La Fuga Del Grillo

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Ero insieme ai miei fratelli e sorelle in una specie di scatola trasparente con dentro delle piccole montagne che usavamo come rifugio, passavamo le nostre giornate in un luogo pieno di altri insetti e animali, onestamente la mia vita era questa, avevo sempre vissuto in questa scatola e per me era la semplice normalità.
Un giorno però accade qualcosa, un umano viene a prenderci e ci porta da un altro umano, eravamo agitati, non sapevamo cosa stava succedendo ma non prometteva nulla di buono, non volevo andarmene da quel posto, la vita lì era tranquilla... Beh almeno potevo stare con i miei fratelli e sorelle.

Dopo un lungo viaggio finalmente l'uomo ci prende e ci porta in un altro tipo di ambiente, era freddo e non c'era quell'allegria di prima, non c'erano animali o insetti.

Dopo averci trasportato per qualche minuto veniamo poggiati su qualcosa di piatto e duro, affianco a me mi ritrovo un enorme scatola marrone e non riuscivo a vedere chi c'era all'interno, sarebbe stato bello, potevamo fare amicizia. Fatto sta che l'uomo se ne andò via chissà dove, ma sapevo che presto sarebbe ritornato.

Cala la sera e io e i grilli maschi iniziamo a cantare, era arrivato il momento di attirare delle femmine, d'un tratto però sentiamo qualcuno arrivare e ci zittiamo all'istante, è un altro umano, molto più giovane e con una faccia gentile, ci osservava, poi va  alla scatola marrone e immediatamente le luci dentro essa si spengono, ora eravamo nell'oscurità più totale, ma questo non ci ferma e continuiamo a cantare per tutta la notte.

L'indomani, ritorna di nuovo quell'umano che ci aveva preso e portato in questo posto, apre l'enorme scatola marrone e poi prende una cosa lunga e grigia e apre leggermente il nostro contenitore, mi sposto e vado a rifugiarmi dentro una di quelle montagnette, l'umano con quell'oggetto prende un mio compagno e lo fa cadere dentro quella scatola, poi ne prende una altro e un altro ancora, fino ad arrivare a cinque, una volta finito, chiude del tutto il nostro contenitore, la nostra casa, ci posa sopra quell'oggetto lungo e richiude la scatola marrone, non so cos'era successo, fatto sta che i miei compagni non gli avrei più rivisti.
Passa un altro giorno, e la storia si ripete di nuovo, altri cinque compagni sono andati via, poi l'umano infila la mano nella grande scatola e tira fuori un altro animale, non so cos'era, ma era enorme, con delle spine sulla bocca e sui fianchi, e una coda lunghissima, sembrava una specie di lucertola, capii all'istante che noi non eravamo altro che cibo! Ero terrorizzato, non volevo essere mangiato, eppure ormai ero consapevole che prima o poi sarebbe capitato a me, dovevo fuggire, e dovevo farlo il prima possibile!

Passa un altro giorno, e arriva di nuovo quell'umano, mi preparo ad attuare il mio piano di fuga, e quando apre leggeremente la mia casa, salto fuori e mi rifugio in un angolo ben nascosto della stanza, l'umano se ne accorge e prova a cercarmi, ma io ero furbo e non mi sarei fatto prendere per nulla al mondo, a un certo punto l'umano ci rinuncia, dà da mangiare alla bestia e se ne va.

Solo dopo mi accorgo che quella stanza era enorme, ero disorientato e non sapevo dove andare, non potevo nemmeno liberare i miei compagni, a malincuore lascio perdere e inizio a saltellare un po' nella stanza per esplorarla.
Arriva la sera, e come mio solito inzio a cantare, mossa sbagliata per che questo attira l'umano! Apre una roba enorme marrone e intravedo un altra parte della casa, mi zittii all'istante e cercando di non farmi scoprire uscii da quella stanza.
Il terreno era in discesa e quindi salto in modo molto veloce, arrivando in un altra zona, era un altro spazio enorme, mi ricordo all'improvviso che era proprio da lì che ero entrato, quindi non dovevo fare altro che uscire, ma dov'era l'uscita?

Resto lì per almeno due giorni, non riuscivo ad uscire e avevo tanta fame ed ero stanco, vado sotto un oggetto molto grande, era buio lì, era un luogo sicuro, ma sentivo che stavo per cedere, che stavo per morire, almeno volevo farlo in un posto tranquillo.

Così ritornata di nuovo la sera emetto il mio ultimo canto e chiudo gli occhi per sempre.

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Ebbene sì, questa è una storia che mi è realmente accaduta, ho un drago barbuto e a volte gli dò da mangiare i grilli, fatto sta che una sera d'estate uno fugge, lo cercammo per tre giorni cercando di capire da dove provenisse il suo canto (così mi piace chiamarlo XD), ma nulla, io tifavo per la sua fuga, ma purtroppo l'ho trovato morto nel garage, sotto un mobile appendiabiti, e così mi sono chiesto come sarebbe stato dalla sua prospettiva, ed ecco che il mio cervello ha partorito questa storia.

Un minuto di silenzio per quel povero grillo 😔

Detto questo

EL PSY CONGROO!

Raccolta di storie Trash e no sense by Raccoon Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora