Capitolo 1

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Mi alzo dal letto spaesata, vado in bagno e quando esco mi ritrovo davanti la mia migliore amica, il suo nome è Miriam e ha 22 anni, è bassina, ha lunghi capelli di colore biondo scuro, occhi marroni, e labbra sottili.

Ah vero, immagino che vogliate sapere chi sono, bhe non c'è molto da dire su di me. Mi chiamo Cristina, per gli amici Cris, ho 25 anni compiuti a gennaio. Non parlo mai di me stessa in modo molto approfondito, ma stavolta ci proverò, ho capelli lunghi di colore castano, occhi marroni, e il mio fisico non è dei migliori, ma lo accetto.

Io e Miriam non abitiamo insieme, ma quando vuole lei è sempre a casa mia, ha una copia della mia chiave perciò quando lei vuole entra, non mi da fastidio, è sempre la mia migliore amica, ci siamo conosciute in prima media, e da li non ci siamo più separate.

Io frequento l'ultimo anno di accademia, a giugno prenderò la laurea, frequento l'Accademia delle belle arti, è sempre stato un sogno per me, un sogno che si è realizzato. Se i miei genitori mi vedessero ora sarebbero fieri di me. Mio padre mi diceva sempre che se volevo davvero qualcosa dovevo ottenerla, bhe, eccomi qui, ho ottenuto quello che sognavo da piccola, in effetti, non era proprio questo il mio sogno, io volevo fare la cantante, tutt'ora voglio diventarlo, ma credo di aver preso comunque la strada giusta, infondo, quello che sono non è male.

Tornando ai miei genitori, bhe ecco, non amo parlare di questa storia, ma è anche un modo per ricordarli, il 9 gennaio del 1996, era il mio decimo compleanno, quella sera volevo che tutto fosse perfetto, i miei genitori erano andati a prendere la mia torta in pasticceria, prima che varcassero la soglia della porta, io li abbracciai entrambi, avevo un brutto presentimento, non so perché ma era così, li ringraziai per tutto, e mi misi anche a piangere, dopo loro mi abbracciarono, mi baciarono ed entrarono in macchina. Passano alcune ore, io sistemo le patatine, nel frattempo arriva gente, anche loro in ritardo, quando suonarono pensai che quel brutto presentimento era solo uno scherzo della mia mente. Andando ad aprire pensai che fossero i miei genitori, invece era mio nonno materno, entrò in casa, ma prima di entrare mi abbracciò e dopo scoppiò in lacrime, io non capivo cosa fosse successo, ma lo abbracciai anch'io forte, poi scappò in cucina, prese un tovagliolo, si asciugò le lacrime e mi prese per la mano dicendomi.

-Piccola mia, sei una bambina forte, proprio come tuo padre, e testarda proprio come tua madre.

Io risposi.

-Nonno, che è successo?

-Vieni con me.

Rispose.

SPAZIO AUTRICE.

Ehilà, spero vi piaccia il mio nuovo libro.

Il seguito della storia al più presto.

Grazie per il vostro tempo❤❤

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