Era morto. L'avevo visto morire davanti ai miei occhi. Ero qualche metro dietro di loro quando Ettore uccise Patroclo a sangue freddo. Il Troiano pensava ci fossi io davanti a lui, lì a sfidarlo.
Patroclo era steso a terra, nelle mie vesti, ricoperto di sangue. Mi avvicinai a lui e mi abbassai per togliergli l'elmo e vedere il suo viso.
Non avrei mai dovuto scoprirgli il volto, era tutto pallido e privo di colore. La sua pelle sembrava trasparente tranne per le occhiaie viola sotto gli occhi per la notte precedente. L'unico pigmento visibile sul suo viso era quello sulle sue labbra che da rosa e carnose diventarono rosacee a sottili.
Mi faceva male vederlo così. Scoppiai in lacrime davanti a tutti. Troiani e Achei, combattenti e cittadini, madri e mariti, schiavi e bambini mi guardavano piangere sul corpo di quello che credevano un mio amico.
Sentivo le braccia possenti di qualche combattente a me amico cercare di portarmi via dal suo corpo mentre le mie mani si tingevano di rosso, il suo sangue. Iniziai ad urlare e gli occhi di molti spettatori iniziarono ad inumidirsi. Era uno spettacolo straziante. Le mie urla agghiaccianti facevano il giro di tutte le menti dei presenti. I bambini piangevano e guardavo la scena spaventati, i più grandi invece mi guardavano provando pena.
Odiavo gli sguardi di finta comprensione ma in quel momento non mi importava.
Lui era morto al posto mio e mi incolpavo per questo. L'unica persona per il quale valeva la pena vivere era morta. E ora? Cosa mi restava? La gloria non la volevo più. Mi faceva ribrezzo come il pensiero di vivere senza di lui. E adesso?
Riuscirono a portarmi lontano dal suo corpo per scortarmi nella mia tenda. Entrai nella dimora momentanea e mi sedetti su una sedia sistemata lì mentre sentivo i passi dei miei compagni allontanarsi.
«Achille?» sentì una debole voce chiamarmi.
Briseide.
Non risposi. Le parole mi morivano in gola e lacrime amare bagnavano il mio viso impregnato di dolore.
Percepì la flebile mano della ragazza poggiarsi sulla mia spalla e due delle sue dita mi alzavano il mento. Mi alzai istintivamente dalla sedia e lei mi baciò. Le sue labbra erano posate sulle mie ma la respinsi subito. Non potevo farlo. Non potevo dimenticarlo così, non potevo dimenticare il suo corpo attaccato al mio mentre facevamo sesso come la notte precedente.~
«Achille?» mi chiamò Patroclo steso affianco a me sul mio letto
«Dimmi, Patroclo» girai la testa nella sua direzione
«Perchè non resti? Perché prendi le navi?» mi chiese guardandomi negli occhi.
«È meglio per tutti. Hai sentito Agamennone no?» risposi prendendo a guardare il soffitto
«Da quando gli dai ascolto? Da quando ti interessa di lui?» iniziò ad arrabbiarsi e io non risposi, non sapevo che dire.
«Hai detto che non ti importa della gloria. Allora di cosa?» continuò
«Io...non lo so» risposi incerto
«Come non lo sai Achille? Sono dieci anni che è iniziata la guerra, qualcosa vorrai!» si alzò mentre io mi sedevo.
Eravamo entrambi nudi ma a nessuno dei due importava.
«Te. Io voglio te. Non voglio perderti.» lo guardai negli occhi.
«Non andare domani. Al mio posto. È pericoloso.» cercai invano di dissuaderlo dalla sua idea
«La guerra è pericolosa Achille. Non mi perderai domani» si avvicinò per baciarmi.
~
BAGGIANATE. Me l'aveva promesso. Promise di tornare da me ma io lo persi. Perché il Fato voleva questo per me? Cosa avevo fatto? Avrei dato oro per riaverlo indietro.
«Achille...» tentò Briseide
«Non posso» mi limitai a rispondere
«Perchè?» mi chiese lei
«Ti bramo io e pensavo lo facessi anche tu» si infuriò lei.
Perché era tutto così difficile? Perché la vita era per me complicata da vivere?
«Io bramavo lui Briseide. Io ho sempre desiderato lui.» dissi guardandola negli occhi che si riempivamo di lacrime e luccicavano di rabbia.
Lei uscì dalla tenda più delusa che mai ma a me non importava più di tanto. L'avrebbe presa Agamennone e non avrei più potuto vederla.
La mente era invasa dai miei ricordi con lui e gli occhi si innondarono di nuovo di lacrime.
Non era più al mio fianco. Il mio amore per lui era vivo ma lui era morto.
Rabbia, paura, malinconia e tristezza invasero il mio corpo.
Ettore l'avrebbe pagata. Lui e i Troiani adesso mi avevano procurato un danno.
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Amore vivo, amore morto~Patrochille
Fiksi PenggemarCome reagí Achille alla morte di Patroclo? Che sentimenti provò? In una guerra muore sempre qualcuno ma perché riservargli questo orribile destino? Perché il Fato volle questo per lui? ••• Ho deciso di mettermi nei panni di Achille e immaginare come...