«Ma forse ho solo dato
tutto per scontato
E mi ripeto: "Che scema a
non saper fingere"
Dentro ti amo e fuori tremoGlicine-Noemi»
Busso con insistenza contro la porta mentre le nocche della mano iniziano ad arrossarsi leggermente. Le lancette dell'orologio continuano ad avanzare e se non lo conoscessi bene inizierei a preoccuparmi pensando a cosa lo tenga chiuso in camera ma la verità è che Federico lo conosco come lei mie tasche, dunque so che ha semplicemente paura di affrontare quello che sta per succedere.
«Apri questa maledetta porta!» urlo sbattendo la mano contro la superficie in legno, poi sospiro, capendo che alzando la voce non otterrò nulla. «Ti prego...» aggiungo infatti, quasi come una supplica.
Sento finalmente dei passi provenire dall'altra parte della parete e dopo qualche secondo, un rumore attira la mia intenzione facendomi capire che ha sbloccato la porta.
Prendo un respiro profondo, sapendo che in questo momento lui ha bisogno di me più che mai e non posso, anzi non voglio, lasciarlo solo.
«Fede...» sussurro entrando nella sua camera, richiudendomi poi la porta alle spalle.
Lo vedo lì, in piedi, immobile al centro della stanza con la giacca ancora sul letto, la camicia bianca leggermente sbottonata e la cravatta in mano.
Lo osservo attentamente e non posso negare che mi si spezzi il cuore nel sapere che lo sto indirettamente accompagnando tra le braccia di un'altra ragazza.
Deglutisco a vuoto allontanando questo pensiero dalla mia testa e mi concentro solamente su di lui e sul suo futuro.«Non sei ancora pronto?» lo rimprovero con la voce che trema leggermente. Faccio lentamente dei passi verso di lui per poi afferrare la cravatta dalle sue mani «Fai fare a me» dico, facendola passare per il suo collo, per poi fare il nodo. La strigo leggermente e nel compiere questo gesto, alzo lo sguardo trovando i suoi occhi già su di me.
Federico è a pochi centimetri dal mio volto, bello come il sole e pronto ad ufficializzare il suo fidanzamento con Benedetta, la ragazza migliore che gli potesse capitare. E forse, egoisticamente, avrei preferito qualcuna di insopportabile al suo fianco, almeno avrei avuto un valido motivo per odiarla. Ma Benedetta no, Benedetta è perfetta: è bella, dolce, simpatica, intelligente e ama Federico con tutta se stessa, il che per me è la cosa più importante.
«Non posso farlo...» sussurra lui, con le braccia lungo i fianchi mentre non smette di guardarmi.
Prendo un respiro profondo, anche se in questo momento l'aria scarseggia. «Puoi invece» mi obbligo a dire mentre gli occhi iniziano a pizzicare leggermente «Ti stanno tutti aspettando» lo informo, cercando di allontanarmi ma lui prontamente mi afferra il braccio, costringendomi a rimanere ferma.
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𝗠𝗶𝗹𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝘀𝗲 ||𝐅𝐞𝐝𝐞𝐫𝐢𝐜𝐨 𝐂𝐡𝐢𝐞𝐬𝐚||
Short StoryNon riuscivamo ad essere soltanto amici e non potevamo essere qualcosa di più