Ormai erano anni che non riscontravo più problemi ai reni.
Il mio medico curante, il dottor Surray, aveva escluso al 95% che potessi incorrere ancora in qualche infenzione o malfunzionamento dell'apparato; ma evidentemente facevo parte dell'altro 5%.
Così dopo anni ero tornato in quel maledetto ospedale, ancora e ancora, per delle visite più frequenti di quanto potessi immaginare. Il problema non era molto grave, mi diceva il dottor Surray, ma avrei dovuto viaggiare l'anno seguente per questioni lavorative e quindi dovevo tenere tutto sotto controllo.
Il giorno in cui lo vidi per la prima volta, ero seduto su una seggiolina di plastica nella sala d'aspetto. Due donne sorridevano di fronte a me, rivolgendo lo sguardo verso il corridoio affollato. Non ci avrei fatto neppure caso se delle infermiere, che di solito mi salutavano cordialmente, non avessero interrotto la loro conversazione per ammirare qualcosa o qualcuno nello stesso corridoio.
Non mi alzai per andare a vedere di cosa si trattasse : sicuramente era qualcosa di così stupido da non valer neppure che mi alzassi da quella sedia.
Quanto mi sbagliavo. Quando finalmente vidi chi le donne di tutto il corridoio stessero guardando, mi si bloccò il fiato in gola.
Il ragazzo - poteva avere qualche anno più di me - entrò con passo felpato nella sala d'attesa. Non era molto alto, ma la sua figura era aggrazziata e seducente. Le gambe sottili, ma muscolose erano fasciate da pantaloni neri in totale constrasto con la camicetta lilla che sbucava da sotto il camice bianco. Era un medico. Degluitii di nuovo, quando mi accorsi di star guardando insistentemente il modo in cui le sue dita lunghe e sottili si allacciavano in fretta i bottoncini del camice ed estraevano la penna dal taschino del camice.
Sarei rimasto imbambolato a pensare a cosa avrebbero pouto fare quelle mani sul mio corpo se non fossi stato distratto dal suo volto. Non avevo mai visto un viso più bello e sexy allo stesso tempo. Come poteva essere entrambe le cose e mantenere comunque una tale armonia?
La carnagione era olivastra, resa ancora più mascolina dalla leggera barba sul mento e sulle gote. I suoi zigomi alti e rendevano ancora più profondi i suoi occhi scuri, contornati da ciglia nere e lunghe. Come potevano essere così disarmanti ?
Mi accorsi solo un secondo dopo che quegli occhi stavano guardando me.
"Sei tu Liam Payne?" mi chiese il dottore.
Invece di rispondere mi soffermai a sentire la sua voce... era profona, bassa e avrei detto anche calmante se non mi avesse fatto salire un brivido lungo la schiena "Sì sono io" risposi con qualche secondo di ritardo.
Il dottore mi guardò in modo strano, quasi preoccupato e mi indicò una porta. Dovevo seguirlo.
Dopo che la ebbe richiusa dietro di noi, si sedette dietro la scrivania e cominciò ad armeggiare con carte e documenti. "Allora Liam Payne, sono il dottor Zayn Jawaad Malik, tirocinante e assistente del professor Surray. Lui è molto impegnato, quindi oggi sarò io a visitarti."
Si girò verso di me con un sorriso rassicurante, ma quando vide che ero rimasto in piedi e non accennavo a muovermi , rise apertamente. Il dottor Malik non rideva come i comuni esseri umani : prima apriva le sue labbra carnose e faceva uscire un suono roco e profondo che riuscivi a sentire nelle viscere, poi per smorzare la sua risata incastrava la lingua tra i denti per qualche secondo e poi si leccava il labbro inferiore.
In quel momento non pensai che dovesse fare il medico : avrebbe dovuto essere un modello o un attore di qualche film con molte scene di nudo. Non riuscii neppure a finire quel pensiero, che si arrotolò le maniche del camice fino ai gomiti, scoprendo due avambracci ricoperti di tatuaggi. Poteva un medico avere così tanti tatuaggi? Non lo sapevo, ma mi distrassi velocemente quando si slacciò il codino che gli teneva legati i capelli e questi gli ricaddero davanti al volto. Con una mano se li porto all'indietro e in quel momento non riuscii più a mantenere il controllo del mio corpo che si eccitò prontamente.
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Ziam - Healthy | Smut |
FanfictionEro come sempre all'ospedale per delle visite per tenere sotto controllo il mio rene. Quel giorno l'ospedale era in fermento : le infermiere, le pazienti e le mamme sghignazzavano senza freno. Non ne compresi il motivo, finchè la mia attenzione non...