L'aria è calda al punto giusto e il letto sembra supplicarmi di non lasciarlo mentre il suono della sveglia si insinua nella mia testa.
È odioso.
Certo, lo programmiamo noi per far sì che a un determinato orario si attivi dandoci il buongiorno, ma è pur sempre odioso. Ti ricorda che è iniziato un nuovo giorno e che non puoi continuare a poltrire, ma devi darti da fare per combinare qualcosa di produttivo.
E, come se non bastasse, ad unirsi al suono di quell'oggetto è Lydia, la mia sorellina.
Non di nuovo, ti prego no.
Ed ecco che, per mia sfortuna, sta di nuovo cantando e ballando sulle note di 'Baby Shark'.Giuro che un giorno andrò a tirare le orecchie a chiunque sia stato il suo ideatore.
"Lydia no, ti prego. Non ora." sembra quasi non sentirmi e, in men che non si dica, salta sul mio letto continuando a cantare euforicamente.
Capisco che sono sua sorella e anche l'unica persona in casa a giocare con lei, ma svegliarmi il primo giorno di scuola con "Baby Shark" è davvero crudele."Okay, okay. Sono sveglia." dico con una voce rauca e ancora impastata dal sonno, mentre con la mano destra spengo bruscamente la sveglia.
Indosso le mie ciabatte rosse e scendo le scale dirigendomi verso la cucina, seguita dalla mia piccola peste."Okay, pulce, cosa vuoi per colazione?" le chiedo poggiando le braccia tese sul davanzale in marmo. Si affretta a prendere posto su uno degli alti sgabelli accostati all'isola prima di rispondere alla mia domanda.
"Pancake!" risponde decisa. Ha un'espressione furba, probabilmente prima di uscire di casa la mamma le avrà vietato di mangiarli, ma con quel faccino angelico che si ritrova è impossibile dirle di no. Correrò il rischio di ricevere una ramanzina da parte della mamma."Perfetto. Stellina, missione pancake avviata!"
Non so se sia stato il soprannome o il fatto che le stia cucinando dei pancake, ma improvvisamente le brillano gli occhi e ha stampato sul volto un sorriso a trentadue denti, e il che mi fa sentire tranquilla.
È sempre stata una mia caratteristica mettere al primo posto il bene degli altri piuttosto che il mio, ma Lydia, in particolare, veniva prima di tutti.O almeno ha avuto la precedenza dopo che lui se n'è andato.
Per questo la chiamo stellina, perché è un po' come la mia stella polare, mi indica la direzione anche nelle notti più buie.
Dopo circa quindici minuti passati a ridere e cucinare, la colazione è servita.
"Non esagerare col burro d'arachidi, quella roba è chimica." ma guardati, sembri la mamma.
"Tu pensa al tuo sciroppo d'acero" Ah si? Ti sei improvvisamente trasformata in 'capitan insolenza' per caso?
Ad interrompere il nostro discorso è il suono del campanello, che, proprio come quello della sveglia, rovina ogni cosa.
"Salvata dal campanello all'ultimo, eh signorina?" prontamente mi risponde con una linguaccia che mi da ridacchiare mentre mi dirigo verso la porta con ancora dei residui di impasto sul naso.Con mia sorpresa ad attendere sulla soglia della porta è Gina, la mia migliore amica, a dire il vero anche l'unica che ho.
Ci conosciamo da poco più di due mesi, lei si è trasferita qui a causa del lavoro di sua madre, ed io sono stata la prima persona della città che ha conosciuto, non che ne abbia conosciute molte. Abbiamo trascorso l'estate insieme prima di scoprire che avremmo frequentato anche la stessa scuola."Non ci voglio credere che non sei ancora pronta." sembrava quasi intenta a sgridarmi sul serio prima di iniziare a ridere. Fa sempre così, diciamo che "gioca a fingersi attrice"
Un'altra cosa che abbiamo in comune.
"Rilassati, Gi'. Abbiamo ancora cinquanta minuti e la scuola è a due passi da qui: non essere troppo ansiosa." dico mentre con la mano le faccio segno di entrare.
"Tu la fai facile. Hai vissuto tutta la vita qui e conosci l'intera città! E non azzardarti a dire che non è così, solo perché non ti frequenti con molte persone non vuol dire che tu non le conosca. Oh e, inoltre, hai già trascorso due anni alla East High." sbuffa rumorosamente mentre posa il suo zainetto accanto a uno sgabello.
"So che non dovrei essere così agitata, ma è più facile a dirsi che a farsi." conclude, poi.Cala il silenzio. Un'altra cosa che odio è restare senza parole, lasciando così che la conversazione si chiuda, è imbarazzante e fastidioso. Ma avere una sorellina impicciona nei paraggi ha i suoi vantaggi in queste situazioni.
"Sei simpatica, bella, e un fenomeno a ballare, ti ameranno tutti."
Già, e quanto è bella.
No, no, no. Stacey smettila. Si, è bella, ma smettila di dirlo sempre.
"E tu sei davvero un dono dal cielo, ecco perché ti si addice il soprannome 'stellina'." risponde la riccia carezzando una mano alla piccolina.
"Modestamente, i miei soprannomi sono sempre adatti." mi faccio spazio nella conversazione, facendo partire una risata generale.Quando incontro lo sguardo di Gina, però, tutto tace per un momento, e poi ricordo di non essere ancora pronta rovinando il momento.
"Okay, adesso basta perdere tempo. Missione 'primo giorno di scuola' avviata mie signore."
Un'ultima risata non guasta a nessuno."Agli ordini! Sergente Lydia, con me a scegliere outfit e accessori, colonnello Stacey, lei si sbrighi a darsi una lavata e si occupi del make-up."
"Sì signor capitano."E grazie a del sano e divertente lavoro di squadra, dopo trenta minuti circa sono già pronta. Ho optato per un make-up semplice: giusto un po' di correttore, blush e mascara, stiamo pure sempre andando a scuola. Il tutto accompagnato da un outfit scelto chiaramente da Gina: ciclisti neri lunghi fino al ginocchio e una t-shirt bianca con una striscia nera sui lembi su cui si ripete più volte la parola 'freedom', e infine delle puma bianche.
Ho preferito non esagerare con gli accessori per non risultare eccessiva: ho indossato solamente il piercing all'orecchio , la collana che mi è stata regalata dalla mamma, dotata di un piccolo diamantino, e un anello. Il mio anello.
Ce l'ho da quand'ero piccola e mi è stato regalato da qualcuno di importante per me, ha davvero un gran valore...ma questa è un'altra storia.Zaino in spalla, cellulare e chiavi di casa in tasca e sono pronta. Non prima di aver aiutato Lydia a indossare il suo grembiule e prendere il suo zainetto, ovviamente!Appena fuori casa basta svoltare a destra e arrivare in fondo alla strada per accompagnare Lydia a scuola.
Adesso siamo solo io e te.
Inizieremo l'anno così."Sta' tranquilla, ti adoreranno." le dico prendendole la mano. Lei non risponde, si limita a rivolgermi un sorriso gentile per poi continuare a camminare in direzione della scuola. E di nuovo, tutto tace e il mondo resta a guardarci, pur lasciandoci i nostri spazi.
Ed eccoci qui. Α noi due East High.
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Occhi di ghiaccio | HSMTMTS
FanfictionStacey è una ragazza semplice, è sempre stata chiusa in se stessa ed ha sempre temuto di essere lasciata nuovamente sola. Riesce però ad aprirsi grazie al corso di teatro organizzato dalla scuola in cui si integrerà insieme alla nuova amica Gina. L'...