Quattordici gatti, in fila per tre, col resto di due...

612 61 9
  • Dedicata a Alice
                                    

Alice guardava i gatti... e i gatti erano abbastanza stufi di essere guardati. Cioè, erano settimane che la loro padrona se ne stava lì su quella poltrona a bere tazze di té alla mela, pera, dattero, scorza d'arancio e cubetti di ginger (tutti insieme) e a contemplare la copertina de Il Trono di Spade. Sì, il romanzo di George Martin, primo di una lunga - lunghissima - serie guardava Alice più o meno con la stessa intensità con la quale lei guardava i gatti. Ma Alice non se la sentiva proprio di iniziare un'epopea letteraria come quella. Con il coraggio che le restava, doveva compiere un'impresa ben più eroica. 

Dopo il fallimento della ricerca scientifica sull'universo maschile, aveva perso le speranze. Credeva di essere impazzita, di essere stata risucchiata dal vortice del non senso. E forse inizialmente lo era stata davvero. Ma necessità fa virtù: Alice aveva intrapreso un percorso riabilitativo. La sua cura era stata alquanto strana, ma sorprendentemente efficace. Come avrete intuito, c'entravano i gatti.

Per ogni uomo a cui aveva affibiato un numero nell'esperimento aveva comprato un gatto, un collare e una targhetta da far incidere. Inizialmente, ricordare i nomi di tutti quei pazzi che le avevano sconvolto la vita era stato doloroso e a volte anche difficile (alcuni di loro erano stati rimossi dall'inconscio), ma nel giro di qualche settimana Alice aveva ultimato la sua terapia d'urto. Si era ritrovata con quattordici gatti, ognuno nominato in onore di un pazzo precedentemente incontrato, Il Trono di Spade sempre lì e la prima tazza di té tutti-i-gusti-più-uno. La sua nuova vita era appena cominciata. 

Però ai gatti questa storia dei nomi umani proprio non andava giù. Ad esempio Gilberto non si girava mai al richiamo del suo nome, e Anselmo - per qualche misterioso motivo - era convinto di chiamarsi Enrico, quindi ogni volta che Alice diceva: ― Qui, Enrichetto bello, qui ― , gatto Anselmo e gatto Enrico si scannavano come due proci al cospetto di Penelope. Il tempo passava e Alice però non tesseva alcuna tela (non sapeva cucire). Un giorno arrivò l'illuminazione. Forse fu il dattero o la scorza d'arancio (più probabile i cubetti di ginger), in ogni caso Alice seppe quello che doveva fare. 

E quello che doveva fare era alzarsi dalla poltrona, lavare tutte quelle tazze accumulate nel passare dei giorni, comprare da mangiare ai suoi quattordici gatti e prenotare una ceretta dall'estetista. Si sarebbe rimessa sulla piazza. Non potevano essere tutti davvero pazzi, no? 

Alice pose la domanda a gatto Gilberto, che se la squadrò con uno sguardo parecchio assassino. Era un gatto molto suscettibile. E non aveva risposta ad una domanda così importante come quella di Alice. Si limitò a fare un paio di fusa e a rizzare il pelo al passaggio di gatto Fausto. Alice lo prese per un sì, e con rinnovato spirito si preparò ad uscire di casa. 

Il mondo fuori non era cambiato. I pazzi giravano ancora tutti a piede libero, irrefrenabili, con avanzatissime capacità mimetiche in mezzo alle folle più disparate, pronti ad offrire caffè a tutto spiano, a promettere giri in moto, in barca a vela, su yacht inesistenti e volanti. Sceglievano ancora molto accuratamente i loro sorrisi, così come i loro vestiti e i loro adorabili occhioni da cuccioli spaventati. Erano pericolosi. Fatali. Da evitare come la peste. Ma tutto questo Alice non lo riteneva possibile. I suoi quattordici gatti si guardarono bene dal metterla all'erta. Non ne potevano davvero più di essere guardati.

                                    ♠ ♤ ♣ ♧ ♥ ♡ ♦ ♢

N.d.A.: Salve a tutti! Dopo l'inaspettato successo di "Tutti pazzi per Alice", io e Alice abbiamo pensato di continuare a tenervi aggiornati sulle folli vicende quotidiane della suddetta. Con la speranza che dalla tragedia nascano sorrisi, auguriamo una buona lettura a tutti voi. Preparate tazze di té e mettete via Il Trono di Spade (se come me, a differenza di Alice, lo state leggendo). Inizia un nuovo viaggio nel paese dei pazzi!

I pazzi siete voi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora