ma le sue labbra soffocarono in un bacio ogni mio tentativo di oppormi, non che volessi ribellarmi seriamente.
Le sue mani presero a vagare impazzite sul mio corpo, accarezzandomi ovunque.
Mentre la sua bocca divorava le mie labbra, e la sua lingua scivolava tra esse esplorando la mia.
Il suo sapore, la sua foga, la passione cieca che la avevano colpita mi eccitavano come nient'altro al mondo, le sue mani erano ovunque sul mio corpo, cosi calde da incendiare la mia pelle al loro passaggio.
Posai le mani sui suoi fianchi attirandola più vicino a me, e in quello stesso istante la sua presa salda si serrò in torno ai miei polsi, costringendomi ad addossare nuovamente le braccia al legno della porta.
"Ferma" ringhiò sulle mie labbra.
Mormorai di disapprovazione mentre catturava le mie labbra in un nuovo bacio.
"cosa pensavate di fare tu e Dinah in quel Clab?" sussurrò ad un passo dalle mie labbra livide di morsi, cercai di formulare una frase di senso compiuto ma l'unica cosa che uscì dalle mie labbra era un gemito forte.
La sua bocca si spostò sul mio collo e mentre io facevo scivolare la testa all'indietro per darle spazio, lei con la lingua tracciava un percorso infuocato dal mio collo alla mia clavicola.
Mi lasciai andare completamente quando posò le mani sulle mie cosce graffiandole possessivamente. Quasi urlai d'eccitazione nel sentire le sue unghie continuare la salita, sopra il tessuto del vestito, fino alle mie spalle nude lasciando leggere strisce rosse sulla mia pelle diafana, mentre i suoi denti si serravano alla base della mia gola strappandomi un gemito.
"lo so che lo facevate apposta sai? Lo vedevo dai tuoi occhi che mi cercavano, perché sai che sono gelosa di te" disse stringendo il mio sedere tra le mani che continuavano a spostarsi ovunque sul mio corpo. Come una furia si gettò sul mio seno ancora coperto. Lo morse con forza da sopra la stoffa inducendomi ad urlare più d'impazienza che dal dolore. "Tu sei mia" disse con la bocca a pochi centimetri dal mio petto che si alzava e abbassava affannato.
Portò una mano sul mio fianco alla ricerca della zip del tubino nero che indossavo, era stata proprio Dinah che mi aveva convinta ad indossarlo per l'occasione. "La faremo morire di gelosia Lo" aveva detto la più piccola con un sorriso sadico nel volto. Quando un paio di settimane fa le avevo confessato la gelosia che Mila aveva nei miei confronti non avrei mai pensato che avrebbe usato quell'iformazione per fare uno scherzo alla sua migliore amica.
"chi lo dice che sono tua?" ansimai al suo orecchio mentre lei faceva scendere il vestito seguendone il percorso con il corpo, mordendo ogni lembo di pelle che le capitava a tiro, appena sentii la stoffa accumularsi ai lati delle mie caviglie, mi liberai delle scarpe e sollevai prima un piede poi l'altro, permettendoli di sfilarmi completamente quegli indumenti, per poi risalire ripercorrendo nel frattempo con le dita la strada al contrario su di me, sentivo i suoi polpastrelli accarezzarmi le gambe, quando arrivarono ai miei fianchi, avvicinò la bocca al mio ventre iniziando a leccare strisce immaginarie facendomi impazzire. Le sue dita presero possesso della stoffa delle mie mutandine, iniziando a farle scendere sulle mie gambe, per poi disfarsi anche di quelle. Risalì il mio corpo tornando a baciarmi le labbra con aggressività.
Senza lasciarmi il tempo di rispondere al bacio, si allontanò da me inducendomi a ringhiare contrariata.
Poi senza smettere di guardarmi come un lupo affamato, prese a spogliarsi rapida, sotto il mio sguardo adorante.
"tu sei mia, tanto quanto io sono tua!" confermò prendendomi un braccio e tirandosi verso di lei, ormai completamente nuda, per un bacio dolce e delicato, sorrisi perché anche accecata dalla gelosia rimaneva il mio piccolo amore segreto, che amavo alla follia. Inizio ad indietreggiare portandomi con se, facendomi cadere sull'letto pochi secondi dopo.
Mi misi seduta con lei in piedi tra le mie gambe, allungando le mani e afferandole i fianchi avvicinoandola. Presi A lasciare leggeri baci sul ventre piatto, per poi mordere la pelle sensibile poco sotto l'ombelico mentre le mie mani graffiavano i suoi fianchi.
La sentii trattenere un leggero gemito tra le labbra, incitamdomi a mordere più forte per sentire quella voce rotta dall'eccitazione.
Appena quel suono si proruppe nella stanza mi sentii spingere sul letto e mi preparai ad accoglierla sopra di me, rimanendo un po' sorpresa quando invece Camila mi prese per i fianchi facendo pressione perché mi voltassi.
Mi girai a pancia in giù lasciandomi trascinare dalla mora fino a sollevarmi in ginocchio sul materasso con Camila in piedi dietro di me.
La mora mi strinse a se, graffiando sensualmente la mia schiena e affondando le unghie sulla nativa mentre mi mordeva avida il collo ed io mi lasciavo andare hai sospiri eccitati abbandonando la testa all'indietro sulla sua spalla.
La mora accarezzò ancora il mio sedere prima di scendere più in basso con le dita e arrivare a toccare la mia intimità da dietro.
Il mio corpo tremò a quel contatto mentre lei giocava a sfiorare con i polpastrelli l'apertura e con l'altra mano si imposessava del mio seno, pizzicandomi un capezzolo.
Spinsi verso il basso incontro a quelle dita che mi sfioravano maliziose e che non tardarono ad accontentare le mie richieste, affondando in me mentre Camila emetteva un gemito eccitato che andò a fondersi con l'urlo di piacere che scaturì dalle mie labbra. Mi piegai automaticamente in avanti poggiando il peso sulle mani e spingendomi all'indietro contro quelle dita. La mora scese a leccarle la spina dorsale con la punta della lingua continuando ad entrare e uscire da me con decisione, seguendo un ritmo costante. Arrivò al mio collo continuando A baciare la mia pelle dolcemente, lasciando qualche morso durante il percorso. Ansimò leggermente riversando una marea di brividi sul mio corpo. Si avvicinò con le labbra al mio orecchio respirandoci pesantemente sopra "mi piace questa posizione sai?" disse ridacchiando "durante i live, quando c'è QUEL pezzo di Worth It dovresti pensare a questo momento" sussurrò aumentando la velocità delle dita, trovando il punto sensibile, mentre io annaspavo in cerca di aria.
Mi risollevai, con fatica, in ginocchio cercando la sua bocca e baciandola con bisogno mentre mi lasciavo andare all'orgasmo che mi colpì forte. Portai le braccia al suo collo abbandonando il peso del mio corpo sul suo mentre lei continuava a muovere le dita allungando il mio piacere. Senza quasi accorgete ripresi a gemere forte mentre un'altro orgasmo mi colpiva facendomi cadere sull'letto stremata. Camila si distese vicino a me osservandomi stesa sul fianco e accarezzandomi piano i capelli mentre io faticavo a ritrovare respiro. "sei bellissima amore" sussurrò dopo un paio di secondi, sorridendo dolce. Il mio cuore fece una o due capriole e le mie guance si colorarono di un rosso intenso, amavo sentirla pronunciare quel soprannome dolce. Volevo alzarmi, prendere il sopravvento su di lei, ricambiare e farla mia ma più cercavo di racimolare un po' di forza più il mio corpo non reagiva hai miei comandi e le mie palpebre chiedevano di essere chiuse per riposare.
Camila non disse nulla, sentii solo le sue braccia stringermi a se poco prima di addormentarmi.

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