Arriviamo in cucina, tu sei stretta a me e io amo averti così vicina. Ti lascio un bacio sul collo e ti sussurro all'orecchio: "Hai fame?". Annuisci con la testa. Mi sposto vicino al tavolo e ti poggio sulla sedia. Tu fai una faccia contrariata. "Ti avevo detto che non volevo scendere!" Mi dici con una smorfia buffa sul viso. "Si avevo capito amò, ma se ti devo fare il caffè mi servono le mani!". A questa mia affermazione sbuffi però percepisco la tua felicità e questo mi fa stare in pace con me stessa. Era da tanto che non mi sentivo così, sulle nuvole. Prendo la Moka e dopo averla riempita la metto sul fornello. Mi giro e noto che il tuo sguardo era già su di me. "Che fai Amoroso mi fissi?" dico io con tono scherzoso. Tu mi guardi con una faccia da ebete e nel mentre mi avvicino a te. Prima di sedermi sulla sedia ti rubo un bacio e subito dopo essermi seduta tu ti metti in braccio a me. "Cosa vuoi da mangiare?" Asserisco mentre tu ti appoggi sulla mia spalla."Ci sono i biscotti nella mensola" Rispondi con aria assonnata. "Non mi dire che sono di quelli dietetici?!" Esordisco io con una faccia disperata. Tu scoppi a ridere. "Tranquilla scema ho anche le gocciole, quando viene Andrea mangia solo quelle".
Dopo pochi istanti sento il rumore della Moka, il caffè è pronto. Questa volta sei tu ad alzarti per spegnerlo, prendi le tazzine le metti in tavola insieme al caffè e ai biscotti. Io ti guardo con aria affranta mentre ti vedo mangiare quelle tavolette di legno che osano chiamare biscotti, tu a tua volta mi guardi con il sorriso sotto ai baffi. Mi perdo nei tuoi occhi, questa mattina sono più chiari, il verde ha assunto una colorazione più tenue. Sei bella e anche tanto. Mi rendo conto di essermi incantata quando tu mi dici "Amò tutto okay?". Io rinsavisco e mi rendo conto di essermi persa nei miei pensieri. "Si tranquilla e che... sei bella" Te lo dico spontaneamente con una sincerità disarmante. Tu diventi rossa e abbassi lo sguardo dall'imbarazzo. Mi piaci sempre ma quando ti spogli delle tue insicurezze e arrossisci sei stupenda, sei te stessa. Mi guardi, avvicini la mano al mio viso e sposti una ciocca di capelli. Questa volta sono io ad abbassare lo sguardo. Mi accarezzi la guancia e mi dai un bacio. Le tue labbra sono morbide e sanno di caffè. La mia mano si sposta dietro il tuo collo, ti accarezzo i capelli. Dopo poco mi allontano per mancanza di fiato, ti guardo negli occhi e sorrido. Sembriamo due adolescenti ma non me ne importa, ho riscoperto l'amore e voglio viverlo sino in fondo. "Comunque pure tu sei bella" mi dici mentre tieni la tazzina con una mano. Ti piace mettermi in difficoltà. Di solito sono io a dare le dovute attenzioni ma con te non è così. Tu mi stupisci sempre, mi fai diventare ingenua, come se tu fossi il mio primo amore, come se nella vita non avessi avuto esperienze passate. Finisci il caffè e mentre ti metti un biscotto in bocca ti siedi nuovamente sulle mie gambe. "Secondo te dovremo dirlo ai nostri amici?" Questa tua domanda non mi stupisce, sei sempre stata espansiva da questo punto di vista e so quanto sia importante per te rendere partecipi della tua vita le persone che ti vogliono bene. "Si secondo me si, so come sono fatti e per questo ti dico che l'ultima cosa che farebbero è giudicarci." Questa mia risposta ti rende felice, lo vedo dalle espressioni che si susseguono sul tuo volto. Sono diventata brava a leggerti dentro. Ti stringo forte la vita e nel mentre tu prendi il telefono dal tavolo. Hai cinque chiamate perse da Gloria. Ieri, infatti, non abbiamo avvisato appena tornate a casa, come è nostro solito fare. Sicuramente anche io avrò delle chiamate perse da parte di Francesca. Schiacci sul tasto verde del contatto e la richiami. Risponde immediatamente e tu sei brava sin da subito a tranquillizzarla, le dici che sei con me e aggiungi che ci saremo viste a pranzo. "Ei chiama Franci, son sicura che è preoccupata pure lei." Io annuisco e nel mentre prendo il telefono dalla tasca. "Ah amò dille di venire a pranzo al solito posto". Dopo questa tua affermazione sorrido e chiamo Fra. Tranquillizzo pure lei e le comunico del pranzo da te ideato. Non so cosa tu abbia in testa, ma seguirò ogni tua follia. Dopo aver finito la colazione e dopo aver lavato le stoviglie tu vai a fare una doccia mentre io ti aspetto sul divano con Pablo vicino a me. Mentre giravo i soliti canali a vuoto, dopo un paio di minuti appari tu, in accappatoio e con il cappuccio dello stesso in testa. Sembri ancora più piccola in questo momento. Mi alzo, ti raggiungo e ti bacio. Vederti così, con un solo strato di vestiti addosso mi fa uscire fuori di testa. "Amoroso vuoi provocarmi?" Te lo chiedo mentre porto giù il cappuccio e inizio a lasciarti una scia di baci sul collo. Sospiri "Non ho bisogno di provocarti lo so già che sei una sottona". Il tuo tono ironico si dilegua pian piano, profumi di bagnoschiuma alla vaniglia, rimarrei così per ore, prendo un lembo di pelle vicino all'orecchio e inizio a succhiare e leccare, tu hai gli occhi chiusi e respiri pesantemente. Quando finisco la mia opera mi stacco un po' e ti dico: "Hai ragione sono sottona, mi piaci troppo". Tu sorridi e dopo neanche un secondo ti prendo in braccio a mo' di sposa. "Amò dove vuoi andare?" Me lo dici ridendo come una pazza mentre ti dimeni. "Se stai ferma riusciremo ad arrivare in camera, dovrai pur vestirti no?" Dopo questa mia affermazione smetti di agitarti e mi metti una mano dietro il collo. "Resterei senza vestiti per tutta la giornata se non dovessi andare in ufficio" Rispondi poco dopo, con un velo di malinconia negli occhi, percepisco che vorresti restare con me e non per fare sesso ma semplicemente per stare insieme. Appena arrivo di fronte alla porta di camera tua la apro con il gomito e ti poggio sul letto. "Ei guardami, se vuoi vengo in ufficio con te e poi passiamo a casa mia così mi cambio per andare a pranzo. Non voglio vederti triste e/o malinconica, sarò sempre vicina a te così come ci son sempre stata prima di dirti ciò che provavo." Sposti la testa di lato, come fanno i bambini quando sono intenti ad ascoltarti. Mi abbasso all'altezza del tuo viso e faccio combaciare le nostre labbra, le parole a volte sono superflue non servono, voglio darti sicurezze e non semplici promesse. Le tua labbra continuano a inseguire le mie, le tue mani sono sulle mie guance e mi accarezzano di tanto in tanto. Dopo qualche secondo mi si spezza il fiato, mi allontano e ti guardo. Tu sorridi, ti ho tranquillizzato e questo mi fa piacere. "Comunque si, vieni in ufficio con me e poi passiamo direttamente a casa tua. Se vuoi cambiarti ti presto qualcosa di mio." Me lo dici mentre ti alzi e apri le ante dell'armadio. A differenza del mio il tuo è un tripudio di colori. "Per me va bene però scegli tu qualcosa per me" Cominci a frugare nell'armadio e nel mentre sussurri cose sconnesse su quello che mi potrebbe stare o meno. "Amò abbiamo un problema, allora le canottiere mie non ti entrano perché le tue tette qua non ci passano però ho trovato questa maglietta..." Appena affermi questa cosa scoppio a ridere e mi butto con la schiena all'indietro nel letto. "Vorrà dire che me le dovrò rifare così dico al chirurgo di farle meno ingombranti" Te lo dico ironicamente ma tu rispondi seria. "No amò non ci pensare nemmeno, a me piaci così e poi adoro le tue tette" Io continuo a ridere e tu ti lanci sopra di me per farmi smettere. Tentativo ovviamente fallito. Adesso ridiamo entrambe, nonostante il ritardo. Ti avviso dell'ora mentre la leggo sulla sveglia che hai sul comodino. Sbuffi, oggi la voglia di andare a lavoro vedo che è proprio poca. "Dai su ora ci prepariamo, ritiri quelle carte e poi ci dedichiamo a fare le sceme." Tu a malincuore ti alzi da sopra di me, ti togli l'accappatoio e inizi a vestirti di fronte a me. Non so con quale autocontrollo io stia rimanendo seduta sul letto, in questo momento vorrei prenderti e baciarti tutta. Ti fisso, forse sembrerò anche una maniaca ma non ci posso fare nulla sei troppo bella. Ti metti l'intimo blu in pizzo, un paio di jeans e una maglietta semplice lilla. Ti avvicini all'armadio prendi la maglietta per me e me la lanci. "Tieni scema vestiti, al posto di fissarmi!" Io la prendo al volo e rido nel mentre, non posso dirti che non hai ragione. "Diciamo che è difficile rimanere a guardarti senza toccarti!". Tu scuoti la testa mentre trattieni un sorriso. Io sono pronta e anche tu, mentre vado in bagno a lavarmi la faccia e i denti tu rifai il letto e metti in ordine la stanza. Dopo poco sento te che parli da sola "Ma guarda te questa e ora come lo nascondo? E nemmeno i capelli possono coprirlo, è proprio scema" Mi affaccio dal bagno e ti vedo intenta a guardarti allo specchio mentre studi un piano per nascondere il succhiotto che ti ho fatto. Mi esce spontaneo sorridere di fronte a quella scena, rientro in bagno prendo il fondotinta e mi metto dietro di te, davanti allo specchio di camera tua che riflette noi due. "Tieni mettiti un po' di questo e vedrai che non si vede più" Fai una faccia buffa ma poi mi dai ascolto. Ti lascio un bacio sulla guancia e appoggio il mento sulla spalla. "Scusami per avertelo fatto, mi son fatta trascinare dal momento" Ti dico mentre uno strano senso di colpa si insidia in me. Tu finisci di spalmartelo e noto che la macchia ormai è quasi sparita, non si nota. Ti giri verso di me. "Non ti devi scusare scema, non sono arrabbiata, anzi mi piace quando perdi il controllo a causa mia, ero solo preoccupata perché se lo vede una persona estranea si fa mille film, e sinceramente non voglio finire sul giornale per un possibile ritorno di fiamma con il mio ex a causa di un succhiotto. Questa è la parte brutta del nostro lavoro: nascondersi. Ti prometto però che quando dovrà accadere saremo noi a urlarlo al mondo e non uno stupido giornale." Ti abbraccio e ti bacio, sei la persona più bella che mi potesse capitare, una di quelle che ti cambiano la vita e te la stravolgono, in meglio però.
Sono le 10:13 quando usciamo di casa. Prendiamo la mia macchina che sta qua da ieri però decidi di guidare tu. Poggi la mano destra sulla mia coscia e la sposti solo quando devi cambiare marcia. Mi sento proprio libera. Forse ho veramente capito cosa, nella vita, può fare la differenza.Fatemi sapere cosa ne pensate 🤍
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Your eyes are my galaxy
RomanceE finalmente ho capito: le sfumature del tuo sguardo mi stavano arrovellando il cuore.