CAPITOLO 12

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POV NICOLAS

Lo squillo del telefono disturba il mio sonno. Oggi non ho voglia di fare niente, vorrei essere lasciato in pace almeno per un giorno, vorrei chiudermi in casa e non vedere nessuno. Con poca voglia allungo il braccio per rispondere alla chiamata.

N: Pronto??

C: Buongiorno principessa!!! Non dovevi essere in studio più di un'ora fa?

N: Oggi non mi va. Frank mi ha lasciato e sono solo e triste.

C: Lo so. Ci ha raccontato tutto prima. Stai bene?

N: Sì.

C: Sicuro? Non vorrei che...

N: Tranquillo Cesi. Non mi ridurrò come con Dario. Ho solo bisogno di prendermi un giorno di vacanza.

C: Ok. Però lascia che ti venga a portare la colazione. Adesso tu ti alzi dal letto e mi aspetti, prendo qualcosa dal bar e arrivo.

In meno di mezz'ora Cesare si trovava già nella mia cucina a condividere con me la colazione.

C: Mi dispiace che tu ci sia rimasto male, ma Frank ha fatto bene a rompere con te. Siete buoni amici ma niente di più.

N: Forse hai ragione. Ci sono rimasto male non perché io fossi innamorato di Frank, ma perché vengo rifiutato da tutti. Nessuno vuole amarmi, eppure sono un bravo ragazzo carino, simpatico e romantico.

C: Sono sicuro che si sistemerà tutto. Devi solo smettere di essere orgoglioso e parlare con Dario.

N: Non insistere. Non lo voglio vedere.

C: A proposito di Dario... sta per uscire il suo libro. Stamattina in studio ci sono arrivati ​​dei pacchi con dentro il suo libro. Ha mandato una copia a testa, però mancava il tuo, chissà perché?

N: Perché a lui non gli frega niente di me. Il fatto che a voi ha mandato il libro e a me niente ne è la prova.

C: Oppure vuole farti capire che la tua copia devi andare a prenderla a casa sua.

N: Io non ci vado a casa sua. Il libro se lo può tenere. A me non interessa.

C: Ok. Ci rinuncio. Per ora non insistere più.

N: Grazie.

C: Senti, perché non andiamo a svagarci un po' sui colli? Ho la moto qui sotto.

N: Ok, prendo lo zaino e la macchina fotografica.

Mi alzo e mi dirigo in camera mia per prendere la mia roba. Nel prendere lo zaino noto che dall'apertura spunta fuori un pacco. Lo prendo e mi torna in mente che giorni fa era arrivato in studio per me, l'ho messo dentro lo zaino per aprirlo una volta arrivato a casa ma l'ho completamente dimenticato. Attaccato c'è ancora il biglietto con scritto: "Per Nic da aprire da solo. Anche tu hai fatto parte di tutto questo. Spero che ti piaccia. Grazie di tutto." Mi chiedo chi possa avermi mandato questo pacco. Lo apro e tra le mani mi ritrovo il libro di Dario "Non ti ho chiamato amore ma ti ho considerato tale", questo regalo inatteso mi confonde, cosa dovrei fare? Ignorarlo o ringraziarlo? Sono ancora arrabbiato con lui. Apro il libro e nella prima pagina c'è scritto un'altra dedica: "Il titolo l'ho scelto pensando a te. Scusami per tutto. Mi manchi. Dario." Sento le lacrime salirmi, sono confuso. Una parte di me vorrebbe perdonare Dario, mi manca da quando sono uscito l'ultima volta da casa sua, ma una parte di me, quella che è rimasta ferita, offesa e delusa dal suo comportamento vorrebbe mandarlo a fanculo per sempre.

C: Allora Nic, ti dai una mossa?

Cesare non vedendomi tornare entrò nella mia camera.

C: Che stai facendo? Quello non è il libro di Dario? Quindi lo ha mandato anche a te.

NON TI HO CHIAMATO AMORE, MA TI HO PENSATO TALEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora