Cerco di dimenticare tutta la malinconia e la tristezza.
Cerco di liberare la mia mente, almeno per un po di tempo, estraniandomi da tutto e da tutti.
E quale modo migliore se non ballare?
Ballare per lasciare tutte le mie preoccupazioni alle spalle, ballare contro ai problemi che mi perseguitano ovunque.Ballo finché i piedi non chiedono pietà, finché le gambe non diventano molli e la testa sembra esplodere.
Stanca mi rimetto seduta al mio tavolo.
La stanza intorno a me non smette di girare e la musica non è di certo un toccasana per la mia testa.
Sul palco qualcuno sta cantando 'Chariot' al karaoke e la gente urla ormai impazzita.
Rimango a fissare il soffitto e le luci soffuse non fanno altro che rincoglionirmi ancora di più, forse era meglio rimanere a casa.
Melinda torna, con due drink mano e li posa sul tavolo.
Mi sporgo per vedere il contenuto e subito non tardo ad assaggiare.
<< mm.. Cosmopolitan!>> esulto beandomi della sensazione del liquido scendere giù per la mia gola, oramai secca.
<< Chiara, quanto sei ubriaca da 1 a 10?>> domanda Melinda cauta e seria.
<< perché sei così seria? Di solito mi costringi a bere..>> dico scoppiando a ridere.
<< perché mi preoccupo. Non hai mai fatto così..>> risponde più che preoccupata.
<< sono abbastanza ubriaca, ma non abbastanza da smettere..>> ridacchio prendendo in mano il bicchiere.
Di solito non bevo mai quando esco, la trovo una cosa stupida e poi i postumi sono qualcosa di troppo esasperante.
Ma stasera, in questa stupida festa di benvenuto di qualche strano ragazzo, sento il bisogno di bere.
Finisco il drink e poi trascino Melinda in pista.
Mi lascio cullare dalle note delle canzoni che vengono trasmesse l'una dietro l'altra, annullando ogni mia facoltà intellettiva.
Alzo un attimo gli occhi per cacciare un ciuffo di capelli finito in faccia, incontrando così un paio di occhi scuri intenti ad osservarmi.
Non ci faccio molto caso, chi mai potrebbe guardarmi?
Continuo ancora a muovermi a ritmo di musica, ormai le mie gambe hanno preso a muoversi senza che io me ne rendessi conto.
Rialzo ancora lo sguardo verso la stessa direzione di prima, ritrovando ancora quei occhi scuri fissi sulla mia figura.
Sfortunatamente non riesco a riconoscerne il colore, per via della poca luce.
Internamente sorrido.
Non sono mai stata una ragazza espansiva, preferisco rimanere nel mio. Sono fondamentalmente mediocre, forse anche anonima se non fosse per il colore dei miei occhi, azzurro come il cielo. Troppo azzurri, con qualche sfumatura di verde.Poi finalmente parte una delle mie canzoni preferite, 'Thinking out loud' remix di Alex Adair.
Ballo e canto assieme a Melinda, ridendo e urlando come due pazze.
Non ricordo più quanti drink ho bevuto ma sicuramente troppi per me che non beve quasi mai.
Non sento nemmeno il dolore ai piedi e non capisco come riesco a stare ancora su quei tacchi, in mezzo a tutta quella gente. Non ci sto capendo più nulla, in torno a me appare tutto sfocato ma nonostante ciò non mi fermo, continuo a ballare.
Ballo tranquilla finché non sento una mano posarsi leggera, ma decisa sui miei fianchi. Mi volto con lentezza e rimango sorpresa.
Alzo gli occhi blu sul suo viso scoprendolo perfetto e quegli occhi neri sembrano due magneti da cui non riuscivo a staccarmi.Balliamo insieme, strusciandoci uno addosso all'altro, con gli occhi incollati l'uno nell'altro.
Non capisco più niente, forse ho esagerato.
<< vieni..>> sussurra roco nel mio orecchio.
Perplessa lo seguo.
Saliamo sulle scale e ci dirigiamo dentro a una delle tante stanze.
Il ragazzo chiude la porta e poi mi spinge contro al muro e inizia a baciarmi passionalmente.
Io che ormai non capivo più niente, dato che la mia testa se n'è andata chissà dove, ricambio il bacio.
Pochi minuti dopo mi ritrovo sdraiata nuda sul letto, con la faccia del ragazzo nella mia parte più intima, facendomi venire nella sua bocca.Ci fissiamo negli occhi per qualche istante, nero contro azzurro.
Presa da chissà quale impulso o istinto, mi precipito sulle labbra del moro.
Lui contraccambia voracemente.
Mi sto facendo trasportare dalla passione, la voglia e l'eccitazione sono sempre più intense.
Senza mai staccare le mie labbra, poggio le mie mani sul suo possente petto e poi lentamente faccio scivolare le mani sui suoi jeans e subito dopo glieli sbottono, lo volevo più di ogni altra cosa.
Il ragazzo porta le sue mani sui miei fianchi, le fa scivolare sul mio sedere, dirigendosi sempre più in basso.
Le sue mani finiscono sulle mie natiche. Apro le gambe, e mi aggrappo saldamente a lui.
Porta una mano sulla mia parte più intima e con un paio di dita comincia a toccarmi sul clitoride, e io sono costretta dalle labbra del moro a soffocare un gemito.
Avvicina il suo pene grosso e duro e lo spinge leggermente dentro all'apertura, riportando entrambe le mani sul mio sedere e poi sui miei fianchi.
Lo sento entrare dentro di me, un po' alla volta, probabilmente per farmi adattare, poi una spinta forte e decisa mi fa staccare le labbra dalle sue, per gemere dal piacere, facendo attenzione a non urlare troppo. Mi morde piano sul collo, mentre spinge il corpo contro il mio, spinge il suo membro contro la mia femminilità, sempre più forte.
Sento solo un piacere intenso invadere tutto il mio corpo.
In questo momento sono in preda al desiderio, non mi sentivo così da molto tempo, da quando mi sono trasferita qui, mi sono detta che non avrei fatto sesso con nessuno. E ora sto facendo sesso, con uno sconosciuto, senza sapere niente di lui.
"Questo è solo sesso, e lo faccio solo per il mio piacere personale." Ripeto mentalmente.
Tra spinte, baci e gemiti, il ragazzo mi viene dentro, dando un altro paio di forti spinte, facendo venire anche me subito dopo, facendomi inarcare la schiena.
Rimaniamo lì, per qualche altro istante, per riprendere fiato.
Recupero i miei vestiti e inizio ad indossarli.
Apro la porta e ritorno al piano di sotto.
La testa sembra esplodermi. A fatica cerco di scendere giù dalle scale.
Non c'era quasi più nessuno, ormai la festa era finita.Punto di vista di Melinda
Sono le 3 passate e molti degli invitati se ne sono andati eppure non riuscivo a trovarla. Con Ian ho girato tutta la villa ma di lei nessuna traccia.
<< Stephanie..>> chiamo la mia amica seduta sul divanetto a parlare con un amico del mio fidanzato.
<< va bene Mel, ora andiamo.>> risponde alzandosi in piedi.
<< abbiamo un piccolo problema..>> le dico piuttosto preoccupata.
<< spiegati meglio..>> chiede non capendo il motivo.
<< non riesco più a trovare Chiara..>> dico abbracciando Ian.
<< non può essere sparita nel nulla.>> dice entrando nel grande salone.
<< eccola!>> grido felice nel rivederla.
La vediamo scendere dalle scale che portano al piano superiore con i suoi tacchi in una mano mentre con l'altra cerca disperatamente di reggersi allo scorrimano.
<< Chiara! Si può sapere cosa facevi là sopra?>> domando preoccupata.
<< Mel ma che domande fai? Ci sono le camere da letto no? >> risponde Stephanie.Non mi ci volle molto per capire dove e cosa avesse fatto Chiara. Con un solo sguardo complice io e Stephanie decretiamo che Chiara per questa sera si è divertita più che abbastanza e che ora è meglio riportarla a casa.
~Spazio Autrice~
Eccomi ancora qua.
Spero vi sia piaciuto.
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Bianca