-together-

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Sam's pov

Abbiamo preso tutti il primo aereo, dalla California, metà che seguiva la Florida con Miami, per New York. Ora siamo qui in aeroporto che aspettiamo che ci facciano passare

Mi manca Noah, tanto, tantissimo.

Vedere quelle foto è stato orribile. 

F sta cercando in tutti i modi di contattare Millie e così M sta cercando di fare per Caleb, tra di loro stava nascendo qualcosa mi sa. 

"Lexis?" 

"siamo noi"

"potete andare il vostro taxi è appena arrivato"

"grazie mille, buona giornata"

Perfetto. Riferisco al tassista l'indirizzo dell'ospedale che hanno tra l'altro nominato sull'articolo. 

Non impieghiamo molto tempo per arrivare. Appena arrivati chiedo subito per la loro stanza, anche se all'inizio non volevamo farmi entrare, poi però ho incontrato Sadie che ha risolto la situazione, facendo in modo che potessi passare. 

"come state?" chiedo preoccupata 

"tranquilla sa, stiamo tutti bene. Io, Finn e Gaten possiamo già uscire, Millie, Caleb e Noah hanno delle analisi da fare"

"sono complicate?"

"sa evi stare tranquilla stiamo tutti bene, certo poteva andare peggio, ma vedi, c'è Finn lì che balla e salta"

Abbraccio Sadie ed al nostro abbraccio si aggiunge anche Finn.

"uehehehe chi si rivede, il tuo ragazzo è nella 138 reparto kids, è ancora un bambino uh"

"grazie Finn, mi siete mancati tanto, anche se sono passati solo due giorni"

"anche tu Sam, ora vai dal tuo amato che non ha smesso un momento di parlare di te" dice Gaten causandomi un sorriso


Trovo la camera 138, ma all'interno Noah non c'è, c'è una ragazza e no

non è Millie

"buongiorno" saluto simpaticamente

"salve" mi risponde la ragazza, con tono infastidito 

"come sta?" chiedo, magari è una paziente, vorrei essere gentile

"ma che dice non sono mica una paziente" sempre tono infastidito, ma con l'aggiunta d'un pò di rabbia

"mi scusi, non intendevo offenderla"

"oh questo personale è tremendo" ma cos'è un drink alla rabbia?

"non faccio parte del personale mrs."

"sarà una paziente allora?" chiede lei

"mmh no, sono qui per il paziente della 138"

"il mio ragazzo?" tono sempre più rigido, ma le sue parole

come, in che senso il suo ragazzo?

"cosa c'è il gatto le ha mangiato la lingua?" mi dice lei, dopo qualche secondo dalla sua risposta

"ehm no mi scusi" non connetto, sono ancora un pò scioccata, un pò tanto

"beh allora, chi è il paziente della 138 a cui siete venuta a fare visita?" richiede lei

-casually us | Noah SchnappDove le storie prendono vita. Scoprilo ora