Capitolo 2- 19 Novembre 2017

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Quella mattina Kristen si svegliò con l'ansia addosso, si era già pentita di aver accettato la proposta dell'amica ma ormai era troppo tardi per tornare indietro e darle questa delusione, amava vedere l'amica felice ed entusiasta e non si sentiva in grado di privarle queste emozioni.

Varcò la soglia scolastica anche quel giorno, cercando la mora con lo sguardo ma trovando soltanto la sua amica bionda, appoggiata al suo armadietto con gli occhi chiusi come se si fosse appena alzata dal letto. Kristen si avvicinò a lei e posò una mano sulla sua spalla, scuotendo poi il suo corpo indolenzito.
"Sei sveglia o vuoi un lettino portatile? Almeno sei arrivata in tempo oggi." Domandò sarcastica, guardandola ridacchiando mentre si stropicciava gli occhi come se stesse davvero dormendo in piedi. "Ho fatto le ore piccole stanotte e mia mamma mi ha costretta ad alzarmi a calci in culo." Sbadigliò aprendo l'armadietto per prendere i libri della prima ora, sorridendo quando notò che la castana era divertita dalla sua storia breve. "Jazmin ti ha detto della genialata che ha avuto?", "Sì, in realtà aspettavo da tanto di vendicarmi, hanno rovinato la mia maglietta preferita ti ricordo!" Le rispose la dormigliona lasciando le aspettative dell'amica di stucco. Non si aspettava che fosse d'accordo con Jazmin, infatti il suo intento era quello di convincerla insieme all'altra a non fare cose stupide, coinvolgendo loro tra l'altro. Kristen era sicuramente spaventata all'idea di quell'atto, non sapeva cosa fare e aveva ansia più che mai, soprattutto conoscendo le punizioni rigide di quella scuola. Non avrebbe retto il ripudio da parte dei genitori, ci teneva troppo alla loro opinione e questo era sempre andato a metterle ancora più stress e responsabilità addosso . "Sì esatto, sarà divertente alla fine." Forzò un sorriso e andò verso la sua classe, avendo meno voglia di socializzare del solito, l'ansia la bloccava dal fare tutto ma immaginare la sua migliore amica delusa a causa sua la bloccava ancora di più.

Kristen desiderò con tutta se stessa che quelle ore, se pur noiose, passassero lentamente solo per non dover affrontare quella specie di missione che le avevano imposto le amiche; se qualcuno avesse sentito i suoi pensieri avrebbe sicuramente detto che era una codarda, ansiosa e anche noiosa ma per sua fortuna ancora nessuno era in grado di fare questo, chissà che figura di avrebbe fatto sennò. Il piano che le aveva spiegato attentamente la mora quella stessa mattina non era così complesso alla fine, doveva solo chiedere di andare al bagno e le tre si sarebbero incontrate all'entrata dell'ala maschile dell'istituto, e così fece.

Dopo aver ottenuto il permesso da parte dei professori, Kristen insicura e impaurita si diresse verso l'uscita della sua ala, facendo attenzione a controllare che non ci fosse nessun collaboratore a spiare i suoi movimenti. Appena uscita a passo felpato, trovò le amiche davanti alla porta dell'altra ala. "Sono in tempo?" Domandò sussurrando, ricevendo soltanto un cenno con la testa da parte della bionda, mentre Jazmin sembrava così presa dall'adrenalina che nemmeno la ascoltò, aprendo subito dopo il portone.
Prese un bel respiro seguendo le due all'interno della struttura, notando quanto fosse vuoto il corridoio. Quella parte della scuola aveva tutt'altro odore, non era nemmeno sgradevole ma assomigliava vagamente al profumo che utilizzava ogni giorno suo padre. "Kris, prendi questo, muoviti" A risvegliarla dai suoi pensieri fu la mora, che le fece notare che entrambe avevano già in mano un estintore. Lo prese anche lei tra le mani tremolanti e quasi non le cadde per il peso eccessivo che aveva, costringendola ad emettere un mugolio per lo sforzo. Iniziarono entrambe a camminare per tutto il corridoio spruzzando la sostanza all'interno dei salvavita, facendolo finire sui muri e sugli armadietti. La castana seguì le amiche in fretta furia, ma si paralizzarono tutte e tre quando sentirono un paio di voci maschili venire incontro a loro. In preda al panico, Kristen lasciò cadere dalle mani tremolanti l'estintore attirando l'attenzione delle altre due che in quel momento avrebbero voluto soltanto farla fuori, ma si limitarono a imprecare a bassa voce. Davanti a loro appena usciti da una porta apparirono quattro ragazzi: il primo aveva l'aria di non lavarsi da un bel po' e per lo stupore aveva anche spalancato la bocca, scrutando le tre ragazze. Il secondo era impassibile, la sua espressione era immutabile se non per gli occhi spalancati. Il terzo scoppiò a ridere insieme al primo mentre il quarto si limitò a fare un sorrisetto abbastanza pronunciato, sembrava quasi soddisfatto e divertito dalla situazione e questo destabilizzava le ragazze, non capendo quali fossero le sue intenzioni , aveva quell'aria da farabutto e da volpe che le spaventava. Quest'ultimo squadrò le ragazze e fece un applauso sonoro, fregandosene se avesse attirato l'attenzione di qualcuno più di quanto già non avessero fatto loro, anzi il suo obiettivo sembrava essere proprio questo.
"Wow Regina George e le sue due complici si vendicano, sono colpito" Ironizzò il biondo, ricevendo una sonora risata dagli amici. "Tranquille, noi non vi abbiamo visto" Aggiunse poi prima di svignarsela insieme ai due amici, lasciando di stucco le ragazze che si scambiavano sguardi in cerca d'aiuto dalla loro apparsa. Rientrarono nella stanza da cui erano usciti mentre Jazmin prese in mano la situazione e portò via le due amiche prima che le vedessero qualcuno, dati i numerosi strilli dei preti in arrivo che si sentivano da lontano. Le tre corsero via, andando a rifugiarsi nei bagni del proprio istituto in fretta e furia, per loro fortuna erano abbastanza veloci a correre.

Affaticate come se avessero corso una maratona, si appoggiarono alle mura dei bagni, mentre per Kristen il peggio doveva ancora arrivare. Si sedette su un water in uno dei bagni liberi, sentendo il fiato cortissimo e il battito cardiaco aumentare sempre di più come se stesse per avere un attacco cardiaco. Si mise le mani nei capelli, sentiva tutto ovattato, come se fosse diventata improvvisamente sorda, riuscendo a percepire solo un "Cazzo Kristen, che ti prende?" da parte di Jazmin, sembrava piuttosto alterata e questo non fece altro che peggiorare la situazione della più piccola. Si sentiva la gola stretta come se la stessero strozzando, le lacrime agli occhi e riusciva a percepire il  cuore come se stesse dentro al suo timpano, sentiva solo quello attorno a lei: stava avendo un attacco di panico. "Kris ascoltami" La voce della bionda attirò la sua attenzione quando le prese il volto tra le mani, costringendola a guardarla negli occhi. "Ora ascoltami: contiamo insieme fino a dieci, dopo ogni numero che viene detto prendi un gran respiro insieme a me ok? Sono qui e va tutto bene", Kris fece come le venne detto, sentendo pian piano il respiro regolarsi e il cuore rallentare dopo tre volte che contavano fino a dieci. Jazmin guardando quella scena si sentì inutile in quel momento, era così presa dalla rabbia per il fatto che avessero beccato le tre durante l'atto che non prestò nemmeno attenzione alla migliore amica in difficoltà, aveva ormai stabilito una croce nera sui quattro ragazzi che avevano purtroppo incontrato.
Dopo che la minore si calmò, abbracciò con affetto l'amica che l'aveva aiutata a stabilizzarsi, lanciando uno sguardo confuso alla mora. "Grazie Reb, non so che avrei fatto senza di te", dopo quelle fatidiche parole, Jazmin uscì dal bagno in preda alla gelosia e dalla frustrazione, tornando in classe senza dire una parola ne alle amiche ne alla suora che le lanciò uno sguardo fulminante.

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