CAPITOLO 4: Vesperum

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Le due giovani continuavano il loro viaggio verso l'isola di Thalassa, una piccola isoletta montuosa a largo del Mar Aequor, vicino alla città marittima di Neapolis.

Mentre Aurene raccontava a Sena i precedenti avvenimenti, con tono ovviamente scocciato, il sole stava calando e la notte si affrettava ad arrivare.

"Fermiamoci, accendiamo il fuoco e attendiamo che la notte passi " diceva Aurene alla collega;

"Dobbiamo fermarci proprio nel bosco?! È pieno di banditi, ci uccideranno e venderanno i nostri organi al mercato nero! Usciamo per favore!" replicava Sena preoccupata;

"La notte sta calando, non abbiamo tempo." la fermava Aurene, poi scese da cavallo, lasciandolo brucare l'erba e si avviava alla ricerca di rametti secchi e paglia per accendere il fuoco;

"HEY, non mi lascerai mica da sola?! Aspettami dannazione!" si disperava;

"Controlla i cavalli, se dovessero scappare oppure se ce li dovessero fottere, sarebbero cazzi, e anche amari" si allontanava l'ombra nera;

"Aspettami Aurene! Non saprei neanche come proteggermi da sola, ti prego!" le corse dietro e si attaccò disperata al lungo mantello nero;

"Staccati.";

"N-No!" diceva con tono timoroso;

"Ho detto di levarti" e strattonava il mantello;

"Non mi levo finché non mi lasci venire con te!";

"Fai come ti dice Sena!" gridava Tykeros saltando sulla chioma argentea;

"LEVATEVI DALLE PALLE" e con una forte spinta si tolse di dosso il coniglietto e la giovane ragazza, avventurandosi nella foresta.

"Perché deve sempre lasciarmi da sola? Non aveva detto che doveva insegnarmi delle cose? Come pensa che io possa imparare se sto morendo dalla paura?!" pensava tra sé la piccola contadinella;

"Che antipatica quell'Aurene, chi si crede di essere? Questo posto mette i brividi! E poi mi ha fatto male" si lamentava il coniglietto;

"Vieni Tykeros, staremo sempre insieme, ce la faremo!" diceva Sena rassicurandolo e prendendolo in braccio. Uno strano fruscio proveniva dai cespugli.

"AHHHHHHH!!!" urlarono Sena e Tykeros "AIUTO AUREEEEEEEEENE!!!!" continuavano ad urlare e correndo verso il capo.

Aurene, nel frattempo, aveva raccolto della legna per il fuoco e qualche bacca da mangiare oltre alle provviste che erano state date alla loro partenza, segnando sugli alberi il percorso che stava intraprendendo

"Penso che questo basti, abbiamo un po' di carne nelle sacche dei cavalli, devo prendere qualche spezia e magari trovare qualche funghetto da contorno, il viaggio è lungo-" pensava la ragazza

"AUREENE! AIUTO!! CI VOGLIONO UCCIDERE!!!!" urlavano i due correndo verso di lei

Rimase di stucco, e in silenzio corse verso loro, sguainando la sua daga:

-"Chi era? L'avete visto?";

-"No! Abbiamo sentito un fruscio strano tra i cespugli!!" dicevano in coro, come se fossero programmati, con i lacrimoni;

-"Come sarebbe?! Chi cazzo sta controllando i cavalli adesso?!" ;

-"Ti dico che c'era qualcuno, Aurene!"

La ragazza, senza perdere ulteriore tempo, si precipitò all'accampamento.

"NON CI LASCIARE DA SOLI DI NUOVO!!" piangevano i due, e le corsero di nuovo dietro.

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