Ero appena uscito di casa, ero solo, in una fredda serata invernale, davanti a me la spiaggia, su di me vedevo la danza degli astri nel cielo e sentivo le parole che le stelle dicono al mare. Camminavo a piedi nudi sulla sabbia, sentivo il vento che accarezzava le onde, mentre la mia tristezza oscurava anche la luna che regnava tranquilla nel suo cielo calmo.
Dimenticato il tempo mi misi a sedere, avevo uno spettacolo intorno a me e fissai lo sguardo sulle mie orme pensando al cammino difficile che la mia vita mi avrebbe offerto…
Sono passati quindici anni da quella serata ma io la ricordo benissimo, era la prima volta che provavo la tristezza e che avvertivo chiaramente la sua forza oscura.
Questa sera è simile al mio ricordo, ma mentre scrivo sono in montagna dove ho vissuto il periodo più bello della mia vita, quando da fanciullo abbandonavo i miei problemi sotto la neve…
Ti ho mostrato due luoghi che mi sono cari, ed è tra questi due luoghi che nasce un mio sogno in un tempo speciale ed unico che non so nemmeno descrivere, ma che amo particolarmente perché è un ponte tra il mondo idilliaco del fanciullo e il reale dell’adulto.
Ho ricordato anche la tristezza, che è la sfida che ogni uomo deve superare per raggiungere il suo principale scopo: la Felicità.
Questa sfida è ciò che rende interessante la vita
__________________________________________________________________________
Questa storia non è la mia vita ma il viaggio del mio sogno, che voglio condividere con te che hai ampie vedute sulla vita e sul mondo:
Piccola e graziosa, non aveva paura e continuava a camminare in quella strada guardando tutte le persone che incontrava con aria curiosa e piena di rispetto.
Tutti si chiedevano cosa facesse una bimba tutta sola, di circa cinque anni e con i lineamenti francesi, per quella strada illuminata e piena di gente a causa della festa della città che era alle porte. Aveva dei vestitini semplici e lunghissimi capelli, ma la cosa più particolare erano i suoi occhi che nascondevano un segreto leggero come una brezza profumata.
Era sera ed il fresco del vento s’iniziava a sentire sulla pelle come una carezza che ti riempie di brividi, ma forse a lei piaceva questa carezza perché continuava a camminare con un sorriso dolce e gentile.
Ad un tratto si fermò davanti ad una chiesetta, il portone era aperto ed emanava una luce soffusa in armonia con le note e le voci di un coro che sembrava formato da angeli, entrò e si sedette in un angolo, il suo sguardo si fissò sul soffitto che rifletteva in penombra grandi nuvole che scivolavano nel cielo azzurro pieno di cherubini, questa immagine la tranquillizzò e con una gran pace nel cuore, chiuse gli occhi e si addormentò.
Il canto diceva così:“Tu luce soave e dolce, Tu lacrima pura d’amore, Tu pura libertà donata, Tu semplice e selvaggia potenza, Tu inafferrabile Altezza che umile ti mostri in un bimbo che dona la salvezza in una semplice carezza ed in un sorriso fraterno il Tuo amore fraterno.”
Subito con le trecce in movimento si accorse di essere seduta sulle ali del vento, andava veloce ma riusciva a vedere bene il mondo, che era sotto di lei, riusciva a vedere il blu del mare e i pesci che nuotavano felici sfidandosi in acrobazie e salti lunghissimi, vedeva il sole appena sorto che baciava la terra colorandola di nuova vita e di un nuovo giorno.
Sentì di amare il vento che la portava intorno al mondo, e sperò che quel momento non finisse mai. Ad un tratto, però, inizio a vedere una guerra, una mamma che piangeva e ancora una signora malata e abbandonata, ed altre cose simili e iniziò a domandarsi il perché di queste cose, tante cose gli passarono per la mente ma poche furono le risposte.
STAI LEGGENDO
LA BIMBA AMICA DEL VENTO
Fiksi UmumI bimbi sono la più ricca fonte di ricchezza e di gioia del cosmo....