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LOUIS POV.

"Hai detto che tua mamma non torna stasera, giusto?" chiede tutto d'un tratto.

"Esattamente" mi limito.

"Se io st.." lo interrompo subito, sapevo cosa mi avrebbe chiesto così "Si, rimani qui stasera, per favore, ho ancora bisogno di te." la mia voce supplicante porta a creare una strana situazione, questo momento svanisce subito dopo che "Te lo stavo per dire, resto qui stanotte, dato che hai giá chiuso a chiave la porta" rimango leggermente sorpreso nell'ultima frase, non pensavo se ne fosse accorto dell mio chiudere pian piano la serratura.

Sbuffo, ma non disturbato o innervosito, bensì facendo il finto offeso.

"Ehm, sai, sapevo che saresti rimasto per un pò e quindi mi sono assicurato di essere sicuro in casa.." ammetto di essere imbarazzato nel dire questa frase, ma hey, non voglio rischiare di venire trucidato dai ladri.

"Non preoccuparti, mi hai colto alla sprovvista ma hai fatto bene" risponde senza un filo di tensione, da ammirare.

"E poi ora non ho la minima voglia di alzarmi, quindi ringraziami." il mio modo di comunicare è sempre stato così diretto e forse un po ironico.

"Grazie, ah, devo dirti una cosa."

Mi alzo di colpo appoggiandomi per quanto mi riuscisse al divano e sbattendo le palpebre "Di che si tratta?" incuriosito e un pò spaventato.

"Hai presente quello che fanno in blow?" domanda non del tutto fuoriluogo.

"si.." lo incito a continuare.

"Tu, come dire, hai mai provato..cioè, hai mai fumato ehm quella roba la?"

E ora come gli dico che per un periodo ho fumato solamente marijuana?

Devo essere sincero con lui, quindi opto per la veritá.

"Molto più di quanto tu non possa pensare." mentre un sorriso mi costringe ad abbassare lo sguardo.

"Perfetto".

Ho capito dove vuole arrivare, e sinceramente mi va molto bene.

Così senza guardarlo gli chiedo "Dove la hai?"

Si alza di scatto mettendosi seduto tenendo le mani nelle ginocchia.

"Io non volevo, credimi, non voglio che tu pensa che sono un fattone"

È preoccupato?

"Ma cosa stai dicendo, tirala fuori, ora. Vado a rompere una sigaretta." mi alzo e mi dirigo all entrata nell attaccapanni, estraendo dal mio giubbotto un pacchetto di sigarette.

"Sul serio? non ti da fastidio?" alza la voce per farsi sentire meglio.

"Scherzi? È ancora meglio! Dai, vieni." gli faccio un gesto con la mano per farlo alzare.

"In realtá la ho in macchina, aspettami 10 secondi." si affretta ad uscire.

Rimango impassibile e vado in cucina, non prima di essere passato in camera a prendere l'occorrente: filtrini, cartine lunghe e grinder.

Questo grinder ha passato molto tempo con me, accompagnandomi nei periodi bui, e sapere di usarlo anche con Louis mi fa un certo effetto.

Mi siedo al tavolo e rompo la sigaretta estraendone il tabacco.

Louis entra e non vedendomi mi chiama, rispondo "Qui in cucina" e dopo 2 secondi, il tempo di guardarsi intorno mi raggiunge, con una simpatica bustina fra le mani.

"Non è chissachè, in quantitá, ma ti assicuri che di qualitá è molto più che meglio" preso dalla felicitá getta nel tavolo la busta.

"Non preoccuparti, sgrana" gli ordino, indicandogli con gli occhi il grinder.

《You are my only exception.》- Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora