XXV - 𝔴𝔥𝔦𝔰𝔱𝔢𝔫 𝔞𝔫𝔡 𝔞 𝔰𝔢𝔠𝔯𝔢𝔱

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"KLAUS, SONO QUI! FACCIAMOLO

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"KLAUS, SONO QUI! FACCIAMOLO."

"E così il codardo assassino mostra il suo volto", disse Lilura, allungando le braccia e alzandosi dalla comoda sedia nello studio Mikaelson.

Rebekah si è unita a loro all'interno della stanza vivente/tortue con aggrottato malevolo. Ha schierato la testa di lato e ha incrociato le braccia, fissando Stefan Salvatore. "Oh bene, un eroe. Cosa vuoi?"

Stefan ha lasciato cadere un borsone nero, squillando tutto ciò che c'era dentro in una cacofonia metallica. La sirena e Klaus hanno sussultato, scambiando sguardi irritati quando Stefan non si è preoccupato di scusarsi.

"Sono qui per fare un accordo", dichiarò.

"Stefan, cosa stai facendo?" Damon gemette, allentando la testa il minimo per guardare suo fratello, le sopracciglia si sono unite al sorriso allegro dell'altro. Era ancora legato al soffitto, il sangue scorreva lungo il viso, il petto e le braccia a causa dei metodi di tortura unici di Rebekah. Si inarcava il sopracciglio pigramente come se la vista cruda fosse qualcosa che gli accadeva ogni giorno.

Stefan alzò le spalle e disse a breve. "Otto pali di quercia bianca. La parte del Wickery Bridge che hai dimenticato di bruciare."

L'Ibrido ha trattenuto una risata. Lilura sorrise.

"È impossibile", disse Klaus.

"In realtà non lo è. Finn è morto", rispose Stefan vacantemente, occhi vitrei ripercorrendo i disegni sul muro della villa Mikaelson.

Gli occhi di Rebekah lhanno acceso il fuoco di ghiaccio. "Hai ucciso mio fratello?"

Il biondo Salvatore non ha nemmeno risparmiato uno sguardo al suo vecchio amante. "Damon, in cambio delle ultime otto armi che possono ucciderti", ha fatto un gesto al borsone.

"Ma come facciamo a sapere che non ce ne sono più rimasti?" Lilura ha doppiato improvvisamente, fissando con diffidenza il biondo Salvatore.

Un momento di silenzio, che è accaduto a disagio tra le due parti, ha lasciato Lilura ancora più certa della fib.

"Perché non ci sono", alla fine borbottò Stefan.

Lilura ha alzato le sopracciglia. "E dovremmo credere a quella palese bugia?"

Klaus sorrise: "Assicuriamocene, però?" Si avvicinò a Damon. "Vattene."

"No", disse il vampiro dai capelli corvo attraverso i denti stretti.

"Coraggio. Vattene."

𝐒𝐈𝐑𝐄𝐍; klaus mikaelsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora