3 - Meglio di chiunque altro

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Sono dell'idea che gli occhi siano una specie di finestra.
Affacciandoci in essi possiamo dare uno sguardo all'anima delle persone, basta soltanto saperli guardare nel modo giusto.
Gli occhi ti ipnotizzano. Sono capaci di farti capire l'essenza di una persona, gli occhi ti lasciano impresse nella mente delle nitide immagini, proprio com'è successo a me con Ricky. Non è facile spiegarlo, non a parole, ma è una connessione così intensa da lasciarti la pelle d'oca, e quei pensieri a cui si è dato uno sguardo finiscono per tormentarti continuamente.

So a cosa starete pensando: che dovrei ascoltare attentamente il discorso di inizio anno, perché potrebbero parlare di cose davvero importanti, ma posso assicurarvi che non è così. Lo ammetto, ero persa fra i miei pensieri, ma ho smesso di ascoltare quando ho sentito pronunciare le parole "Adesso parleremo del menù offerto dalla mensa quest'anno, perché dovrete informare i vostri genitori del fatto che sono state aggiunte più verdure." Potreste biasimarmi?
Rispetto il lavoro che svolge ogni singolo docente scolastico, ma penso che questa sia una gran perdita di tempo.

Gina, rispetto a prima, sembra essersi rilassata, e anche parecchio direi. La conosco, so perché si comporta così.
È una sorta di meccanismo di difesa per lei, fa la dura anche se in realtà dentro è più dolce di un tiramisù.

Hanno appena presentato una nuova insegnante, se non erro il preside l'ha presentata come la nuova insegnante di recitazione.
"È la nuova di teatro, credi che organizzerà qualcosa?" mi chiede curiosa e impaziente.
I riflettori la chiamano.
"Speriamo" è tutto ciò che mi limito a dire. Ed è proprio vero, infondo ci spero di poter provare qualcosa di nuovo, cimentandomi in un'attività che mi affascina a dir poco.
Ed ecco che, dopo aver lanciato una felpa in testa a un ragazzo, l'insegnante inizia a presentarsi cercando di sembrare, almeno, coinvolgente.
"Buongiorno, sono la professoressa Jenn... quando ho sentito che la scuola dove è stato girato 'High School Musical' non ha mai messo in scena la versione teatrale del musical sono rimasta scioccata come attrice, intrigata come regista e coinvolta come millenial."

"Millenial?" diciamo io e Ricky all'unisono beccandoci occhiatacce da tutti. Non l'abbiamo mai persa la telepatia.

Ma, fortunatamente, la professoressa ci ignora e continua il suo discorso: "Domani inizieranno le audizioni. Questo show può cambiarvi la vita." Chissà, magari ha ragione.
O, molto più probabilmente, sta esagerando.

"E ve lo dice una che ha partecipato al film come ballerina di fila."
"Terza da sinistra, fascia per capelli rossa, e quelli sono davvero i miei denti." ci tiene a precisare, come se qualcuno avesse avuto l'intenzione di chiederglielo. Un ragazzo la ferma, poi, ponendosi alla sua destra come a ricordarle qualcosa.
Ed e proprio così, si era scordata di presentarlo.
"Oh, e vi presento l'allievo-coreografo Carlos, che voi conoscete come capitano della 'Colour guard' e io come stella nascente non retribuita." conclude così il suo discorso, prima di bisbigliare qualcosa al ragazzo che ha appena presentato.

"Dovresti fare anche tu il provino." dice Gina mentre suona la campanella.
"Cosa intendi con 'anche'?"
"E me lo chiedi? Mi sembra abbastanza ovvio che farò il provino per Gabriella." conclude scendendo l'ultimo gradino, seguita da me.

Saresti α dir poco perfetta in quel musical.

"Beh, sono felice per te, ma non sono sicura di voler partecipare. E poi dove si è mai vista una Gabriella bionda?"
Si, lo ammetto, sono tutte scuse. Il fatto è che ho visto Nini abbastanza interessata, e se lei parteciperà ai provini, ottenendo la parte, vista la sua simpatia, sono più che sicura che lo farà anche Ricky, e sinceramente vorrei risparmiarmi delle ore a guardarlo mentre le fa la corte.
"Ok, ferma. Prima di tutto non è detto che tu debba fare il provino per Gabriella, potresti anche fare Sharpay e dare un tocco di classe al personaggio con i tuoi splendidi occhi. E poi, perché non dovresti? Prima speravi di sentire la prof pronunciare quelle parole e ora che l'ha fatto hai cambiato idea? Che ti prende?"
Non voglio mentirle, ma non sono neanche pronta a raccontarle tutto.
"Non lo so, ho semplicemente cambiato idea." a dirla tutta, non so se sarò mai pronta.
"Tutto qui?" mi conosce bene.
"Almeno promettimi che ci penserai."
"Ci penserò." Detto questo accompagno Gina in classe, solo dopo averle mostrato le prossime aule in cui dovrà entrare, e mi dirigo verso la classe d'inglese.

Le prime ore sono passate tranquillamente, finché non è arrivata l'ora di pranzo. Si percepiva un'aria pesante e tutti gli occhi erano puntati su Nini ed Ej Caswell, un ragazzo dell'ultimo anno. Α quanto pare abbiamo scoperto l'identità del suo nuovo ragazzo, e Ricky non era entusiasta di vederla nelle braccia di un altro.
Gina mi è stata accanto tutto il tempo e, ovviamente, mi ha tartassato per far sì che le raccontassi tutti i "gossip" riguardanti Nini e Ricky, e così è stato.

Appena tornata a casa la mamma ha iniziato a farmi un milione di domande riguardanti il mio primo giorno.
"Quindi nulla di nuovo?" magari, mà.
"Beh,si... c'è una nuova professoressa di teatro che vorrebbe mettere in scena un musical e Gina vuole che faccia anch'io il provino assieme a lei."
"È fantastico! Che parti avete scelto?"
"In realtà...non sono sicura di voler partecipare."
"Ma tesoro...perchè mai? Ami recitare, e come se non bastasse, sei bravissima a cantare." dice apprensiva prendendomi le mani, e posso leggerle un po' di confusione mista a preoccupazione negli occhi.

Si mà, c'hai preso.

Glielo leggo in faccia che vorrebbe aggiungere qualcosa, parlare della "situazione", del passato, di lui. Ma è una ferita ancora fresca, aperta, sanguinante e per niente ben disinfettata. So bene che per quanto potrei cercare di dirle che "va tutto bene" e che è "acqua passata", i miei occhi mi tradirebbero. Perchè si sa, la mamma è sempre la mamma.

Sforzo un sorriso, sia per farle capire di non andare oltre, che ricordando quanto ha detto. Ed è proprio vero che le mamme sono le alleate migliori.
"Grazie, ma in quanto mia madre sei un po' di parte, non credi?"
"Prima di tutto proprio perchè sono tua madre e ti conosco meglio di chiunque altro.." si ferma appena si rende conto di cos'ha detto, e quasi mi dispiace sapere il perché.
Se n'è ricordata, anche lei.
La guardo, incoraggiandola a continuare e, infatti, una volta accertatasi che vada tutto bene, continua.
"Mh...sono solo onesta, tesoro. Hai talento, non sprecare un'opportunità simile." dice, facendo una pausa e carezzandomi la guancia dopo avermi affibbiato il solito nomignolo dolce. Successivamente mi lascia un bacio sulla fronte e poi torna dietro ai fornelli a preparare la cena.

Prendo lo zaino e salgo le scale in marmo dirigendomi verso camera mia. Ho bisogno di un momento mio, devo liberare la mente, e c'è un solo modo per farlo.

Scrivere. Amo scrivere, mi fa sentire libera da ogni problema, quando scrivo è tutta una mia scelta e posso far scomparire ogni cosa che non mi stia bene, e non c'è momento che non sfrutti per staccare la spina da quella che è la triste realtà e dare sfogo alla mia fantasia.

Apro la tasca dello zaino e inizio a cercare il mio quaderno.
Che strano, mi sembrava di averlo lasciato tra il libro di biologia e quello di storia...
Cerco anche nella tasca sottostante per accettarmi di non essermi sbagliata, ma, anche sta volta, non trovo nulla. Rovisto anche tra i cassetti, ma anche qui pare che del quaderno non ci sia traccia.

Ora ricordo.

L'ho lasciato a scuola, in palestra. L'avevo poggiato tra me e Gina per prendere una penna e poi devo averlo scordato lì.

Non posso crederci, la mia vita è rovinata.

Lo stomaco mi si chiude, ben cosciente di cosa sta accadendo e mi affretto ad avvisare mia madre del fatto che non avrei cenato.

Se qualcuno dovesse leggere le mie storie sarebbe la fine, probabilmente diventerei lo zimbello della scuola e non smetterebbero di prendermi in giro per il mio essere "eccessivamente sentimentale" fino alla fine dei miei giorni. Sono nel panico più totale. "Rilassati" direte voi, ma il punto è proprio questo: l'unica cosa in grado di farmi rilassare, la custodia delle mie ansie e paure si trova a scuola, oppure, probabilmente, tra le mani di uno sconosciuto.

Eppure, se chiudo gli occhi, riesco ancora a sentire la sua voce che cercava di calmarmi e le sue mani nelle mie, proprio come una delle prime volte che ebbi un'attacco di panico e lui era lì, pronto a fare di tutto pur di farmi stare bene.
Ed è proprio così, ricordando le belle parole e tutti i momenti passati assieme, che mi metto sotto le coperte rilassando la mente e lasciandomi andare, finalmente, tra le braccia di Morfeo, ormai pronte ad accogliermi.

Spazio autrice
Lo so, lo so, probabilmente mi avrete data per morta o per dispersa ma ora, finalmente, sono tornata. Sono alquanto determinata a continuare con costanza anche se non posso assicurarvi nulla. Sto scrivendo molto, quindi, il prima possibile, pubblicherò un nuovo capitolo. Per il momento spero questo vi sia piaciuto, ogni tanto fatevi sentire per dirmi cosa pensate della storia o per darmi qualche consiglio in caso cambiereste qualcosa.
Inoltre, secondo voi che fine ha fatto il prezioso quaderno di Stacey?

Occhi di ghiaccio | HSMTMTSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora