Il Voto Infrangibile

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"Ti prego, non di nuovo!" supplicai disperato.

- Ah, ma chi abbiamo qui? La giovane Mezzosangue. — udii dire dalla voce divertita di Bellatrix.

- La nata babbana amichetta di Potter...Bene, bene, bene... - continuò a cantilenare con la sua voce squillante da bambina.

Aumentai il passo e salii le scale più velocemente, ma non appena la sentii pronunciare: - Crucius! - il cuore smise di battere e il mio respiro venne smorzato. Mi bloccai a metà scalinata, incapace di muovermi. Terrorizzato attendevo l'arrivo di quelle grida che ormai conoscevo fin troppo bene.

Quelle urla che mi affollavano la mente, dopo che Hermione aveva fatto visita a Villa Malfoy; penetravano nei miei sogni per trasformarli in incubi senza fine, costringendomi a restare sveglio la notte.

Ma le grida non arrivarono, al loro posto, invece, giunse la voce irritante di Bellatrix.

- Come osi sfidarmi, lurida Mezzosangue...? -

I rumori di un duello in corso rimbombarono nella tromba delle scale.

Il mio cuore iniziò a volteggiare nelle più svariate acrobazie. Pompava adrenalina nelle vene, donandomi l'energia necessaria per reagire.

Con falcate enormi feci gli ultimi gradini e sbucai nell'osservatorio.

Una scintilla blu cobalto riuscì a eludere le difese di Bellatrix, riuscendo però solo a sfiorarla.

Lei strabuzzò gli occhi. Uno sguardo truce, che emanava rabbia e sdegno, trafisse Hermione.

- Colpirmi? Come hai potuto tentare solo? Brutta... - lasciò in sospeso la frase, perché dovette  concentrasi sull'incantesimo da scagliare.

Agitò in un movimento fulmineo il polso e sferrò l'attacco successivo. - Avada Kedavra! — squillò.

Hermione stesa a terra, rotolò su un fianco, proprio un secondo prima che l'Anatema la colpisse e  un cratere fumante si formò proprio dove si trovava prima.

Nonostante fosse provata, Hermione si rialzò e cercò di contrattaccare, ma Bellatrix era più scaltra; dopo tutti gli anni di esperienza che si era lasciata alle spalle, maneggiava l'arte del combattimento meglio di chiunque altro. E una raffica di Maledizioni Senza Perdono si scagliarono su Hermione.  

La ragazza riuscì a proteggersi miracolosamente da alcune, ma altre oltrepassarono le sue difese, disarmandola e gettandola a terra.

Hermione era percossa da convulsioni e si contorceva a terra, straziata da un dolore inconcepibile.

Urla di disperazione si scontrarono con la cupola dell'osservatorio per poi propagarsi in un'eco straziante.

Quelle grida mi riportarono con la mente a Villa Malfoy, in quel giorno di primavera che appariva così distante, eppure così vicino. Impotente avevo dovuto rimanere a guardare Hermione che veniva torturata senza pietà. I suoi occhi imploravano solo un briciolo di compassione, cercavano inutilmente di incrociare i miei per potermi comunicare mute supplice di aiuto. Avevo dovuto ignorarla e, dannazione, quanto era stato difficile rimanere indifferente! Ma questa volta non si sarebbe ripetuto.

Dimmi solo che mi amiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora