Capitolo 5

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Alle volte, chiudi gli occhi e pensi che forse tutto quello che credevi fosse giusto per te, forse è completamente sbagliato...


Sbagliato, convincendoti che in fondo lo sbaglio sei proprio tu.

Potresti descriverti come una macchia. Una macchia che nonostante il tempo è riuscita a sopravvivere per ben venti lunghi anni, su un insulso muro logorato dalla vita.

Serri i pugni. Perché un po' di rabbia la provi.

Come è possibile? Ti chiedi.

Perché nascere in modo sbagliato?

Avresti di gran lunga preferito non avere né una vita sbagliata e né giusta.

Ancora un altro po' serri i pugni. Uno sfogo che ti concedi dopo anni.

Il dolore ormai è scomparso, più che altro questa è mera abitudine.

I tuoi occhi sono asciutti.

È inutile piangere, se non esiste più un motivo per piangere, e poi tu non hai mai lasciato che le lacrime bagnassero il tuo viso scarno e pallido.

Pensavi che le lacrime fossero solo per i deboli. All'epoca ti consideravi forte e inarrestabile. Ma lo eri anche tu, debole. Ti ci è solo voluto un po' di tempo per capirlo.

Hai perso tutto nel corso della tua vita, tra cui quest'ultima.

Hai abbandonato la tua famiglia, non sei riuscita a tenerti stretta nulla, nemmeno l'unica persona che poteva dire di appartenere al tuo cuore. Hai perso il tuo amore.

Non te ne lamenti, pensi che sia soltanto inutile, come tutti quei proverbi umani che te lo ricordano.

Eppure i rimorsi sono lì. Ti aspettano, e attaccano nel momento ideale. Loro al contrario di altri non ti hanno mai abbandonato. Sono sopravvissuti, nonostante tutto.
Ti attanagliano la gola e ti catapultano indietro, in un tempo che non è più il tuo tempo.

Adesso hai l'eternità, sta a te viverla come più tu ritieni sbagliato.

E lì, in quel posto ancora così ignoto, nascono domande alle quali non puoi più rispondere, perché le risposte che vengono a galla possono non bastare, non soddisfano abbastanza i tuoi rimorsi per poterti ritenere in pace con la tua testa, con la tua coscienza, con il tuo cuore. Se ne avessi ancora uno di cuore, ti rimproveri.

Così accetti con l'amaro in bocca, il destino che hai scelto di seguire.

Anzi, che ti è stato imposto di seguire. Ancora una volta.

Tutti i "Se" e tutti i " Ma" che vorresti cancellare ma che non puoi, ti seguono. Sono la tua ombra che non puoi far dissolvere nel nulla. Artigliano le tue spalle e non ti abbandonano.

No, non puoi se non hai più la tua vita fra le mani per cambiare, almeno per poco, i tuoi errori, le tue scelte, i tuoi pensieri così stupidi. Così Sbagliati.

Altre volte chiudi gli occhi. E pensi che quello che ti è capitato, è stato sì sbagliato, fin dall'inizio, ma forse doveva essere così. Come voleva lui.

Come aveva deciso fin prima della tua nascita.

Per un po' sei furiosa, perché dopo tutta quella fatica per fuggire da chiunque avesse del potere su di te, alla fine scopri che è stato inutile.
Ma è Lui che decide e non ci puoi fare nulla. "Rassegnati" pensi sconfitta.

Per questo breve momento che hai i tuoi occhi chiusi, pensi che quello che ti è accaduto ti ha portato anche alla pace, a qualcosa di buono se non altro, non alla dannazione che ti spettava.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 13, 2016 ⏰

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