Ho fatto più in fretta che potevo, ma come al solito mi sono bagnato da capo a piedi e spero solo che non mi sia beccato qualcosa.
Non mi infastidisce la pioggia, non dico di amarla, ma è meglio se sono dentro casa e la fisso dietro una finestra chiusa, al caldo e soprattutto asciutto, quello che in questo momento non sono.
Dopo la passeggiata che ho fatto ho sbollito un po' la rabbia e penso, che essermene andato lasciando solo quella testa di cazzo di Louis sia stato un po' da stronzi, ma diamine! ero incavolato e volevo rimanere da solo e non in mezzo a gente ubriaca e strafatta. Almeno non oggi.
Passo una mano fra i capelli fradici, un po' lunghi, per i gusti di mia madre, e sospiro stanco, ormai saranno le quattro e mezza del mattino e io non ho chiuso occhio, non so come farò a rimanere sveglio per il resto della giornata.
Sono davanti alla porta di casa e dovrei fare il più piano possibile. Prego con tutto il cuore che mia madre sia addormentata profondamente e non dietro la porta sveglia e pimpante pronta per una strigliata, perché adesso non ne ho proprio la forza, né fisicamente né mentalmente. Il miei scarsi neuroni chiedono pietà.
Mi piego e sento il fastidio degli stretti jeans bagnati che tirano sulla pelle, sposto il vaso di petunie, dove di solito teniamo le chiavi di riserva, ed eccole lì che mi aspettano. Sorrido, almeno non mi tocca scavalcare dal retro e arrampicarmi sull'albero per arrivare in camera mia dalla finestra e rischiare di cadere (come è già successo, distruggendo i miei skinny jeans preferiti tra l'altro). Infilo le chiavi nella toppa, e il più lentamente possibile faccio scattare la serratura. Mi rendo conto di aver trattenuto il fiato.
Apro piano ed entro in casa, sospiro, e mi appoggio alla porta.
Okay, mia madre non c'è. Grandioso! Sorrido vittorioso.
Sfilo sia scarpe e calzini dai piedi prendendole in mano, sto per dirigermi verso le scale, quando noto una luce provenire dalla cucina.
Cazzo! Una smorfia infastidita scorre sulla mia faccia. Caspita oggi è davvero una giornata no.
Se ne è accorta. Bene, che cavolo faccio?
Vorrei strapparmi i capelli. E la rabbia sbollita, un po' ritorna alla carica. Mordo il labbro inferiore, devo trovare una soluzione al più presto, perché non ho assolutamente voglia di rimanere qui come uno stoccafisso. Ho bisogno di una doccia e del mio cuscino.
Forse se riesco a passare inosservato posso salvarmi. Certo questo conta non fare assolutamente rumore, e sarebbe facile se il mio scarso equilibrio non mettesse a dura prova il mio piano.
Ma tentar non nuoce, si dice.
In punta di piedi mi avvicino alla porta per spiare all'interno della stanza e valutare la situazione, basta fare piano e non essere visti no? Scuoto la testa, l'ultima volta non è andata proprio come avevo previsto ma almeno ero riuscito a salire le scale, forse adesso potrei addirittura raggiungere la camera.
Mi sporgo un po' e noto che solo la luce sull'isola è accesa, è presente una figura piccola e di spalle, sto per andarmene indisturbato quando, malauguratamente il mio alluce ha un brutto incontro, non previsto, con lo stipite della porta, e lì giuro di aver visto le stelle davanti ai miei occhi! Tento di non urlare per il dolore, ma i miei lamenti e le mie imprecazioni soffocate dalla mano sulla bocca sono riuscite ad arrivare forte e chiare a seconde orecchie, la figura mi fissa con cipiglio.
"Harry, so che sei lì è inutile che ti nascondi!" sibila infuriata. E nella casa silenziosa risulta come un urlo.
Sospiro entrando nella stanza questa volta con attenzione, il mio inutile nascondiglio non si è rivelato efficace, con il dolore che mi intontisce. E lacrime agli occhi mal trattenute.
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Io? Sono un angelo || Harry Styles||
Fanfiction"E tu chi saresti?" Incredula lo Fisso. Mi Vede. "Io?" chiedo indicandomi "Sono solo un angelo" Non lo vedo rispondere ma sulla sua faccia scorgo l'incredulità. E adesso Che Ho fatto? Personaggi: HarryStyles/Nuovo personaggio Rating: Rosso. At...