Buongiorno a tutti,
probabilmente dopo un anno e più
non ci sarà più nessuno a leggere questa storia
e lo capirei, ma se ci fosse
ancora qualcuno a leggere la fine di questa storia,
mi farebbe piacere.
Avrei voluto restare nel letto accanto a lui per sempre e dimenticare le indagini, Rosa, l'Istituto, la Wally, ma purtroppo non si poteva. Mi lavo e vesto velocissimamente, Claudio mi ha salutata di sfuggita mentre ero ancora sotto la doccia dicendo che andava avanti e che ci saremmo visti all'Istituto, mi sento stranamente bene, in pace con me stessa. Silvia avrebbe fatto uno dei suoi soliti commenti piccanti a riguardo, ma a cui preferisco non pensare, sono in ritardo come al solito!
Quando arrivo, Michele mi corre incontro "E allora, abbiamo passato una noche de fuego, eh?!"
"Shhhh" lo zittisco subito posando un dito sulle labbra "Come lo sai? Hai parlato con Silvia?" chiedo seccata all'idea che la mia migliore amica abbia condiviso dettagli della mia vita intima con qualcun altro "Che c'entra Silvia? Il dottor Conforti è entrato con aria serafica salutando tutti, incluso il sottoscritto che a malapena sopporta!"
Alzo le sopracciglia "Ha salutato anche te?! Ma sei sicuro?"
"Quanto sono sicuro di chiamarmi Michele e di avere davanti a me la mia amica Alice!" ribatte.
Sorrido e lo abbraccio rapidamente.
"E allora? E' vero?" chiede lui sorridendomi a trentadue denti.
"Sì." rispondo semplicemente con un gran sorriso.
"Oh, attenta che con questo sorriso rischi di far sorridere anche la Wally!"
"E' già arrivata?" chiedo allarmata.
"Sì, e non è di buon umore!" risponde.
"Quando mai lo è?!"
Vado nella nostra stanza, indosso il camice e accendo il pc, rileggo rapidissimamente la relazione che avrei già dovuto consegnare tempo fa e la stampo per poi portarla alla Wally. Spero con tutto il cuore che non abbia nulla da ridire in merito! Sto per bussare, ma sento la sua voce allarmata e concitata oltre la porta, è a telefono "Ma come hai fatto ad essere così incosciente? E adesso? Cosa c'entrava Andrea in tutto questo? Va bene, va bene ascolta l'importante è che tu non sia coinvolta in quella sera del 12 giugno! So che me lo hai già detto, ma è così? Sono in una posizione molto scomoda ora e se tu sei coinvolta, stavolta le cose non finiranno tutte in una bolla di sapone! Sì, sì, ti richiamo!" conclude per poi posare il ricevitore, ho una marea di domande che mi frullano per la testa.
Busso alla porta, tanto vale entrare e consegnare questo lavoro e filare via da lì il prima possibile "Sì?" sbotta sgarbatamente "Professoressa?" entro timidamente "Le ho portato il lavoro..." è pallidissima in volto, sospetto che c'entri la telefonata.
"Ah, già quello che doveva consegnare il mese scorso!" sbotta "Noto con piacere che il suo operato non è cambiato!" prosegue "Né qui né altrove." aggiunge guardandomi dritta negli occhi, abbasso gli occhi stringendo le labbra, sto quasi per scusarmi per poi ricordarmi che ciò che faccio al di fuori dell'Istituto è qualcosa che coinvolge solo la mia persona, non la sua.
"Professoressa, con tutto il rispetto... non sono affari suoi."
Il suo sorriso si allarga, "Certo, Allevi."
Non dice altro il che mi lascia piuttosto perplessa, senza aggiungere un'altra singola parola, esco dalla stanza e mi fiondo giù per le scale domandandomi con chi stesse parlando la Wally, perché fosse tanto sconvolta dalle parole di questa seconda persona e perché ha menzionato il nome di Andrea e quella maledetta data?
La giornata a lavoro si rivela piuttosto tranquilla, seguiamo il professor Anceschi nello stilare un paio di perizie richieste dal Tribunale e poi finalmente c'è la pausa pranzo durante la quale confido tutti i miei dubbi a Silvia e Michele. Non so ancora bene perché, ma sono convinta che la Wally sia legata a ciò che c'è successo... ma come? E perché? Non capisco!
"Alice, io te lo dico seriamente stavolta, smettila di fare la signora in giallo! Concentrati su questi tuoi ultimi mesi di specializzazione e poi dedicati al concorso per restare qui a Roma o con la concentrazione che avrai, finirai con l'essere spedita a Domodossola!" sorrido e scuoto la testa "Tu ci ridi, io sono seria, Alice! Lo dico per il tuo bene, pensa a te."
"Sì, mamma." replico.
"Prendimi in giro, poi quando andrai a Domodossola e piangerai perché farà troppo freddo e Claudio non sarà con te, ne riparliamo!" alzo gli occhi al cielo "Amica mia, io lo dico per te, tu per me puoi fare quello che vuoi, ma sinceramente mi dispiacerebbe perderti, sei brillante e sei capace, ti prego, non rischiare tutto per una sciocchezza simile!"
Taccio e sospiro "Sì, forse hai ragione." resto in silenzio per qualche istante "Davvero pensi che sia brillante e capace?"
"No, piuttosto penso che tu sia una spina nel fianco!" la fulmino "Dai, scherzo. Sai che ti voglio bene!"
"Sì, lo so." le sorrido abbracciandola.
"Non per interrompere questo momento idilliaco, ma non vi è venuto in mente che magari la Wally parlava con la Giordani?" io e Silvia lo guardiamo "Pensateci, l'ultima volta la Wally parlava con Paola di quello che avevano combinato e dal tono che ha usato, a detta di Alice, sembrava stesse parlando con lei!"
Arriccio le labbra, in effetti è strano, di sicuro non era una persona a lei sconosciuta a giudicare da cosa e come lo diceva, e se Michele avesse ragione?
"Sarò una spina nel fianco, ma devo parlarne con Claudio e chiedere a Calligaris se possono mettere il telefono della Wally sotto controllo, magari è in contatto con Paola, magari è lei la serial killer e..."
"FRENA, SHERLOCK!" urla Silvia alzando la mano verso di me "Primo, Calligaris non può far mettere sotto controllo il telefono di nessuno a meno che il magistrato non lo autorizzi, secondo perché dovrebbe farlo? Per delle parole che hai origliato che potrebbero significare tutto o nulla? Terzo, Paola una serial killer? Va bene, imbrogliona, ma da quello a uccidere per una vendetta nei confronti di Claudio ce ne passa! E poi perché coinvolgere Andrea? Non si conoscevano neanche!"
"E se si fossero conosciuti? Se... ci fosse un qualche tipo di legame tra loro? Perché no?"
Silvia scuote la testa "Ti prego, Alice, ragiona. Andrebbe bene per un romanzo giallo, ma questa è la vita vera e credo che sia improbabile che lei abbia fatto tutto ciò per di più sola! Avrà avuto un complice."
"E chi?" chiedo.
"Alice, era per dire, non lo so!" sbotta Silvia aprendo il pacchetto di sigarette.
"Vabbè, io comunque devo andare, a questo giro offro io. Ciao." li saluto velocissimamente con un gesto della mano.