Capitolo 3

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La mattina mi svegliai presto per l'agitazione, provai a riaddormentarmi, ma non ce la feci, allora decisi di andare a preparare la colazione a mio padre per ringraziarlo.
Scesi e lo vidi già sveglio, il che ci rimasi male perché volevo fargli una sorpresa.
-buongiorno principessa-. Da quanto che non mi chiamava così!! -buon giorno papi-. Con aria sorpresa mi chiese -come mai già sveglia??-. -ero troppo ansiosa... non ce la facevo a dormire-. Con un sorriso a 32 denti mi disse -allora muoviti a prepararti che fra un po' partiamo-. -ok-.
Rifeci il letto per la gioia di papà e mi praparai. Mi misi una T-shirt con su scritto "carry on" e un paio di normalissimi jeans, andai in bagno e mi misi un filo di trucco che faceva risaltare i miei occhi verdi... mi pettinai e, finalmente, ero pronta.
Scesi e vidi mio padre con in mano un sacchettino con dentro delle monete stranissime, allora in preda alla curiosità gli chiesi cosa fossero, - sono le monete che si usano nel mondo magico... non valgono le nostre monete da loro. Ne ho lasciato un sacchetto da parte quando ero giovane.. ma alla Frasin ,la banca di quel mondo, ne abbiamo il quintuplo se non di più. Ma per oggi ci dovrebbero bastare.
Feci un sorriso di approvazione e uscimmo dall'uscio.
Appena partiti con la macchina mi ricordai subito della lettera e mi resi conto che io non sapevo a memoria il materiale che mi sarebbe servito allora subito urlai -MERDA... aspetta un attimo fermati-. Subito mio padre si fermò e io corsi a casa per prendere la lettera.
Dopo cinque minuti ero gia arrivata a casa. Corsi su per le scale la afferrai e immediatamente corsi giù, chiusi la porta non facendo caso al tonfo che provocai sbattendo la porta. Ci misi altri cinque minuti per arrivare alla macchina (lo so avrei fatto prima se mio papà mi avesse portato fino a casa, ma era talmente tanta l'agitazione che appena ci feci caso ero già arrivata a csa mia) subito ripartimmo e ci mettemmo in viaggio -sei proprio una rimbambita... meno male che te ne sei ricordata-. -tale padre tale figlia-. Dissi con un che di sfida-. Lui mi guardò male e riprese a guardare la strada e per tutto il viaggio ci fu silenzio... fino a quando la macchina si fermò -eccoci arrivati-. Quello che mi pareva strano è che fossimo nel cuore di Londra in un semplice parco. Ci avvicinammo ad un albero e mio padre tirò fuori dalla tasca un bastoncino di legno, che intuii fosse la sua bacchetta, e con parole precise disse -transitus-.
Non successe niente e io un po' incerta chiesi -sicuro sia funzionato-.
-Si si tranquilla-. Fece due passi verso l'albero e fu come se lo avesse trapassato.. guardai il retro, ma dietro non c'era nessuno.
Ad un certo punto una mano spuntò fuori dall'albero, mi prese per il polso e mi tirò verso il lungo tronco.
Chiusi gli occhi per paura di prendere una testata contro, ma quando li riaprii, non c'era la minima traccia di corteccia anzi... vidi una vietta molto carina e rimasi sconcertata.
-come si chiama questo posto ?-. -Questo??... questa è la via Arenville qui c'è pieno di negozi dove potrai trovare il materiale che ti servirà quest'anno-.
-wow-. -eh già!-....

Driverhood {MOMENTO DI PAUSA, scusate}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora