Hermione, Harry e Ginny camminavano verso il castello che maestoso si ergeva sui detriti della guerra e che pur in quella decadenza ancora infondeva loro il conforto di una casa.
Minerva aveva organizzato una suddivisione dei volontari per aree e fasce orarie, in modo da ottimizzare la mano d'opera di studenti, genitori, ex studenti provenienti anche dalle scuole di Durmstrang e Beauxbatons, i quali da due mesi ormai cooperavano per riportare Hogwarts al suo passato splendore. Hermione ed Harry quel giorno erano stati assegnati insieme a Draco alla torre di Astronomia, la quale seppur non del tutto crollata necessitava di una meticolosa messa in sicurezza prima della riapertura di Settembre.
Hermione trovava estremamente catartica quell'opera di ricostruzione perchè, seppur spesso richiedesse tanta energia magica da lasciarla esausta e coperta di polvere a fine giornata, aveva modo di canalizzare le sue riflessioni senza esserne sopraffatta.
Draco li aveva giusto degnati di un saluto appena era arrivato, poi col volto scuro si era arrotolato la camicia bianca sui gomiti e si era messo al lavoro lontano da loro. Nonostante i tempi dei duelli, verbali e non, fossero finiti certo non si poteva dire che fra loro ci fosse confidenza.
Per quanto riguardava Harry invece, Hermione aveva percepito il suo nervosismo fin dalla colazione di poco prima ai Manici di Scopa ed era piuttosto sicura che se non fosse stato per la rasserenante presenza di Ginny, Harry l' avrebbe sommersa con le sue considerazioni.
Infatti un'oretta dopo:
“Mione devo chiederti un parere” cominciò Harry interrompendosi dal lavoro e tirandosi indietro i capelli dalla fronte sudata.
Hermione, la quale per l'appunto presentiva l'arrivo di quella conversazione da due giorni, si trovò tuttavia a sperare che l'amico non avesse intenzione di affrontare una questione così complicata mentre stavano faticando a spostare macigni in un loop da far invidia a Sisifo.
“Si tratta di Piton” continuò imperterrito Harry.
Un sospiro sconsolato sfuggì dalle labbra di Hermione la quale si vide immediatamente sfumare davanti la prospettiva di una conversazione semplice. Nulla di semplice si poteva dire di Piton.
“Harry lo so che vuoi aiutarlo, ma non possiamo fare nulla. Dobbiamo solo aspettare e sperare nella difesa del Signor Malfoy e nella comprensione del Ministro” disse Hermione abbassando la voce nel nominare il Signor Malfoy, il cui figlio era concentrato sulla riparazione del parapetto a pochi metri di distanza da loro.
Harry di rimando agitò le braccia facendo qualche passo fra i detriti per poi sedersi su un macigno di fronte all'amica.
“E se invece potessimo fare qualcosa?” bisbigliò Harry.
“Non mi dirai che...”
“Le ho conservate”
“Ma Harry! Il professor Piton ci aveva detto di distruggerle! O meglio, ce lo aveva ordinato...” commentò Hermione, che pur continuando a parlare sottovoce marcò le parole con una certa esasperazione.
“Lo so Mione, ma non potevo. Se le consegnassimo al Ministro lo scagionerebbero all'istante” disse Harry lanciando un'occhiata guardinga a Malfoy.
“Che siete già in pausa?” li appellò Draco dall'altra parte della torre, mentre riprendeva fiato con una mano sul fianco.

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Il Congedo degli Eroi Nascosti
FanficPer gli eroi nascosti, come Severus Piton, la fine della guerra non significa vivere in pace. Come in ogni guerra i vincitori richiedono a coloro che ritengono colpevoli di rispondere delle proprie azioni. Così Severus Piton si trova nuovamente sott...