PROLOGO

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ATTENZIONE: questo primo capitolo contiene grandi spoiler sulla fine di Until Forever Falls Apart. La non lettura di questo primo capitolo non comprometterà la lettura della storia. Inoltre, non è necessaria la lettura di INSTINCT o Until Forever Falls Apart per poter leggere questa Storia.

Vi ho avvertiti. Ora....iniziamo!





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«Atlas! Luke! SMETTETELA!»

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«Atlas! Luke! SMETTETELA

Le urla di Marie-Jeanne Valet in Mikaelson, risuonarono per la villa quasi vuota come un eco lontano. E nonostante ormai fosse sicura che tutta New Orleans potesse sentirla, questo non le impedì di continuare ad urlare. Non ricordava molto della sua vita da adolescente ma era sicura di non aver mai cercato di colpire suo fratello lanciandogli contro un vaso di ceramica, nel pieno del cortile della villa. Quei due idioti non avevano avuto neanche la briga di andare a fare quelle stupidaggini lontano dai suoi occhi.

«Atlas Niklaus Mikaelson. Se non molli immediatamente quella cosa, giuro che tornerò a chiamarti di nuovo Sasha!» sbottò furiosa, ormai stufa di tutte quelle idiozie. Il cortile era nel caos ed era sicura che i suoi capelli neri e perfettamente arricciati per la giornata, fossero ormai tutti sfatti; non era ancora sicura però se doveva incolpare i due ragazzi davanti a lei o l'orrenda umidità della Louisiana.

Il ragazzo con il vaso si pietrificò, lasciando l'oggetto di ceramica fermo a mezz'aria, tra le sue mani. Si voltò verso la vampira, gli occhi spalancati colmi di orrore, mentre l'altro ragazzo rideva alla sua faccia terrorizzata.

Marie-Jeanne sogghignò, funzionava ogni singola volta. Dopotutto, lui sapeva bene che lei lo avrebbe chiamato in quel modo, soprattutto in pubblico.

In un batter d'occhio, il vaso ritornò al suo posto e il ragazzo si spiattellò sulla faccia un sorriso innocente.

«Voi due siete impossibili! Questa vacanza a New Orleans è stata una pessima idea, avrei dovuto lasciarvi marcire a scuola!» esclamò Marie-Jeanne, indicando entrambi in modo accusatorio con l'indice.

Atlas ridacchiò, adocchiando una stanza al piano di sopra che grazie alla balconata si affacciava sul cortile. «Beh, scommetto che a qualcuno non sarebbe dispiaciuto»

Marie-Jeanne lo guardò oltraggiata. «Atlas! Ti proibisco di prendere in giro tua sorella!»

Questa volta fu il ragazzo dai capelli neri a guardarla oltraggiato, anzi, disgustato. «Lei non è mia sorella!»

«Ah, è come guardare una telenovela» commentò Luke, ridendo sotto i baffi.

«Oh sta zitto!» disse Atlas alzando gli occhi al cielo.

«Sto solo dicendo la verità» si giustificò Luke, gli occhi simili al colore della steppa brillavano. «Dimmi, Atlas, neanche io sono tuo fratello?» chiese, prendendolo chiaramente in giro, con la vocina ridicola che faceva ogni singola volta.

𝐓𝐡𝐞 𝐂𝐚𝐬𝐤𝐞𝐭 𝐆𝐢𝐫𝐥Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora