Era una mattina di Lunedì, una mattina come tante. Il cortile dell'università era vuoto e l'aria era fredda, quindi decisi di affrettarmi per andare a lezione di biologia.
«Amy!»
Mi girai di scatto. «Ehi Cris»
«Fa freddo,eh?»
«Sì. Devo sbrigarmi, c'è la lezione di biologia fra 5 minuti. Se non arrivo puntuale, la prof mi ammazza. Ci vediamo a pranzo!»Cristine era la mia migliore amica, ci conoscevamo da quando eravamo piccolissime e lei c'è sempre stata.
Entrai in classe, e mi sedetti all'unico banco vuoto in prima fila. La lezione fu interessante, una delle poche lezioni interessanti di biologia. A pranzo, andai con Cris al bar dell'università, e le raccontai la mia giornata. Lei sembrava distratta, ma annuiva ogni tanto.«Che ti succede?»chiesi.
«Lo vedi quello laggiù?» mi indicó un ragazzo alto, con i capelli corti rossicci, tutto sommato un bel ragazzo.
«Sì, e allora?»
«Com'è?»
«Dove vuoi arrivare Cristine?»
«Ecco...mi sono accorta che mi segue da ieri.»
«Come ti segue?»
«Frequenta con me le lezioni di matematica, ma lo vedo ovunque»
Scoppiai a ridere. «Tu sei paranoica, Cris.»Mi alzai e andai al bancone per pagare il mio pranzo, ma un ragazzo mi gettó la birra e tutto il vassoio sopra.
Mi alzai furiosa. «Non guardi dove cammini?» dissi con voce acuta. Alzai lo sguardo, e mi trovai davanti un ragazzo.
«Mi dispiace, non volevo, scusa tanto!» disse lui cercando di scusarsi.
«Non ho bisogno delle tue scuse, Mr. Imbranato, grazie tante per avermi rovinato la maglietta e la giornata.»
«Scusi tanto signorina perfettina per averle rovinato la maglietta.» fece divertito, e scoppió a ridere.
Feci per andarmene, ma lui mi fermó. «Comunque piacere, sono David. David Jones.»
Lo guardai malissimo. «Non mi interessa il tuo nome, non mi interessa un bel niente. Andiamo, Cris!». Lei scattó in piedi, con un'aria divertita.
Ci avviammo nella nostra stanza, e lei soffocava una risata.
«Che c'è?» chiesi.
«Dovevi vederti Amy, sembravi una bimba capricciosa!» scoppió a ridere, non curandosi affatto della mia reazione.
«Cristine Williams!» dissi. «Quel deficiente mi ha buttato a terra con tutto il suo vassoio e la birra sopra, e tu ridi dicendo che sembravo una bimba capricciosa? Grazie tante!»
«Io non ne avrei fatto una tragedia Amy!»
«Bhe, io sì!» replicai, accelerando il passo e lasciando Cris indietro.
«Eddai! Amy!»Io e Cristine vivevamo nel campus ed avevamo una stanza insieme, che condividevamo con un'altra ragazza, Jessica.
Entrai furiosa in camera, seguita da Cristine.
«Ciao, Jess.»
«Ehi Cris. Che è successo ad Amy?» chiese incuriosita.
«Uno stupido a pranzo ha fatto cadere il suo vassoio sulla mia maglietta!» dissi.
«Chi era?»
«Mi ha detto il suo nome, mi pare si chiamasse David. Ma non mi interessa il suo nome, cazzo! Era una maglietta nuova, e grazie a lui ora posso pure gettarla!»
«Non farne un dramma, tesoro, non l'avrà fatto apposta!»
«Ci mancherebbe pure che l'avesse fatto apposta! Vado a farmi una doccia. Questa sera dove andiamo? Ho voglia di ballare!» dissi, dimenandomi.
«Io propongo di andare al Roxy Bar. C'è un gruppo musicale lì questa sera.» replicó Cris.
«Bene!» gridó entusiasta Jessica. «Lì ci sono sempre dei bei ragazzi!» Scoppiammo tutte a ridere.Mi lavai, mi truccai e indossai un abito verde corto, senza spalle e un paio di tacchi a spillo neri. Entrammo in macchina e ci dirigemmo al Roxy Bar.
Quella sera era tutto pieno e, come aveva detto Cris, c'era un gruppo musicale che suonava. Andai al centro della pista e cominciai a ballare, poi arrivó Jessica e mi porse una birra. Ballammo per un'ora di seguito poi, sfinite, andammo al bancone a prendere un'altra birra. Bevvi parecchio, ma ancora non ero ubriaca.Tutto d'un tratto mi sentì toccare le spalle.
«Guarda chi c'è! La ragazza del vassoio!»
Mi girai, e vidi il ragazzo di stamattina.
«Non mi chiamo così.» dissi fredda.
«Sai, stamattina non ti sei nemmeno presentata!» replicó con una nota di sarcasmo.
«Non mi interessa conoscere il ragazzo che mi ha umiliata davanti a tutti.»
«È stato solo un tremendo incidente. Di solito non getto i vassoi su chiunque.»
«Molto simpatico.»
«Vieni a ballare?»
«Fammi pensare un attimo..No!»
Il suo volto si abbuió.
«Te l'ho chiesto in modo gentile. Per favore. Verresti a ballare con me?»
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Vieni via con me
RomanceCapelli castani, occhi color smeraldo. Amy è una ragazza fredda, ma sensibile. A causa della sua infanzia difficile, è attenta a non affezionarsi a nessuno, per paura di soffrire. Ma quando incontrerà David, cambierà radicalmente la sua vita.