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Scesi dal bus e mi diressi difronte alla mia nuova scuola dire che è diversa dalla precedente è dir poco, mi sembrava la classica scuola dei film americani..d'altronde dopo una vita in Italia in un paesino letteralmente sconosciuto al mondo vedere ciò mi ha intrigata

Iniziai ad incamminarmi ma i miei pensieri furono interrotti da una strana sensazione mi sentivo osservata

Alzai lo sguardo e vidi gli occhi di tutti gli studenti che un momento prima erano in cortile occupati a parlare,scherzare e divertirsi addosso
INSOMMA NON AVEVANO MAI VISTO UNA NUOVA STUDENTESSA?!

Cercai di ignorare gli sguardi e mi diressi all'interno, era tutto così nuovo per me infatti ogni corridoio mi sembrava uguale all'altro davvero non capisco come facciano ad orientarsi, credo che io non imparerò mai forse nemmeno dopo anni qui dentro

I miei pensieri vennero interrotti da un suono assordante
"Cazzo" pensai "devo muovermi altrimenti chiunque sia il mio professore mi prenderà di mira già dal primo giorno" presi dalla cartella il foglio con gli orari scolastici che aveva preso mia madre insieme alla divisa qualche giorno prima
Così lessi
1-2 ora: Matematica
"Ecco di male in peggio"
Si avete capito bene, sono sempre stata una frana in matematica, davvero non capisco perché quel tipo che l'ha inventata non poteva farsi una vita sociale invece di pensare alle radici quadrate

Mi diressi tra i corridoi in cerca di qualche anima santa che mi desse informazioni ma nessuno "giustamente a quest'ora sono tutti a lezione"

Fino a quando vidi qualcosa sul muro del corridoio "Si! La pianta della scuola" mi avvicinai ad essa e feci scorrere il mio indice sul foglio in cerca della 4 B ero concentrata nella mia ricerca quando una voce calma e roca mi fece sussultare
"Ti serve aiuto novellina?" Avevo già sentito quella voce ma non capivo chi fosse
Così mi voltai e vidi il castano guardarmi con un ghigno

"Potresti...?" Dissi non continuando la frase convinta che avesse capito cosa volevo chiedergli

"Si vieni muoviti" disse voltandosi
"Che antipatico" sussurrai per non farmi sentire, peccato che ottenni l'esatto contrario
Mi strattonò al muro con violenza e io volevo solo sparire e cancellare la mia esistenza
"Ripetilo"
"Co.Cosa i-io non ho detto n.nulla"

Alle mie parole si formò un ghigno sul suo viso mi venne spontaneo di alzare gli occhi al cielo e lo spinsi iniziando a camminare ripensando all'orario, anche se ero di spalle sentivo i suoi occhi su di me,
dopo al cuni secondi di silenzio lo vidi sorpassarmi come per mostrarmi la strada

Una volta arrivati non gli rivolsi sguardo

"Comunque grazie" dissi ignorandolo, stette in silenzio senza proferire parola vedendo che non aveva intenzione di aprire bocca mi voltai per bussare alla porta di quella che era la mia classe ma il mio polso venne bloccato dalla sua mano e il suo tocco mi fece a dir poco rabbrividire

"Prego" mi rispose e io sperai mentalmente che avesse dimenticato quello stupido nomignolo che mi aveva dato ma i miei sogni furono distrutti quando lo sentì parlare "...novellina" aggiunse con un ghigno lo vidi allontanarsi soddisfatto forse aveva notato quanto sperassi la smettesse con quello stupido nomignolo e io non potei fare a meno di alzare gli occhi al cielo al pensiero di quanto potesse essere stupido un ragazzo del mio stesso anno

My bully as a stepbrotherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora