"Justin svegliati. Ancora dormi? Dobbiamo andare a casa del capo di tuo padre. Ti sei dimenticato di mettere la sveglia? Non vorresti far arrivar tardi tuo padre." sospirai sentendo le parole di mia madre. Era davvero noiosa in alcuni momenti. Muoviti di qua, muoviti di là, stai sù con la schiena, non alzare gli occhi al cielo, mettiti composto ed altre molte robe. Quando uscii dalla mia camera, mi stiracchiai. Facendo uscire tutta l'aria dal mio corpo mi alzai e mi diressi in bagno. "non posso presentarmi così" notai i miei occhi ancora rossi per la sera precedente...troppe lacrime versate.
Sbuffai pensando a quanto fossi fottutamente sensibile. Dopo essermi tolto i vestiti da dosso, entrai nella doccia. Tutti che amano la doccia, ma credo di essere l'unico ad odiarla. E' proprio il momento in cui pensi di più e fai tanti ragionamenti...e sinceramente, a me, ciò non piace.
Ripensare a quell'orribile scena, quella stanza, quelle urla, quelle lacrime mi rompe il cuore. Ma l'uomo è davvero così tanto crudele a tal punto di fare certe cose? Esistono davvero persone così tanto insensibili? La risposta, a quanto pare, è si.
Disgustato dai miei pensieri, uscii dalla doccia. Mi lavai i denti e poi, prendendo l'accappatoio, uscii di conseguenza dal bagno. Mi vestii elegante, come se stessi andando davvero ad un matrimonio (prima foto di copertina del capitolo) e mi spruzzai tanto anzi troppo profumo 'One Million'.
Andai in cucina e vidi mia madre mangiare in fretta la torta da lei preparata la sera prima. Notai la mia porzione posizionata poco distante dal suo braccio. "Se continui a mangiare così veloce fai passare la voglia a me" dissi tirando indietro la sedia per poi sedermi. "Se non cominci a mangiare in questo istante sarò obbligata a infilarti la torta in bocca io stessa" rispose infastidita.
Seriamente certe volte mi fa girare le palle, dovrebbe prendersi qualche calmante così la smette di accanire le persone senza motivo. "Invece io ti dico che papà neanche è pronto. Lo vedi qui? Non credo. Si starà facendo le seghe oppure si sta facendo la doccia. Non stressarmi così tanto, dovresti farlo a lui." sputai quelle parole con tanta freddezza.
"JUSTIN DREW BIEBER! Usa un linguaggio diverso con me, capito? Con i tuoi amichetti fai ciò che vuoi, parla come vuoi e trattali come vuoi, con tua madre no." serrai la mascella, aveva colpito un punto debole "Pettie Malette, ti avviso che Justin Drew Bieber ha solo un amico. Se fossi davvero interessata alla mia vita, lo sapresti. Adesso, mangiala tu questa fetta di torta" anzaldomi dalla sedia continuai "mi hai fatto passare la fame."
Camminando mi sentivo gli occhi puntati addosso, ma non mi importava più di tanto. Avevo solo la voglia di scomparire da questa fottutissima vita.
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In macchina mi annoiai troppo e, come sempre, pensai molto. Odio fare la doccia, stare in macchina, andare in giro da solo e non riuscire a dormire, perchè la mente, in quei momenti, è sempre pronta a riportare quell'episodio che mi ha cambiato letteralmente la vita. Davanti agli occhi rivedo sempre le stesse immagini e nessuno mai potrà capire quanto io abbia sofferto in quel preciso momento. Nessuno vorrebbe assistere a certe cose.
Come sempre, quando si pensa, il tempo passa più velocemente e mia madre mi riportò sulla terra. "Hai intenzione di stare ancora per molto in macchina?" senza risponderle aprii la portiera, non avevo la minima intenzione di rivolgerle la parola.
Mio padre suonò il campanello svariate volte fino a che una figura maschile si presentò ai nostri occhi. Capelli ormai un po' bianchi per la vecchiaia, vestito elegante e sguardo vuoto. Capii subito che non era affatto di buon umore, d'altronde ero nella sua stessa situazione. "Eccovi, ben arrivati...entrate, entrate. Accomodatevi pure." sembrava un uomo delizioso per come avesse arredato la casa. Soggiorno con poltrone bianche di pelle, tappetino nero, mobili vecchi, tende lunghe bianche con i ricami alla fine...diciamo che ci tiene all'arredamento. "bella casa signor Roast" dissi porgendoli la mano "il mio nome è Justin Bieber, Justin Drew Bieber. Piacere di conoscerla." fiero del mio comportamento, mi staccai dalla presa. "Il piacere è tutto mio." sorrise. "potrebbe dirmi dov'è il bagno? se per lei non è un problema." schiarendomi la gola mi tirai su le maniche della camicia. "beh ovviamente, sali quelle scale, vai avanti per il corridoio. La prima porta a sinistra è il bagno."
Eseguendo fedelmente le informazioni date dal signor Roast, mi ritrovai davanti alla porta del bagno. Presi la maniglia ma a quanto pare si aprii da sola mostrando ai miei occhi una figura femminile nuova. Capelli castani, lisci, lunghi fino al gomito, occhi castano chiaro. Vestita con un top nero, pancia scoperta, giacca aperta nera, tuta bianca e scarpe alte nere. (Seconda foto copertina del capitolo)
"Mi hai fatta spaventare santo cielo. Ma aspetta...tu saresti?" si inumidii le labbra e riportò le braccia sul petto. "Il mio nome è Justin, sono venuto qua con mio padre e mia madre. A quanto pare mio padre deve parlare con il signor Roast. Sei la figlia?" sistemai il ciuffo.
"ehm si, sono la figlia. Devi andare in bagno? Entra pure. E' stato un piacere." si dileguò velocemente verso le scale come se avesse qualcosa da fare. Donne.
"si, un piacere.." non mi avrebbe sentito, lo so.Hi babies, questa è la mia nuova storia. Spero la seguiranno in molti. L'altra ho deciso di non continuarla (per ora) poi vediamo.
Se siete arrivate fino a qui non mi dispiacerebbe se lasciaste un commentino giusto per dirmi com'è, anche se è solo l'inizio.
Mi dileguo, adiosss
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Trust
Fanfiction(fan fiction su Justin Bieber) Lui è un ragazzo introverso, misterioso, impassibile ed un po' irrascibile. Il passato gli ha cambiato completamente la vita, obbligato a partecipare ad un episodio raccapricciante. Dal ragazzo aperto con tutti diventa...