Capitolo 1 (1/1)

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Nella sua camicia da notte Katsuki giaceva sveglio. Inconsciamente la sua mano scivolava sulla sua clavicola in modo ripetitivo. La sua mente correva tra milioni di pensieri: su di lui, su come un suo sguardo lo avrebbe portato a voler cadere sulle ginocchia e a scoprire il collo o su come le sue mani lo toccavano in quel certo modo. Poteva già sentire come iniziava ad inumidirsi. No, basta!

Non dovrebbe pensare a queste cose, non dovrebbe lasciare la sua mente correre per quei pensieri impuri. Avrebbe dovuto sposarsi con un aristocratico per il bene della sua famiglia, quindi non doveva lasciarsi andare a pensieri così egoistici. Eppure, per quante volte avesse provato a fermare i suoi pensieri, la sua mente tornava sempre a lui. Al suo tocco, alla sua presa. Anche se non per molto, Katsuki lo desiderava. Bramava sentire le sue mani sul suo corpo, tenerlo stretto mentre si intrecciavano nel loro momento intimo. Lasciò scivolare le proprie mani lungo il corpo, gli occhi vitrei mentre immaginava come quelle fossero le mani dell'alfa e non le proprie. Si afferrò il petto attraverso il tessuto della camicia da notte, la coperta scivolò via dalle due gambe mentre gemeva e le sue ginocchia si sollevavano, le gambe leggermente divaricate, invitanti. Inarcando la schiena schiena fece scivolare le mani più in basso, finché non raggiunsero il colore che si faceva sempre più intenso tra le cosce. Sentiva scivolare un liquido caldo tra le gambe e, istintivamente, aveva strofinato tra loro le cosce con un lamento bisognoso e ansimante.

Lì stava il tesoro. Tra le sue gambe, dove, per innumerevoli notti, aveva immaginato che l'alfa fosse in mezzo. Molti avrebbero cercato di infilarsi tra le sue gambe, ma lui le avrebbe tenute strette insieme, bloccate, mentre la chiave pendeva sciolta nei suoi setosi riccioli biondi. Aspettava solo di essere sbloccato.

Era un omega piuttosto attraente per la sua giovinezza: le sue curve e la vita risaltavano più dei suoi lineamenti. Ma non era quello che aveva catturato l'attenzione dell'alfa. No, l'alfa era svenuto per tutto di lui, ma soprattutto per i suoi occhi rossi. L'alfa si era persino preso il tempo di descriverli e di descrivere ogni emozione che avrebbe provato pensando a loro.

Il ricordo fece sì che Katsuki inarcasse la schiena mentre un gemito affannoso gli scivolava sulle labbra. Immergendo la mano tra le cosce inarcò la schiena mentre spingeva il dito medio e l'anulare al suo ingresso.
Mentre immaginava il respiro caldo dell'alfa sul suo collo, a pochi secondi dal morderlo, Katsuki si immerse nel calore, gettando indietro la testa mentre tratteneva un gemito. La sua stanza era lontana dai suoi genitori o da chiunque altro nelle vicinanze, i muri erano spessi, ma comunque, in ogni caso, non voleva che nessuno lo sorprendesse a fare un atto del genere nel bel mezzo della notte. Eccitato all'idea che un altro alfa lo toccasse... eccitato da lui.

Katsuki spinse le sue dita in profondità, ora quasi fino a un dito intero, mentre le muoveva per il suo fascio di nervi. Katsuki poteva solo immaginare quegli occhi inebrianti che lo fissavano mentre il corpo dell'alfa, simile a un dio, incombeva su di lui. L'uomo che avrebbe dovuto sposare non assomigliava per niente all'alfa. Era magro ma aveva una corporatura piccola. Il suo profumo era amaro e non lo sommergeva come il profumo di foresta pluviale dell'alfa. Non era per niente come l'alfa, non era l'alfa che Katsuki voleva.

Katsuki piagnucolò quando una scossa di piacere fu inviata attraverso il suo corpo. Infilò avidamente le dita e le arricciò, massaggiando quel punto mentre con l'altra mano afferrava le lenzuola sotto di lui.

«A-ah alfa-!»

Sarebbe stato nudo e nudo sotto l'alfa. Si sarebbe presentato a lui, puro e incontaminato. Sentendo ogni singolo pizzicore al tocco sulla sua pelle fatto dall'altro. Sentendo le sue labbra, le sue mani. Come si sentirebbe l'alfa in lui.

Gemette, era nel profondo.

L'alfa avrebbe toccato ogni singola cosa su di lui. Mani che gli stringevano forte i fianchi mentre spingeva in profondità dentro di lui. Katsuki spinse furiosamente il dito, ogni volta sbattendo contro il suo dolce fagotto. Stava arrivando al limite.

Quelle braccia forti che lo ingabbiavano mentre l'alfa emetteva bassi ringhi e grugniti di piacere per quanto fosse bello essere dentro di lui.

Si morse il labbro, facendo del suo meglio per attutire i suoi gemiti mentre immagini oscene di lui e dell'alfa in diversi scenari si svolgevano nella sua mente, riuscendo solo a portare Katsuki oltre il limite.

«Izuku-!»

<~><~><~>~•●○SPAZIO AUTRICE○●•~<~><~><~>

~<Story of Anime-girlll
all rights of the work go to her>~

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