Margarita

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"Che schifo!" urlai verso Haley, mentre guardavamo lo spettacolo che avevamo davanti.
La nostra nemica, Lindsey, che stava pomiciando con un ragazzo, non molto alto, moro con i capelli pieni di gel e con gli occhi neri.
Mi spostai da li e andai a prendere un drink, con haley che mi seguiva.
"Cazzo ma lo hai visto quello" disse mentre eravamo al bancone.
"Eh, che ha? oltre ad avere dei gusti pessimi" chiesi mentre sorseggiavo il mio margarita.
"Cazzo Audrey è bellissimo, come ha fatto a pomiciarsi Rebecca" fece una faccia disgustata.
Alzai le sopracciglia "Un'altro dei ragazzi che vuoi farti da aggiungere alla lista?" dissi.
"Magari... ti accompagno a casa amore? sono gia le tre" disse ironicamente, sapeva che quando mi attaccavo all'alcool non mi staccavo più.
Mi voltai e notai che il ragazzo moro mi stava guardando, appena lo notai mi rigirai velocemente "mi sta guardando il playboy, andiamocene" dissi ad Haley, se c'era una cosa che odiavo erano le attenzioni.

Andammo alla macchina e Haley mi riportò a casa.
Dovetti stare attenta a non svegliare nessuno, volevo buttarmi nel mio letto.
Mi struccai e mi cambiai e andai a dormire, gia odiavo l'idea di dover parlare con mio fratello la mattina seguente.

...

Mi svegliai che erano le 11 del mattino e mezza addormentata andai in cucina, i miei non c'erano perchè lavorano tutto il giorno.
In casa facevo quasi tutto io, jamie la maggior parte del tempo dormiva.
Maledizione a chi ha detto che i fratelli maggiori sono quelli più intelligenti!
"Audrey! Buongiorno" Mio fratello arrivó e mi salutò, alzai gli occhi.
"Ascolta oggi devono venire i miei amici della band, stareno qui" mi disse.
Band? quale band? É vero non lo ascoltavo mai ma non pensavo di essere così distratta.
"ok..." mi limitai a rispondere, in realtà odiavo l'idea di avere persone in casa, ma non volevo litigare.
Io e mio fratello suonavamo da quando eravamo piccoli, lui la chitarra e io il basso, era la mia passione e quello che mi faceva stare bene.
Avrei desidato una persona che mi facesse stare bene come la musica, e mi ero illusa di averla trovata.
Mi ero promessa di non fidarmi mai più delle persone, ma da quel giorni persi tutte le mie emozioni, non sorridevo piú, ero fredda con tutti e a causa delle mie emozioni avevo perso la maggior parte dei miei amici, non riuscivo più a mangiare e mi rinchiudevo nella mia stanza, avevo paura questo non sarebbe mai finito.

"Sei contenta di conoscere i membri della band? Ormai suoniamo da anni ma tu eri sempre all'estero" continuó a parlare Jamie.
"mh, si, sarà carino" risposi.
Mangiammo qualcosa che aveva cucinato Jamie, entrambi eravamo negati.
Dopo pranzo andai nella mia stanza e gli diedi una pulita e sistemai i poster che quasi si staccavano dal tempo che non stavo in quella stanza.
Ci misi parecchio tempo a sistemare e ormai si erano fatte le 3 del pomeriggio.
Decisi di suonare un po' presi il basso che tenevo nell'espositore insieme agli altri, e l'amprificatore, poi mi accorsi di non avere il cavo.
Uscii dalla porta, "JAMIE!" urlai "JAMIE DOVE HAI MESSO IL MIO CAVO CAZZO" continuai ad urlare, dopo di che scesi al piano di sotto a cercarlo.
Odiavo quando non trovavo le mie cose, non feci nemmeno caso alle persone che si trovavano intorno a me, non le avevo ancora squadrate, andai in cucina e nulla, poi passai al salotto, e li mi resi conto di essere in mezzo a tre ragazzi che non conoscevo.
E poi lo vidi. Deglutii la saliva, non poteva essere.
Il ragazzo della sera prima era nella band di mio fratello e si trovava in casa mia.
A quanto pare mi riconobbe anche lui, che strizzó le sopracciglia.
Improvvisamente vidi Jamie che tornó dal bagno.
"Mi hai chiamato?" chiese rivolgendosi a me.
Spalancai gli occhi verso jamie facendo una faccia arrabbiata "mi stai prendendo in giro?"
"Dai audrey, ti presento la band!"
"lui è Matt, il batterista"
Mi porse la mano gentilmente
"Matt" "Audrey" sorrisi.
Poi mi presentó il bassista, Nick.
Gia mi stava simpatico perchè suonavamo lo stesso strumeto, lui sembrava timido. Ci stringemmo la mano.
Poi mi presentò lui, il ragazzo che aveva tutte le ragazze ai piedi, non mi fidavo delle persone come lui.
"E infine il nostro frontman, Alex" disse mio fratello
Mi porse la mano, sempre con lo sguardo fisso nei miei ochi, stava creando tensione e lo sapeva.
La strinsi, "Audrey." dissi e mi resi conto quanto era gelida la sua mano.
Mi staccai e staccai lo sguardo da lui, non volevo averci nulla a che fare.
"E... vi chiamate?" chiesi
"Arctic Monkeys" rispose Jamie
Portai una mano davanti alla bocca e risi sotto i baffi, "Arctic Monkeys?" continuavo a ridere, era un nome così stupido, solo mio fratello avrebbe potuto sceglierlo.
"Cazzo Jamie perfino a tua sorella fa ridere!" disse il batterista.

Tornai seria, ero li per prendere il mio cavo e non per fare due chiacchere.
"Jamie, dov'é il mio cavo?" chiesi.
"l'ho preso io e non funzionava più quindi l'ho buttato" rispose.
Sentii la rabbia scorrere per le mie vene.
"dimmi che stai scherzando" dissi tutto d'un fiato con gli occhi chiusi.
"quel cavo funzionava solo con il mio amplificatore cazzo, c'era un buco apposito." provai a mantenere la calma, fallendo.
"cosa suoni?" pronunció una voce roca.
mi voltai ed era lui, il misterioso ragazzo ingellato.
Tirai un sospiro "il basso" risposi.
"Me ne torno su, non vi disturbo" presi le scale e me tornai in camera.

*Alex's pov*

Era un po' che parlavamo e bevevammo birre, ero rimasto incantato dalla sorella di Jamie, com'era possibile che l'avevo notata solo ieri sera?
"Cook?" lo richiamai
"ma, tua sorella dove viveva? non ci hai mai parlato di lei" chiesi
"ha sempre fatto gli anni all'estero, non pensavo vi interessasse"
"è una grande, basta che non mi rimpiazzate con lei" disse nick
Magari, pensavo.
"No, ha un caratteraccio, fortunato chi la capisce... da quando ha rotto con il suo ex ha iniziato ad essere fredda e a trattare male tutti, mi dispiace per lei, ma ho paura che non troverá mai una persona con cui stia bene se continua a comportarsi cosi. É estremamente attenta e vendicatica" spiegava Jamie.
Quella ragazza aveva il cuore spezzato e provare a parlarci dev'essere una grande sfida, ma a me incuriosiva sempre di più.
"Dov'è il bagno?" chiesi
"ultima porta al piano di sopra" disse cook.
Salii le scale e mi maledii per non aver chiesto a Jamie se l'ultima porta di cui parlava era quella a destra o a sinistra.
Aprii la porta e mi trovai in una stanza bianca pieni di poster e strumenti. C'erano poster e foto di qualsiasi gruppo: Nirvana, guns n roses, AC/DC, rage against the machine, the strokes, muse, red hot chili peppers, sonic youth, pink floyd, david bowie, gorillaz, alice in chains, the white stripes ed altri ancora, poi notai i suoi bassi elettrici ed aveva anche due chitarre, una elettrica e una acustica.
La vidi seduta sul pavimento girata verso il muro che suonava con un basso acustico, dato che Jamie gli aveva buttato il suo cavo, potevo solo immaginare la sua rabbia.
Non mi sentii entrare, ma dopo poco si volto e mi vide nella sua stanza, spalancó gli occhi.
"VATTENE!" mi urlò contro, come mi aveva detto jamie, era scontrosa.
"ooh, la ragazza del margarita ha proprio una bella stanza!" la provocai.
capí subito che l'avevo provocata.
"potresti gentilmente uscire dalla mia stanza?" disse facendo un finto sorriso.
"Aspetta..." mi fermai e gli diedi un cavo, si avevo fatto apposta a finire nella sua stanza, ma mi dispiaceva e poi magari avrebbe cominciato ad apprezzarmi.
Guardo le mie mani con il cavo che le stavo porgendo e lo prese.
Era un po' stranita, non se lo aspettava.
"grazie.. poi.. te lo riporto" rispose un po' disorientata.
"puoi tenerlo" gli dissi e poi uscii dalla stanza.

𝐒𝐤𝐞𝐭𝐜𝐡𝐞𝐚𝐝//𝐀𝐥𝐞𝐱 𝐓𝐮𝐫𝐧𝐞𝐫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora