Chapter 5: "Goodnight Love"

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[...], tornò da Jane in camera.
Anche a James scese qualche lacrima, erano lacrime di rabbia e sofferenza, lacrime che gli solcavano l'angelico volto.
Arrivò davanti alla porta della loro camera, esitò a bussare, ma lo fece: bussò 3 volte e aspettò la risposta di Jane, che non arrivò però.
James era impaurito, mille pensieri gli passavano per la testa, decise di entrare in fretta nella camera: trovò Jane sul balcone, con un bicchiere di acqua nella mano destra, a contemplare il vuoto, con una leggera brezza che le sfiorava il viso.

Silenziosamente si avvicinò alla ragazza, stava tremando, stava piangendo: era sopraffatta dalle emozioni, non riusciva più a controllarle, non riusciva a calmarsi in alcun modo

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Silenziosamente si avvicinò alla ragazza, stava tremando, stava piangendo: era sopraffatta dalle emozioni, non riusciva più a controllarle, non riusciva a calmarsi in alcun modo.
James, cercando di non spaventarla, le diede un confortevole abbraccio. Jane scoppiò in lacrime e, di tanto in tanto, cacciava urli silenziosi per esternare il suo sconforto. Ma da cosa era dato?

Non stava male per quello che aveva detto Steve, sapeva che scherzava, bensì, stava male perché i ricordi del suo passato stavano riaffiorando, il suo rapimento, l'ibernazione, il dolore delle ferite

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Non stava male per quello che aveva detto Steve, sapeva che scherzava, bensì, stava male perché i ricordi del suo passato stavano riaffiorando, il suo rapimento, l'ibernazione, il dolore delle ferite.
James ne era quasi convinto e infatti, aveva avuto la conferma.
Jane iniziò a guardare James negli occhi, con uno sguardo profondo ma al contempo perso nel vuoto del suo malessere. Anche James la guardava intensamente negli occhi; le accarezzò dolcemente il viso, asciugandole le lacrime, senza mai distogliere lo guardo.
Jane finalmente riuscì a calmarsi, James la riabbracció, tenendola stretta verso di sé. Dopo pochi istanti però, si accorse che Jane si era addormentata.
La prese in braccio e, con passo leggero e molta cautela, la adagió delicatamente sul letto.
Si mise di fianco a lei, sul lato destro del letto e, per cercare di addormentarsi, la guardava, cercando di scovare qualche tratto che della sua amata ancora non conosceva, ma era del tutto impossibile: dopo tutti gli anni passati insieme, si conoscevano alla perfezione, non c'era niente che non conoscessero dell'altro.
James sapeva che Jane non poteva sentirlo, così decise di "parlarle", farle un piccolo discorso, consapevole del fatto che non avrebbe avuto risposta: "Sai, quando ci hanno rapiti avevo un leggero sentore del fatto che qualcosa non andasse, come se il mio sesto senso mi desse dei segnali. Quando poi ho visto Schmidt, ho avuto la conferma: era quasi chiaro che non ci avessero solo trasferiti.
Dopo tutto, ce la siamo cavata più che bene, poteva andare diversamente, è vero, però siamo insieme ed è questo ciò che importa, perché sono convinto del fatto che se non ti avessi avuto al mio fianco, sarei probabilmente morto a quest'ora.
Ce la stiamo facendo e ce la facciamo insieme, te lo prometto. Ci aiutiamo a superare gli scogli che non ci permettono di andare oltre la punta dei nostri nasi e lo facciamo sempre insieme."... Jane improvvisamente si svegliò, aprì leggermente gli occhi e vide James steso di fianco a lei che le parlava.
Ascoltó tutto il discorso, interruppe James e disse: "Hai ragione, ce la facciamo insieme".
James era sorpreso, non si era accorto che Jane era sveglia. La avvicinò dolcemente a lui, la abbracciò delicatamente e le sussurrò all'orecchio:  "Buonanotte Tesoro".
La mattina dopo...

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