𝐸𝓈𝓉𝓇𝒶𝓉𝓉𝑜 𝑔𝓇𝒶𝓉𝓊𝒾𝓉𝑜 𝒹𝒾 𝒲𝒶𝓁𝒹𝑒𝓈𝓉𝑜𝒸𝒽𝓉𝑒𝓇
Qualche ora dopo il medico uscì dalla stanza con aria soddisfatta. Si guardò attorno, raggiungendo la donna seduta su una sedia persa nella lettura, mentre il marito passeggiava impaziente avanti e indietro davanti a un'ampia finestra. L'uomo raggiunse la coppia, schiarendosi la voce.
«La ragazza si riprenderà. Tuttavia, potrebbe rimanere incosciente per qualche giorno od ora, dipende tutto da lei. Il trauma che ha subito è stato abbastanza violento, poiché le ha causato una piccola ferita dietro la nuca. Le ho suturato la lesione con dei punti, che le cambierò domattina. Inoltre, le ho applicato una benda attorno alla testa. Consiglio di avvisare i genitori» parlò, sistemandosi la giacca nera.
«Cosa ne pensi Rebecca?» chiese il marito rivolgendosi alla moglie, mentre incrociò lo sguardo del medico.
La donna lasciò scivolare il libro sulle gambe, guardando il signore anziano a pochi metri di distanza.
«Dovremmo assicurarci che qualcuno possa prendersene cura. Noi abbiamo altre urgenze... Il ragazzo che ha causato l'incidente, sta già provvedendo a cercare la famiglia della ragazza» rispose diretta.
«Mi permetto di suggerirle, che, dato il vestiario che indossava, si tratta probabilmente di una figlia di contadini o di pastori della zona. Magari una "figlia del bosco"» aggiunse il medico con tono di disprezzo.
«Figlia dei bosco?» domandò l'altro uomo davanti alla finestra.
«E' il nome che diamo ai neonati che vengono abbandonati nei boschi. Generalmente vengono cresciuti come i cani randagi. Le signore anziane, chiedo scusa per il termine, considerate "pazze" li adottano, educandoli secondo i loro principi. Purtroppo, questi bambini o bambine molto spesso sono ladri, prostitute o procurano particolari sostanze che illudono la psiche umana...» rispose il dottore.
«Sostanzialmente queste persone sono collegate alla malavita?» chiese sbrigativo il marito di Rebecca.
«Sì, esattamente signore. Quindi, la ragazza potrebbe non avere alcun genitore... Vi consiglio di non perdere tempo in ricerche inutili, consigliandovi di riprendere il viaggio» suggerì schietto il medico.
«Scusi, se mi permetto di dissentire le sue parole, ma si tratta comunque di una ragazza... Qualcuno dovrà pure prendersi cura di lei, come ha sostenuto poco fa. Vuole insinuare che dovremmo riprendere il viaggio, fingendo che non sia successo nulla?» domandò Rebecca irrigidendo la postura.
I suoi occhi grigio chiaro colpirono quelli scoloriti dell'anziano che impallidì.
«Mi scusi, non volevo insinuare ciò. Volevo solo suggerirle di proseguire il viaggio, perché mi sarei occupato personalmente della situazione» cercò di difendersi il dottore, sdegnato dal comportamento della donna.
«E che cosa vorrebbe fare? Aspettare la nostra partenz ...» lo attaccò l'altra, alzandosi dalla sedia.
Tuttavia, il marito la prese dolcemente per un braccio, obbligandola a ritornare seduta. Il suo sguardo rassicurante placò il suo impulso.
«Chiedo perdono per il mancato controllo di mia moglie. Ritengo che forse dovremmo occuparci della ragazza, almeno fino a quando non si sarà ripresa completamente o almeno sia nelle condizioni di dirci le sue origini».
«Ma...» provò a interromperlo Rebecca.
«Niente obiezioni Rebecca. Siamo persone per bene, abbiamo un codice da seguire. Quindi, rimarremo qui qualche giorno. Sfrutteremo questa breve sosta per riprenderci dal lungo viaggio, e forse, potremmo fare nuove conoscenze. Le nostre urgenze possono attendere, non credi?» riprese a parlare sicuro il marito con sguardo severo.
«Sì, certo» Rispose l'altra fredda, liberandosi dalla presa. «Se ora volete scusarmi, vado a ...» si fermò qualche istante guardando la pioggia rigare i vetri, e poi la stanza da dove era uscito il medico. «Vado a vedere come sta la ragazza, con permesso» concluse superando il dottore, che si mise a discutere con l'altro.
Non appena Rebecca scostò la porta per entrare, posò lo sguardo sul corpo della ragazza disteso sopra un letto improvvisato. Infatti, alcuni stracci appallottolati fungevano da materasso, una coperta bucata in lana da piumone invernale e un piccolo cuscino logoro, che sosteneva la testa fasciata della fanciulla. I suoi lunghi capelli color cenere, ancora umidi, cadevano lungo le spalle nude, la cui pelle candida sembrava un tutt'uno con lo stesso colore del giaciglio.
La donna avanzò con passo lento verso la figura per esaminarla meglio, poiché di rado aveva visto una bellezza simile: le labbra rosee, ma secche, erano semi aperte, rivelando una dentatura bianca, perfettamente curata. Poco distante dal letto, Rebecca si sedette su una sedia, sistemandosi il lungo vestito blu. Il suo sguardo cadde su una giacca logora, accanto al letto sopra un secchio ribaltato. Con le mani tastò il tessuto dell'indumento, percependone la morbidezza. Sorrise.
«Vedo che voi ladri non ostentate nel mostrare le vostre ricchezze» commentò a bassa voce, appropriandosi dell'indumento. «Chissà... Magari stavi scappando da qualcuno» aggiunse, controllando le tasche. «Magari, hai qualche altra sorpresa, che quel vecchio non ha scoperto».
Le sue aspettative si rivelarono fondate, nel momento in cui estrasse una pietra preziosa dalla forma strana, che fece cadere nel proprio grembo.
«Ecco qui!» parlò, prendendo tra due dita la sua scoperta. «Questa cosa varrà per aver rischiato la tua vita inutilmente?» chiese alla ragazza senza prestare troppa attenzione al tono di voce.
L'oggetto prezioso si rivelò essere un piccolo cavallo verde sdraiato su un fianco, molto probabilmente era stato intagliato a mano.
All'improvviso Rebecca, sentendo le voci dei due uomini avvicinarsi alla porta, si alzò veloce dalla sedia, appallottolò la giaccia sopra il secchio, lasciò cadere il cavallo all'interno del corsetto e si avvicinò verso l'uscita. Pochi istanti dopo il dottore e il marito entrarono, invitandola a uscire. Così fece, voltandosi un'ultima volta verso la ragazza, la cui bellezza l'attirava come una calamità.
«Sarà meglio che andiamo dalle nostre due piccole pesti ...» suggerì Archie, suo marito, mentre la prese sotto braccio. «Sì, chissà cosa avranno combinato ...» aggiunse Rebecca.
Così, le due figure scomparvero dietro la porta d'ingresso dove entrati qualche ora prima.
Non appena l'aria fredda accarezzò il viso della donna, questa si nascose tra le braccia del marito, avanzando lentamente lungo la via. In lontananza si sentirono le urla dei figli, che correvano allegri sotto le ultime gocce di pioggia inseguendo delle galline spaventate.* * * 𝓢𝓹𝓪𝔃𝓲𝓸 𝓪𝓾𝓽𝓻𝓲𝓬𝓮 * * *
𝐒𝐄 𝐕𝐔𝐎𝐈 𝐒𝐔𝐏𝐏𝐎𝐑𝐓𝐀𝐑𝐄 𝐋𝐀 𝐒𝐓𝐎𝐑𝐈𝐀
> 𝐕𝐎𝐓𝐀 𝐞 𝐂𝐎𝐌𝐌𝐄𝐍𝐓𝐀 <
𝐆𝐫𝐚𝐳𝐢𝐞!𝐸𝓈𝓉𝓇𝒶𝓉𝓉𝑜 𝑔𝓇𝒶𝓉𝓊𝒾𝓉𝑜 𝒹𝒾 𝒲𝒶𝓁𝒹𝑒𝓈𝓉𝑜𝒸𝒽𝓉𝑒𝓇
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Waldestochter - La figlia del bosco (completa)
Roman d'amour(storia completa) DISPONIBILE su AMAZON (Ebook+Cartaceo) La monotonia della famiglia, il desiderio di libertà e la speranza di un futuro senza costrizioni sono ormai pensieri fissi nella testa di Clarissa, una ragazza ribelle che indossa i vecchi pa...