Cris entrò a scuola e si sedette dietro al suo banco. Alice arrivò poco dopo.
"Cris, ma stamani mattina Andrea ti ha parlato?" le chiese Alice con un sorrisetto.
"Si ma, era come deluso." rispose Cris.
"Deluso? Ma di cosa?" ribattee Alice.
"Che ieri sera non sono andata alla festa, ma io mi chiedo, cosa gli potrá interessare se ero alla festa o no? Nel senso, chi sono io per lui? Nessuno, quindi la mia presenza alla festa era del tutto inutile no?" rispose Cris senza togliere lo sguardo dagli occhi di Alice.
Alice la strinse "Forse gli intetessi più di quanto credi." disse, e si sedette sorridendole.Suonò la ricreazione.
"Cris, vieni in giardino?" le chiese Alice.
Non era molto intenzionata ad andare in giardino. Aveva paura di Andrea, o meglio, di ciò che poteva accadere.
"Non lo so Alice, non credo..." rispose Cris fissandosi le scarpe bianche.
"Cris, ascoltami. Devi fare l'indifferente, seriamente." rispose Alice.Così, Cris scese le scale e si trovò in giardino, si diresse verso la panchina verde insieme ad Alice e si sedette.
Sentì arrivare dei ragazzi, si voltò, era Andrea.Lui e i suoi amici si misero nel solito posto a fumare.
"Magari non se ne accorge neanche che ci sei..." disse Alice toccando Cris.Proprio in quel momento Andrea si voltò. Cris abbassò lo sguardo, cercando di sprofondare nel terreno.
"Cris, si sta avvicinando!" esclamò Alice colpendole la spalla. Lei alzò la testa e vide Andrea, in piedi davanti a lei che le sorrideva."Cris, come va?" chiese Andrea sorrisendo.
Cris continuò a guardarlo, come se i suoi occhi non riuscissero a concentrarsi su altro.
"Mh, bene dai." rispose. Non aveva il coraggio di ricambiare la domanda.
Alice si alzò e Cris squadrandola le disse:" Dove vai Alice?!"
"Mh, ho dimenticato il cellulare in classe, scusami un attimo." rispose lei, ma alzandosi Cris vide il suo cellulare nella tasca posteriore dei jeans.
'Cazzo, non può abbandonarmi a posta.' pensò."Beh, ti va di venire la con noi?" chiese Andrea indicando il suo gruppetto di amici nascosti da una nebbiolina di fumo. Poi fece un tiro e il fumo uscì dalla sua bocca disperdendosi lentamente.
"Mi da noia il fumo..scusa." rispose Cris fissando un punto impreciso del terreno. Non era vero, ma aveva paura di rischiare figure di merda.
Non sapeva bene come, ma non riusciva a fare a meno di essere fredda con lui. Forse, aveva solo paura che lui si accorgesse di qualcosa..Andrea senza dire nulla gettò la sua sigaretta per terra e la spense pestandola, poi le sorrise.
Cris rimase interdetta.
"Posso?" chiese Andrea indicando il posto vuoto accanto a lei sulla panchina.
Cris si sentiva come sulle montahne russe. Prima giù poi su. Si sentiva lo stomaco in mille pezzi.
"Certo.." rispose lei con un filo di voce."Sai, ieri alla festa è stato molto bello.." disse lui guardando un punto indefinito davanti a lui.
"Sarebbe stata anche meglio la festa, se non fossero mancate un po' di persone.." riprese lui, questa volta guardandola e sorridendo.
Cris non ce la faceva. Non riusciva a dire parola. La stava ipnotizzando, piano piano. Non sapeva che rispondere.."Mh si, mi è dispiaciuto non esserci."
Rispose lei."Pure a me è dispiaciuto." disse lui guardandosi le scarpe e sorrisendo
Cris sbarrò gli occhi? 'Co-cosa? Non l'ha detto davvero.' pensò. Nonriusciva ad affarrare bene tutte queste piccole allusioni..
O forse si e non lo voleva ammettere."Oh..." rispose lei. Non sapeva che dire.
Andrea si avvicinò facedola tremare.
"Ti offendi se ti chiedo il numero?"
Le chiese sorridendo.
"Umh, n-no." rispose lei con il cuore in gola.Finisce la ricreazione.
"Perfetto Cris, grazie per le tue attenzioni" disse lui mettendole una mano sulla spalla.
"Grazie a te!" disse lei. Se ne pentì subito.
Lui rise e se andò.
Cris rimase di pietra. Si sentiva male forse. Era nervosa, agitata, in ansia.
Tornò a casa a fine mattinata ancora con la testa fra la nuvole. Perché le aveva chiesto il numero? Perché così tante attenzioni con tanto il fatto che meno di 5 giorni fa lei era una perfetta sconosciuta per lui?
La sera
Il cellulare vibrò e lo schermo si accese. Chris lo prese in mano.
C'era un messaggio su Whatsapp, sbloccò il telefono e in quel momento si ricordò della ricreazione e di Andrea che le chiedeva il numero.Un brivido la scosse dalla testa ai piedi.
Era un po' agitata.
Aprì whatsapp e vide subito un nuovo messaggio da un numero non salvato.Andrea.
-Cris, sono Andrea. Come va?-
Era lui. Era ancora online. Guardò per qualche secondo lo schermo ancora pietrificata.
-Ciao Andrea. Io bene, tu?- rispose lei. Aveva paura che quella conversazione sarebbe morta molto presto.
-Bene. Ci sarai domani alla partita di Basket a scuola?- chiese lui u secondo dopo.
'Ci devo andare..' pensò Cris.
-Si. Ci sarò :) - Rispose lei.
-Non mi darai buca come l'altra volta vero? Ahahah- rispose lui.'BUCA? Ma di solito si da buca agli appuntamenti..noi non siamo mai usciti..' pensò lei.
Poi rispose: -No, ci sono davvero ahah-
Lui poco dopo diventò offline.Cris corse su per le scale diretta allo studio di sua madre. Spalancò la porta.
"Cris? C'è qualcosa che non va..?" Chiese la madre abbassadosi gli occhiali da vista.
"No mamma. Domani devo andare a vedere la partita di Basket nella palestra della scuola. Ci sará pure Alice. Dai ti prego..Dai..
Rispose lei ancora con il fiatone.
La madre sorrise e disse "Va bene, nessun problema."
STAI LEGGENDO
Fino ai lividi.
RomanceLe delusioni sono all'ordine del giorno ormai per Cris, ma avrebbe preferito che lui non ne fosse diventata una. Ma ormai era troppo tardi, troppo.