❝𝑇𝑜𝑜𝑘 𝑦𝑜𝑢𝑟 𝘩𝑒𝑎𝑟𝑡, 𝑡𝑜𝑜𝑘 𝑦𝑜𝑢𝑟 𝘩𝑎𝑛𝑑
𝑃𝑟𝑜𝑚𝑖𝑠𝑒 𝑦𝑜𝑢 𝑎𝑙𝑙 𝑡𝘩𝑎𝑡 𝐼 𝘩𝑎𝑑
𝐻𝑜𝑝𝑖𝑛𝑔 𝑡𝘩𝑎𝑡 𝑦𝑜𝑢 𝑢𝑛𝑑𝑒𝑟𝑠𝑡𝑎𝑛𝑑
𝐹𝑎𝑟 𝑓𝑟𝑜𝑚 𝑎 𝑝𝑒𝑟𝑓𝑒𝑐𝑡 𝑚𝑎𝑛
'𝐶𝑎𝑢𝑠𝑒 𝘩𝑜𝑛𝑒𝑦 𝑖𝑡'𝑠 𝑏𝑒𝑒𝑛 𝑎 𝘩𝑎𝑟𝑑 𝑦𝑒𝑎𝑟𝐼𝑡 𝑠𝑒𝑒𝑚𝑠 𝑙𝑖𝑘𝑒 𝑤𝑒'𝑟𝑒 𝑔𝑜𝑖𝑛𝑔 𝑛𝑜𝑤𝘩𝑒𝑟𝑒
𝐶𝑟𝑦𝑖𝑛𝑔 𝑖𝑛𝑠𝑖𝑑𝑒 𝑦𝑜𝑢𝑟 𝑏𝑒𝑑𝑟𝑜𝑜𝑚
𝐵𝑎𝑏𝑦, 𝐼 𝑘𝑛𝑜𝑤 𝑖𝑡'𝑠 𝑛𝑜𝑡 𝑓𝑎𝑖𝑟𝐿𝑎𝑦 𝑤𝑖𝑡𝘩 𝑚𝑒 𝑓𝑜𝑟 𝑜𝑛𝑒 𝑚𝑜𝑟𝑒 𝑛𝑖𝑔𝘩𝑡
𝐼 𝑝𝑟𝑜𝑚𝑖𝑠𝑒 𝑦𝑜𝑢, 𝐼'𝑙𝑙 𝑚𝑎𝑘𝑒 𝑖𝑡 𝑟𝑖𝑔𝘩𝑡𝐼'𝑙𝑙 𝑚𝑎𝑘𝑒 𝑖𝑡 𝑢𝑝 𝑡𝑜 𝑦𝑜𝑢, 𝑦𝑜𝑢, 𝑦𝑜𝑢
𝐸𝑣𝑒𝑟𝑦 𝑛𝑖𝑔𝘩𝑡, 𝐼'𝑙𝑙 𝑚𝑎𝑘𝑒 𝑖𝑡 𝑢𝑝 𝑡𝑜 𝑦𝑜𝑢, 𝑦𝑜𝑢, 𝑦𝑜𝑢
𝐸𝑣𝑒𝑟𝑦 𝑛𝑖𝑔𝘩𝑡, 𝐼'𝑙𝑙 𝑚𝑎𝑘𝑒 𝑖𝑡 𝑢𝑝 𝑡𝑜 𝑦𝑜𝑢❞In mattinata, Tendou aveva riaccompagnato Kasumi a casa. Lui aveva insistito per portarla in braccio, e lei era crollata a metà strada. Il rosso ne approfittò per fare una chiacchierata con la madre di Kasumi, che lo aveva ringraziato molte volte per aver riportato sua figlia a casa in braccio.
La stanza di Kasumi non era disordinata, ma non poteva definirsi impeccabile: alle pareti erano appese foto sue e della sua famiglia, foto dopo una vittoria e foto con i suoi amici, gli stessi della foto nel telefono.
Svariate felpe erano accatastate sopra ad un pouf morbido schiacciato in un angolo da alcune pile di manga e libri vari. Sulle mensole, erano stipati CD e lattine di tè freddo e Monster vuote.
Sulla scrivania erano riversati in modo ordinato i libri scolastici e cartoleria varia. Il letto era sistemato, sicuramente dal giorno prima, con lenzuola bianche e un piumone blu a pois dorati. Tutto l'arredamento della camera era blu, bianco e oro. Una finestra, contornata da tende blu scuro quasi da sembrare nero, si affacciava su uno sprazzo di cortile verde e sulla strada ancora coperta dalla foschia mattutina. Erano sì e no le quattro del mattino e i signori Amaterasu dormivano ancora beatamente prima che Tendou suonasse il campanello. All'ingresso della casa aveva trovato la signora di casa, infreddolita, nonostante la pesante vestaglia, e ancora avvolta dal sonno. Sembrò mettersi sull'attenti quando scorse bene la figura di Tendou con Kasumi dormiente sulle spalle.
Lo aveva fatto salire in camera della ragazza e lo aveva aiutato a stenderla sul letto in religioso silenzio per non svegliarla.
Fosse stato per la signora Amaterasu, l'avrebbe svegliata buttandola giù dal letto o versandole sulle cosce dell'acqua fredda, ma era troppo presto e non aveva né forza né voglia di fronteggiare il suo piccolo demone.
Invitò Tendou a fare una chiacchierata con lei mentre preparava una colazione che più che primo pasto sembrava un cenone di natale all'italiana. O almeno sua sorella, che viveva in Italia, le aveva detto che le cene di natale sembravano più banchetti regali che altro.
La signora volle sapere come si conoscevano e perchè avevano deciso di frequentarsi, che tipo di rapporto avevano e cosa avevano fatto negli ultimi giorni.
Il rosso rispose volentieri alle sue domande, contento di non dover fronteggiare i genitori di Kasumi seduto a tavola e con l'ansia a mille. Aveva già la simpatia della signora.
Non scese nei particolari della sera prima, limitandosi a dire che si erano fidanzati da poco.
Non appena la signora salì le scale per andare a svegliare il marito e fare la doccia, Tendou cominciò a sudare freddo.
Il signor Amaterasu era un uomo di quarantasette anni, serio nel lavoro e diligente. Ovviamente era severo, ma non cattivo o troppo pretenzioso.
Il padrone di casa fece capolino nella cucina salutando il ragazzo con un cortese buongiorno.
Si sedette a tavola e cominciò una conversazione con Tendou. Il rosso non era più tanto nervoso. Aveva preso confidenza con il signor Amaterasu, e il più grande aveva preso in simpatia lui.
Il signor Amaterasu uscì di casa per primo dopo la colazione e il rituale del mattino, seguito dalla signora che prima di andar via si era assicurata di lasciare Tendou con la sua bestiolina dormiente.
Tendou, a colazione terminata, raccolse le stoviglie nel lavello e ripose il cibo al suo posto. Salì le scale per andare nella stanza di Kasumi, trovandola davanti all'armadio. Si era svegliata da almeno mezz'ora e silenziosamente si era data un sistemata. Nel momento in cui il rosso era entrato nella camera, lei aveva sistemato sulle sue spalle una felpa azzurro pastello. Portava una maglia nera a righe bianche, con l'orlo infilato dentro alla gonna candida a vita alta. Le gambe magre erano fasciate da delle parigine blu notte. Non portava le scarpe.
-Buongiorno. -sorrise Tendou. Si avvicinò alla bassa ragazza e la prese di peso dai fianchi fino a mettersi faccia a faccia con lei.
-Buongiorno. I miei? -chiese lei. Avvolse le gambe attorno al busto asciutto del rosso. Posò le mani sulle spalle di lui.
-Sono usciti. Siamo soli soletti! -il suo sorriso contento mutò in un ghigno inaffidabile. Si avvicinò all'orecchio di Kasumi dopo averle lasciato un deludente bacio sul bordo delle labbra. -Potremmo anche approfittare. -
Di tutta risposta, Kasumi sciolse le gambe dal torso di Tendou e ai liberò dalla sua presa.
-No. -disse secca.
-Oh, no no no! Ieri avevi promesso! -Tendou mise su un espressione infantile e giocosa.
-Se non sbaglio ieri, o meglio stamattina, ti avevo solo dato del bastardo. -
-Ed era un sì! -incrociò le braccia al petto e socchiusa gli occhi, puntando quegli spilli cremisi su Kasumi. -Come nei film: il cattivo propone un accordo, e il protagonista lo insulta ma poi accetta per salvare la sua morosa prigioniera! -
-Non siamo in un film e qui c'è in ballo la mia verginità. -Kasumi socchiuse gli occhi a sua volta.
-Oh non preoccuparti. La custodirò con cura. -ghignò nuovamente.
-Sai Satori, dovresti reprimere almeno un poco i tuoi istinti. -la bionda lo fulminò con lo sguardo. Tendou sbuffò e si gettò a capofitto sul letto scombinato, come un aereo abbattuto.
-Sei antipatica. -
-Okkei! -Kasumi gli rivolse un sorriso falsamente gentile. -Vado a fare colazione. Non ridurre la stanza ad un cratere. -trotterellò giù dalle scale con allegria, canticchiando "On top of the world" a mezza voce.
Tendou osservava il soffitto. Le palpebre rilassate gli coprivano gli occhi per metà. Il gel dei capelli si era consumato ed improvvisamente la gravità era tornata ad esistere anche per la sua chioma rosso fragola. Gli piaceva l'odore di quella stanza, ma in quel momento non faceva altro che mettere il suo stomaco ancora più in subbuglio; sentiva un forte calore sul petto e lo stomaco gli sembrava una teca di farfalle, dalle più comuni a quelle più strane ed esotiche.
Si era innamorato e la cosa gli piaceva. Si sentiva leggero, come se stesse fluttuando nello spazio.
Si era innamorato e, anche se fosse durata poco, avrebbe promesso l'impromettibile per lei. "Anche se fosse durata poco." Si riferiva a Kasumi; forse l'amore che lei provava per lui era una batteria che prima o poi si sarebbe consumata, o forse era qualcosa di infinito. Non gli interessava. Non era una cosa che poteva prevedere. A lui interessava essere stato amato ed amare. Se un giorno tutto fosse finito, lui se ne sarebbe fatto una ragione.
Non era sicuro Kasumi avesse i suoi stessi pensieri a proposito di loro due, ma era sicuro che almeno per il momento lo amasse.
Kasumi abbattè la porta urlando il ritornello di "Feel this moment".
-Sei stonata. -si lamentò Tendou stringendo il cuscino sulle guance.
-Tu hai un tono di voce odioso. -rispose lei indispettita.
-Quindi non ti piace? -le chiese il rosso di rimando.
-Mi piace tantissimo, ma rimane odioso. -
Tendou si mise seduto sul materasso, e invitò Kasumi a sedersi sulle sue gambe.
-Posso almeno baciarti? -lui fece toccare le loro fronti, puntando gli occhi in quelli glaciali di lei. Kasumi annuì e schiuse le labbra il minimo indispensabile per fare capire a Tendou che voleva sentirsi amata come la notte prima. Era troppo insicura per muoversi verso le terre dei rapporti sessuali, ancora troppo giovane e non se la sentiva di correre fino a superare quella soglia. Si sarebbero entrambi accontentati momentaneamente dell'amore che si può dare solo con i piccoli gesti e le carezze fatte per scoprirsi a vicenda.
Legò le braccia attorno al collo di Tendou lasciandosi baciare. Le labbra del rosso non erano morbide, ma neanche ruvide; erano gentile quanto bastava per Kasumi. E sapevano di cioccolata, panna e fragole.
Lei invece aveva le labbra più soffici e meno spesse. Avevano il sapore dei frutti di bosco e crema. Semplicemente dolcissima. Tendou assaporò ogni centimetro della bocca di Kasumi. Le accarezzava la schiena sotto alla felpa e alla maglia. Non si fermava mai in particolari punti e non cercava altre "avventure"; semplicemente lei non aveva dato il suo consenso e lui avrebbe rispettato quella decisione.
Il rosso posò una mano sulla guancia sinistra della più piccola, passandovi sopra le dita con delicatezza. Con l'altra prese la mano di Kasumi e baciò lievemente le dita di lei.
La bionda prese a posare baci sulle labbra di lui. Baci un po' incompleti, senza una reale profondità. Si limitava a sfiorare l'altro.
Si stavando promettendo l'un l'altra qualcosa che sarebbe rimasto nei loro baci fin quando ci sarebbe stato il loro amore.
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< 𝐋𝐞𝐯𝐢𝐭𝐚𝐭𝐞 ! ❞ 𝖲. 𝖳𝖾𝗇𝖽𝗈𝗎 × 𝗈𝖼
Fanfiction❛ 𝘐𝘯 𝘤𝘶𝘪 𝘶𝘯𝘢 𝘴𝘵𝘰𝘳𝘪𝘢 𝘥'𝙖𝙢𝙤𝙧𝙚 𝘤𝘰𝘳𝘵𝘢 𝘦̀ 𝘴𝘵𝘢𝘵𝘢 𝘭𝘢 𝘮𝘪𝘨𝘭𝘪𝘰𝘳𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘷𝘪𝘵𝘢 𝘥𝘪 𝙎𝙖𝙩𝙤𝙧𝙞 𝘦 𝙆𝙖𝙨𝙪𝙢𝙞 . ❞ ❝... 𝘐 𝘬𝘯𝘰𝘸 𝘵𝘩𝘢𝘵 𝘸𝘦'𝘳𝘦 𝘧𝘢𝘳 𝘧𝘳𝘰𝘮 𝘸𝘩𝘦𝘳𝘦 𝘸𝘦 𝘯𝘦𝘦𝘥 𝘵𝘰 𝘣𝘦 𝘉𝘶𝘵...