Capitolo 2.

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Era alquanto strano riconoscere di sentirsi molto legata ad una persona che dista km e km di distanza,che per la maggior parte delle volte parevano infiniti,eppure era cosi. Tutto ciò mi piaceva,eccome se non mi piaceva,sapere di avere qualcuno che nonostante la distanza crede in te,era dir poco adorabile.Ecco per l'appunto proprio come lei.Ogni cosa mi legava a lei e mi sentivo in un certo senso protetta,tutto grazie ad una tastiera. Piu' le scrivevo e piu' ero contenta,era una di quelle persone che hai nel cuore e che ti e' difficile dimenticare,ed effettivamente noi credevamo alla nostra amicizia,fin dal primo giorno;sapevamo che sarebbe durata in eterno. Quanti abbracci troncati da una strada,la quale un giorno ci avrebbe fatte incontrare,ne eravamo sicure! Era solo questione di tempo. Sapevamo che quel giorno sarebbe arrivato ,seppur con poca certezza e la cosa rendeva le nostre conversazioni a volte tristi,ma senza abbatterci piu' di tanto..speravamo e basta. L'unica cosa che ci era rimasta era lei (la speranza). Con lei potevo parlare di tutto,era sempre pronta ad ascoltarmi e tutto ciò mi trasmetteva dolcezza,la sua,ne aveva da vendere!

Il giorno seguente,la sveglia squillò ,come ogni mattina,alle 7.00. Mi alzai dal letto e andai a fare una doccia. Quella mattina il sole splendeva tanto da permettere una giornata abbastanza calda. Dovevo sbrigarmi,il bus doveva passare tra meno di 20 minuti. Misi la prima cosa che trovai: un jeans e una maglietta a maniche corte di colore azzurro,il mio preferito. Raccolsi i capelli in una semplice treccia,un filo di matita e mascara ed eccomi ad attendere il bus. L'attesa non fu troppa,alle 8.15 ero gia' in classe. Pronta per una lezione di geografia,una delle materie che piu' preferivo. Mi portava a pensare a Vale e alla nostra distanza,che avremo superato a breve. Ed ecco che la prof,vedendomi colta tra mille pensieri,mi chiamò alla lavagna,pur sapendo che non avevo seguito la lezione. In quel momento avrei voluto scomparire,avevo tutta la casse che guardava l'ennesima figuraccia che avevo fatto;ma a me non interessava piu' di tanto. L'unica cosa che volevo era tornare a casa e poter parlare con Vale. Eravamo 24h su 24 ad aggiornarmi circa le nostre giornate,non smettevamo mai di raccontarci fatti,nulla che poteva farci annoiare,ogni giorno c'era qualche novità e la cosa ci incuriosiva molto. Solo i miei genitori sapevano di questa amicizia,non sopportavo che molti venissero a dirmi di arrendermi tanto non ci saremo mai incontrate,preferivo tenere tutto per me,perche' credevo e ci ho sempre creduto in NOI. Suonava abbastanza strano dirlo,ma mi rendeva forte. Una delle cose piu' importanti che ci legava sono loro, i 1D,tante cose da dire,troppe,che a volte le dimenticavamo. Se non fosse stato per loro noi non ci saremo mai conosciute e per questo ne ero grata! Diventava ogni giorno piu' essenziale,quasi da sentirmi persa senza lei.

Tornata da scuola,dopo aver pranzato e aver aiutato mia madre,mi diressi in camera mia. Quel pomeriggio non avevo molto da studiare fortunatamente, cosi ne approfittai per riordinare un po' la stanza,accompagnata da Four l'ultimo album dei ragazzi,il mio preferito! Passati 5 minuti,sentì il mio cellulare squillare,era Taylor,la mia migliore amica di scuola,anche lei directioner tra noi c'e sempre stato quel rapporto stretto che hanno due compagne di scuola,sempre compatte,pronte ad aiutarci a vicenda,ma da un po' di tempo a questa parte notavo qualcosa in lei qualcosa che la rendeva diversa dalla Taylor che ho conosciuto 3 anni fa. Tuttavia,mi reputavo una di quelle persone che dava peso a tutto ciò. Era una di quelle ragazze perfettine,ma allo stesso tempo molto semplice ed e' forse questa sua semplicita' che mi porto' a legarmi a lei. Se c'era una cosa che non sopportavo di lei erano i suoi modi di fare a volte da 'maestrina' del tipo 'so tutto io'. Di certo la sua condotta a scuola non poteva negarlo dato che aveva la media dell'8. Nonostante cio' aveva quel qualcosa che la rendeva particolare dalle altre. La mia classe non era molto numerosa e come si e' soliti fare,spesso veniva divisa da gruppi che definivano In ed out.. La mia cerchia di amiche non era particolarmente diversa da me,eravamo 5 ragazze (Roby,Giuly,Rosy,Emily e Kate)tranquille e semplici,insieme ci divertivamo,approfittando di molte serate passate insieme a ridere e scherzare. 
Così,risposi a telefono,sembrava molto entusiata quasi a voler far diventare contenta anche me.
-"Jenny!!Non so proprio da dove iniziare..hai.. presente.. il tour dei ragazzi.. -stentava a parlare,quasi non respirava dalla gioia- i miei genitoriii..insomma..ho il biglietto!!!!!"
-"Oddio!! Cosa??!non ci credoo!!
Non potevo crederci,la mia migliore amica andava al concerto e io no,era uno di quei momenti in cui non sapevo se essere contenta o triste. Io non ne avevo mai avuto l'occasione,i miei non mi avevano mai permesso tutto ciò,la ritenevano una cosa inutile e uno spreco di soldi.Avrei preferito non sentire quello che Taylor mi aveva riferito,sapevo mi avrebbe fatto male. Tuttavia non potevo che essere contenta per lei! Se lo meritava! E io non me lo meritavo? Mi sentivo cosi inferiore a lei. Loro erano tutto per me,tutto questo mi avrebbe tormentato. Dopo avermi spiegato tutto nei minimi particolari,la salutai chiudendo la chiamata.

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