Uscii dalla classe. La ricreazione era appena suonata e un gran numero di ragazzi e ragazze scendeva le scale correndo. Me ne andai in giardino, passando per le scale d'emergenza. Faceva freddo, ma non me ne curavo più di tanto, ero scesa semplicemente per vederlo.
Lui probabilmente non era neanche a conoscenza della mia esistenza, ma me ne stavo li, a sedere sulla panchina a guardarlo mentre fumava con gli amici. Lui era proprio bello, di quell bellezza che ti toglie il fiato. Capelli neri corti, sempre in confusione e occhi verdi. Mi sedetti sulla panchina fredda e aspettai, fingendo di stare al cellulare.
Sentii le voci dei suoi amici e poi la sua. Alzai lo sguardo, e a qualche metro davanti a me, dietro ad un albero erano appena arrivati lui e i suoi amici. Mise una mano nella tasca e ne sfilò un pacchetto di sigarette, ne prese una e l'accese. Cris, si domandava come mai ogni volta che si siedeva su quella panchina e lo guardava, riusciva a toglierle il fiato. Forse, era il modo in cui si muoveva, il modo in cui sorrideva e scherzava.
Lo guardò a lungo, finchè non sentì chiamarsi. Voltò la testa e vide Alice, la sua migliore amica. Si avvicinò lentamente sistemandosi i lunghi capelli scuri.
"Cris, ancora qua? Fatti avanti!' disse, indicandolo con la mano destra. Le abbassai il braccio per paura che lui se ne accorgesse.
"Si, ma non indicare."e risposi in tono quasi triste.
"Okay, pero' dico. Non puoi stare tutta la vita a guardarlo da lontano. Inizia da una cazzata, chiedili qualcosa...non so." disse lei fissandomi negli occhi.Non sarei mai riuscita a parlargli. Con quale coraggio? Mi sono chiesta. Io non potrei mai avere delle possibilitá con lui. Lui ha ai piedi le ragazze più belle. Alte, magre. Io sono bassa, con un cattivo rapporto col mio fisico e oltretutto sono più piccola di lui. Sono l'ultima persona che guarderebbe, sono l'ultima.
All'improvviso Andrea, il ragazzo, si voltò, forse si sentiva osservato. Cris sbiancò, lui la guardò e le sorrise.
Cris sentì un tuffo al cuore. Non le sembrava vero."Cris, non mi morire eh." disse Alice ridendo. Cris la guardò cob gli occhi ancora spalancati e rispose, "ma, ma...m'ha sorriso per davvero o ho perso la testa?". Alice le sorrise e guardabdola negli occhi le rispose "Tutte e due."
Suonò l'ultima campanella.
Cris uscì di scupla ripensando a quel sorriso. Era forse, una cosa così stupida ma l'aveva colpita. Camminava lentamente sul marciapiede della scuola dirigendosi verso la fermata del bus quando sentì una mano sulla sua spalla. Si voltò e vide gli occhi di Andrea che la guardavano, non li aveva mai visti da così vicino. Poteva sentire il suo profumo.
"Hey, scusa, come ti chiami?" le chiese con la sua voce così bella.
Cris rimase per qualche secondo interdetta, poi rispose "Io, emh, sono Cris." lo guardava fisso negli occhi, mille domande le stavano passando per la testa, era in agotazione, non poteva crederci.
"Ah, piacere, Andrea." rispose, abbozzando un sorriso che fece tremare cris. Era così bello, e non poteva farci nulla lei.
"Piacere allora." rispose lei, provando a sorridere, ma aveva la testa altrove.
"Ti ho vista a ricreazione, forse sono poco educato." disse lui, abbozzado un altro sorriso che attirò tutta l'attenzione di Cris.
"No tranquillo, dicevi?" disse lei, piano piano si stava calmando ma ancora non riusciva a crederci.
"Ah bene. Di che classe sei?" disse guardandola negli occhi, Cris non riuscì a sostenere lo sguardo e lo distolse.
"Sono in seconda E.." rispose. Non aveva idea di cosa volesse.
"Ah bene. Scusami se ti ho disturbata, ciao." disse lui sorridendo e proseguì avanti, per la sua strada, sistemandosi i capelli neri.
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Fino ai lividi.
RomanceLe delusioni sono all'ordine del giorno ormai per Cris, ma avrebbe preferito che lui non ne fosse diventata una. Ma ormai era troppo tardi, troppo.