Ti Amo... Oggi più di Ieri.

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Era arrivato. San valentino, o come lo si voleva chiamare, la festa degli innamorati.

Misaki se ne stava fermo davanti al calendario rigorosamente con gli orsacchiotti, che Usagi-san aveva preso a un mercatino, dicendo, che si abbinava benissimo con la casa, ormai infestata da quei orsacchiotti strampalati quasi quanto il padrone.

"Chissà se.. si ricorderà.." Il primo San valentino insieme, seppur fosse una festività a cui Misaki non aveva mai dato conto, l'aveva aspettata con ansia. Era risaputo che lo scrittore aveva un insano rapporto con la romanticità. Non che non fosse romantico, ma per lui era molto importante il contatto fisico e per Misaki, era essenziale che non si riducesse tutto.. al sesso.

Una porta sbattè al piano di sopra segno che l'argenteo si era ormai svegliato. Gli occhi del moro l'osservarono mentre scendeva passo dopo passo dalle scale, con in braccio il grande orsacchiotto.

Era ben due settimane che Misaki non parlava molto con lui, il lavoro lo aveva tenuto lontano, questo da una parte aveva rattristato il moro ma dall'altra parte, aveva avuto il tempo di pensare a cosa organizzare appunto per San valentino...tuttavia senza aver successo.

Cosa avrebbe potuto mai regalare un ragazzino, come si definiva Misaki, ad un uomo che aveva tutto? Sbuffò, ormai disperato dal troppo pensare.

Non si accorse nemmeno della presenza dell'uomo dietro di lui, che abbracciandolo da dietro gli sussurrò all'orecchio sensualmente "Che ci fai qui impalato?" domandò curioso, per poi vedere dipingersi sulle gote di Misaki il solito rossore che si verificava ogni volta che gli era vicino.
Usagi sorrise, incapace di non baciarlo. Era stato lontano, ma aveva già in mente di rimediare il tempo perso.

"Non cambi mai, eh?" Misaki in sua risposta mise il suo solito broncio che Usagi definiva ormai nella sua fantasiosa (pervertita) mente "Da saltare addosso".

Morse il collo di Misaki senza però fargli del male, si dovette fermare, quel giorno aveva un importante incontro di lavoro, e se ritardava chi l'avrebbe sentita quella pazza di Aikawa.

"Rimarrei volentieri con te.. ma.. ho delle cose da fare. Non aspettarmi stanotte, torno tardi." si limitò a dire lasciando il moro esterrefatto cosa che all'uomo non sfuggì. Arruffò i capelli di Misaki, avrebbe volentieri voluto stare con lui. Si allontanò a prendere le chiavi per poi uscire rivolgendogli un sorriso malizioso.

"Ma.. che? Se ne è andato?...Ma sul serio?.. E ha detto che torna tardi?" Misaki era stra... ARRABBIATO!!!

Prese la cartella malamente e si incamminò verso l'università sbattendo la porta. Per strada, la gente continuava a fissarlo, la nube nera che si portava appresso era evidente da tutti.

"Che diamine avete da guardare personaggi secondari???!!!!" urlò sul marciapiede facendo ridere tutti specialmente la scrittrice della storia (*---*)
Insomma era completamente impazzito!

"Misakiiiii-kuuun!!" a quel richiamo, il moro alzò la testa cercando di fare un sorriso, senza però convincere Amu, un'amica che aveva conosciuto in un corso di lettere all'università.

"Come siamo allegre! "dichiarò cercando di sollevare il tono, non gli andava per niente di raccontare quello che era successo quella mattina, anche se Amu era a conoscenza della vita privata di Misaki.

Aveva trovato il coraggio, dopo una litigata con Usagi (tanto per cambiare) e lei non lo aveva giudicato come avrebbero fatto in molti, ma lo aveva confortato come pochi nella sua vita avevano saputo fare.

"Tu piuttosto, hai una faccia! Successo qualcosa?"

Eccola, in versione Mamma apprensiva, pensò il ragazzo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 06, 2015 ⏰

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