I - Hunter Y.

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10 Dicembre, 2030.
Fine turno serale, ore 23.30

«... -ctive Hunter Yuuki, matricola 1696. Codice 10-105 presso la...-» Il rumore gracchiante della radio posta sul cruscotto della macchina continuò a parlare per qualche altro minuto dando informazioni e dettagli su dove era il luogo della chiamata. Sentivo comunque tutto molto lontano, basso e ovattato, portandomi automaticamente la mano all'orecchio sinistro tastando con il polpastrello l'apparecchio fino a trovare un pulsante e schiacciarlo delicatamente permettendomi di sentire meglio ciò che veniva detto «...ritrovato cadavere di una giovane donna da parte del marito al rientro del lavoro, chiediamo alla volante della Detective Hunter Yuuki, matricola 1696, di dirigersi alla via...».

Alzai lo sguardo verso il ragazzo accanto a me intento a guidare che mosse appena di lato la testa, un sorrisetto stampato sul viso e poi uno sbuffo divertito prima di buttare fuori dal finestrino la sigaretta e girare l'auto ignorando consapevolmente le regole della strada, posando di tanto in tanto gli occhi grigi e vispi su di me come se cercasse di capire che cosa stessi pensando in quel momento, come se fossi un enigma da risolvere.

Mi misi a guardare fuori cercando di coprirmi il viso con la sciarpa e la mascherina rabbrividendo nel vedere la neve cadere sempre più forte. Ero nata in inverno e, nonostante il mio strano modo di essere, fisicamente ed umanamente parlando, soffrivo il freddo. Guardai con curiosità la strada che viaggiava velocemente sotto le ruote sentendo ancora gracchiare la radio che comunicava altre direttive ad altre volanti, come se fosse qualcosa da non far scoprire ai media, memori di ciò che avvenne un anno circa prima.

Sbuffai appena massaggiando le tempie con le dita e chiudendo gli occhi, borbottando tra me alcune maledizioni al tempo e all'orario, oramai ben oltre il mio turno, maledicendo anche il fatto che, nella mia posizione, non potevo rifiutare, troppo attratta da ciò che mi sarei potuta ritrovare davanti. Troppo attratta di vedere come la morte avesse preso la sua nuova vittima. Iniziai poi a sussurrare, ancora parlando da sola, parole poco carine sull'incompetenza dei poliziotti, non in grado di svolgere delle semplici indagini e richiedere l'intervento di un esterno.

«Se ti hanno chiamato ci sarà un valido motivo, Hunter.» disse il ragazzo attirando la mia attenzione. Lo guardai per qualche secondo approfittando della luce dei lampioni che lo illuminavano di tanto in tanto. Era davvero alto e muscoloso, capelli neri e corti con alcune ciocche che cadevano, morbide, mosse ed eleganti sul lato e davanti al viso, mentre sull'altro lato erano tenuti dietro più corti, occhi grigi e quando incontravano la luce, naturale o meno, sembravano quasi illuminarsi, allungati e con sotto essi alcuni segni violacei segno di una prolungata mancanza di sonno, naso piccolo e all'insù, bocca sottile e rosea, la sua pelle era molto chiara.

Vestito con jeans stretti e scuri, scarponcini, una maglia a maniche corte aderente con il colletto alto, l'imbragatura delle pistole al petto e la giacca di pelle, la sua presenza non passava assolutamente inosservata, portando la maggior parte delle persone a provare uno strano senso di disagio e soggezione quando esso era in torno. Spesso mi chiedevo se soffrisse il freddo o se per lo meno lo sentisse. Io, abituata ai freddi inverni di Seattle, non riuscivo a non diventare una cipolla ambulante nascondendomi sotto felpe, maglie e cappotti, mentre lui, in pieno dicembre, aveva solo una giacca.

Distolsi lo sguardo appoggiando il viso sulla mano e guardando di nuovo fuori, rimanendo in silenzio per un po' immersa nei miei pensieri. La sua presenza non mi dava fastidio, sul lavoro non era invadente e mi lasciava muovere come meglio credessi. Piuttosto mi dava fastidio il motivo per cui lui dovesse girare continuamente con me nei miei turni lavorativi, come se, a ventisette anni, non fossi in grado di difendermi da sola. Come se io fossi l'obbiettivo di ogni malsana persona esistente su questo maledetto pianeta «Non mi interessa il motivo Eunji, guardare un cadavere e una scena del crimine sono bravi tutti.»

Yuuki's Chronicles Vol. 1: Il Fuoco dell'Anima.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora