-Capitolo 22-

692 44 253
                                    

Levi's pov

<<Quindi dimmi Levi... Che intenzioni hai?>> chiese fulminandomi con lo sguardo.

<<Senti, non fraintendermi, io amo davvero T/N>> iniziai cercando di spiegare.

<<E sì, quello che hai detto è giusto, ma io non avrei mai voluto fare quello che ho fatto>> dissi sospirando.

<<sinceramente ti credo, T/N non è così stupida come sembra>> disse la bionda sorridendo.

<<Quindi non dirai niente?>> chiesi arrivando al nocciolo del discorso.

<<No, ma se fai stare male mia sorella non esiterò a dire tutto. Sto rischiando con questa decisione, ma voglio che T/N sia felice>> affermó puntandomi il dito contro.

Io annuì, e dopo averla accompagnata tornai alla casa nel bosco, e mi buttai sul letto.

Mi addormentai in poco tempo, non avevo dormito tutto sto granché a dire la verità.

Mi svegliai, ero dove dormivano anche gli altri soldati, avevo quattordici anni.

Mi alzai per primo, indossai la camicia bianca, i pantaloni, la cintura, e infine la giacca, con sopra lo stemma del nazismo.

Presi giù stivali pesanti in cuoio e li indossai, e anche la fascia rossa con la svastica al braccio sinistro.

Sospirai e presi il cappello e il fucile, dovevo andare ai campi di concentramento, che schifo.

Mi chiedo solo perché devo andarci proprio io, mi piacerebbe solo venir ucciso, me lo meriterei.

Entrai, che "spettacolo" macabro, questa non può essere opera di un essere umano, non è possibile.

Rivolsi lo sguardo ai forni crematori, c'era del fumo, dei corpi stavano bruciando.

Distolsi lo sguardo, è passato un anno da quando sono qui ma me ne sembrano passati cinque.

Le camere a gas secondo me sono le peggiori, poi vedere le pareti è la cosa più terrificante al mondo, ti fa venire i brividi di terrore.

È piena di graffi, fatti da persone innocenti mentre morivano soffocate, solo per stupidi pregiudizi.

U

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

U

n altro soldato che era seguito da un gruppo di persone nude, mi guardó, aveva vent'anni più di me.

<<Non stare lì fermo, porta quel gruppo di maledetti alle docce>> disse con un sorriso inquietante.

Io annuì e lui se ne andò, ma quando mi girai c'era un soldato, che urlava in tedesco ad una donna.

Era appena arrivata, era ancora vestita e abbastanza in salute, ma aveva un bimbo in braccio, avrà avuto pochi mesi, forse forse un anno, ma improbabile.

Amami Prima Che Mi Trovino ❤︎Levi x reader❤︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora