Quando ero una bambina mi è sempre stato detto di essere gentile con il prossimo, di essere buona, educata, di non far arrabbiare i miei genitori, di ringraziare per tutto quello che mi veniva dato, di aiutare chi ne aveva più bisogno, e condividere con chi non aveva nulla.
Quando ero una bambina mi hanno chiesto solamente una cosa:
Sii buona.
Facile, essere dalla parte dei buoni.
Eppure, la ragazza modello che mia madre desiderava tanto, non riusciva ad uscire fuori dalla mia testa, seppure tutti lo consideravano qualcosa di assolutamente facile.
Lo ricordo ancora lo sguardo attento e premuroso di mia madre, che, seduta insieme a lei sul divano mi acconciava i capelli e con attenzione mi ripeteva,con voce carezzevole, di essere buona, perché fare buone azioni ti apriva le porte del Paradiso.
Avevo solo quattro anni, e l'unica cosa che mi interessava in quel momento erano i giocattoli e le passeggiate al parco, e non le porte del Paradiso...
Ma avevo capito che dovevo essere la figlia perfetta, una sua copia, dovevo essere buona.
E credetemi ci ho provato così tanto...
Insomma lo ammetto, il perbenismo circondava la cittadina in cui ero nata, e le copie delle signore 'per bene' si diffondevano a macchia d'olio nella soleggiata cittadina americana di Faithville.
Come tutte le mogli di quella città mia madre non differiva di una virgola. Era una donna di vecchio stampo, che non saltava mai una messa o un'asta di beneficenza organizzata dalla chiesa del nostro quartiere. Bastava la parolina magica 'Chiesa' e le si illuminavano gli occhi.
Io la denominavo morbosità cattolica, pensavo che tutto quell'affannarsi non servisse poi a molto,
forse erano solamente azioni dettate dalla paura dell'inferno eterno.
Ho sempre creduto che invece più che azioni portate avanti dalla paura del buio eterno, fossero azioni che mettessero in mostra il loro 'buon cuore' anche se tutti sapevano che dietro al luccichio e ai sorrisi smielati, si nascondevano segreti più oscuri delle loro ombre.
E mia madre seppure potesse nascondere segreti oscuri, e seppure le sue manie di ossessione per queste cose rasentava l'inimmaginabile, rimaneva la mia mamma e come ogni figlio la amavo incondizionatamente. Le volevo bene sul serio, e questo per me era già qualcosa di buono. Qualcosa di autentico e vero.
Saper amare è qualcosa di buono no?
Eppure la sensazione che provavo costantemente non era qualcosa di piacevole.
La sensazione di soffocare in quella città, non era assolutamente qualcosa di piacevole e di buono.
Soffocare a causa delle bugie non era assolutamente bello.
Tuttavia avevo seguito il suo pensiero e il suo cammino, e con il passare del tempo stavo diventando come loro, e mi odiavo.
Oh, come mi odiavo.
Ero arrivata addirittura ad odiare la mia stessa famiglia.
Per tutto il tempo che sono stata sotto il suo sguardo vigile il mio comportamento era più che perfetto, ero buona come voleva lei, come voleva mio padre e come lo voleva il resto della comunità di Faithville, perché lo dovevo essere, perché la figlia dell'avvocato più importante della città doveva essere per forza buona.
Eppure la sensazione che provavo costantemente non era qualcosa di piacevole.
Non mi abbandonava.
STAI LEGGENDO
Io? Sono un angelo || Harry Styles||
Fiksi Penggemar"E tu chi saresti?" Incredula lo Fisso. Mi Vede. "Io?" chiedo indicandomi "Sono solo un angelo" Non lo vedo rispondere ma sulla sua faccia scorgo l'incredulità. E adesso Che Ho fatto? Personaggi: HarryStyles/Nuovo personaggio Rating: Rosso. At...