Mariangela
Fino all'avvenimento che cambiò tutto, ero una ragazza molto fortunata. Forse. Appartenevo a una famiglia benestante, frequentavo il liceo classico per mia scelta, avevo un giro di amici esclusivo. Naturalmente mi lamentavo, ma esiste qualcuno che non lo faccia?
Matilde, la mia migliore amica del cuore che io chiamavo matty, era l'esatto contrario di me, rappresentava tutto ciò che mi mancava. Era estroversa, pratica, intraprende, solare laddove io ero in po' timida, incerta, passiva. Matty era l'anima del nostro gruppo e io la sua ombra, pertanto venivo tollerata. O almeno questa era la percezione . Comunque la mia vita scorreva su binari privilegiati: scuola, shopping, piscina (privata),vacanze in crociera e a cortina.
Nel silenzio profondo della mia camera, però, vivevo un'esperienza parallela e incomunicabile. Mi ponevo domande su tutto, senza mai riuscire a trovare risposte.
Forse per questo leggevo molto, in modo quasi clandestino. Quando avevo cercato di parlarne agli amici, la risposta più benevola era stata uno sbaglio. Avevo rinunciato. Fra le altre cose mi chiedevo perché le mie amiche passassero da in innamoramento all'altro e ne parlassero in continuazione, mentre a me non succedeva niente. O quasi: di recente era comparso Gianni nel nostro gruppo e nelle mie fantasie, ma il suo interesse nei miei confronti, se c'era rimaneva molto ben nascosto. Ultimamente, poi, ero coinvolta in un modo particolare da una vicenda che riguardava la storia familiare: le nostre origini ebraiche. Mio nonno è i suoi genitori erano stati deportati in campo di concentramento durante la seconda guerra mondiale. Era tornato solo mio nonno. Avevo provato a chiedere informazioni a mio padre che aveva scosso la testa: "È un argomento tabù, Mariangela, papà sì è sempre rifiutato di parlarne. Non chiedergli niente mi raccomando ".
Non c'era problema, mio nonno non lo vedevo mai. Almeno fino al momento della grande svolta. Avevo cominciato a leggere libri sull'argomento e la vicenda mi conivolgeva sempre di più, in un modo doloroso e inspiegabile.
Avevo persino fatto ricerche in internet, soprattutto attraverso Facebook, per trovare lontani parenti, ma senza risultato. Francamente cominciavo a pensare che quella ossessione non fosse normale. Un intero mondo sommerso era blindato dentro di me. Non riuscivo a parlare a nessuno, nemmeno alla mia amica Matilde, di quelle mie emozioni, di quei pensieri che mi angosciavano, che tenevo chiusi nel segreto silenzio della mia camera. Quando le parole rimangono li a contorcersi nella mente in qualche modo marciscono. Le parole hanno bisogno di uscire e trovare l'aria fresca della comunicazione. Poi arrivò l'evento che , come un vero terremoto, mandò tutto all'aria, portando in superficie le parti profonde e nascoste. Ho ritrovato un quaderno in cui avevo appuntato i fatti e i sentimenti di quell'estate torrida, così posso ricostruire tutto con una certa precisione. La vita può scorrere sempre uguale per lunghi anni, poi, all'improvviso, cambiare completamente in pochi giorni. In quel momento mi successe proprio questo:vidi una nuova realtà intorno a me e feci un tuffo nel passato che cambiò il mio presente e il mio futuro.
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Si era ai primi giorni di giugno, la primavera era scoppiata, l'anno scolastico si avviava alla costruzione e tutti pregustavamo l'estate in arrivo.
A colazione mordicchiavo una fetta di biscottata con marmellata di fragole e mi chiedevo se sarei stata interrogata in storia. Quasi quasi lo speravo anche se lo avrei confessato nemmeno sotto tortura. La sera precedente ero rimasta in casa per studiare. Con Matilde, che aveva insistito un sacco perché uscissi, mi ero inventata un raffreddore. Nel giro l'impegno scolastico è out. Si tratta di una compagnia chiusa, chiusissima,nella quale sono entrata solo grazie alla mia amica Matilde che conosco fin dalla scuola materna e che è decisamente più intraprendente di me. Li dentro io sono l'unica a frequentare il liceo classico e non è facile far capire quanto sia impegnativa la mia scuola. Fingo di non studiare, sostengo di ricordare benissimo le lezioni, così sì è diffusa la voce che ho una memoria prodigiosa. Non che questa sia una dote particolarmente popolare nel giro, comunque è più accettabile della fama di secchiona. Mentre centellinavo la fetta biscottata mi chiedevo:non è che io sia un po' vigliacca?
- insomma, Mariangela, vuoi rispondere? - la voce petulante di mio fratello Giacomo mi ha raggiunto proprio in quel momento doloroso delle mia riflessione.
- cosa vuoi?
- prendiamo un gatto?
- ma che ne so?
I genitori dovrebbero mettere al mondo i figli in rapida successione e non lasciare passare sette anni dall'uno all'altro, che poi la convivenza diventa ingestibile.
- chiedi a mamme e papà- ho detto più gentilmente.
- mamma non sa se papà è d'accordo, ho bisogno di un'alleata contro il tiranno!
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RICORDARE MAUTHAUSEN
Mystery / Thrillerquesta storia si parla di bullismo:antisemitismo, razzismo, diverse facce dell'intolleranza ieri come oggi. *avviso e assolutamente vietata di copiare ,tutti i diritti sono riservati.