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sapete com'è da ragazzi.

In quella stagione dove la nostra forza di volontà appare immensa, persino la disperazione non smette di prendersi gioco di noi, prendendo alle volte mediocri forme di coraggio.

Così era per noi.

Vedevamo attraverso i nostri occhi giovani che s'impersonificava l'amore, alcuni di noi, i più timidi aggiungerei, avevano preso la decisione di tenere un comportamento ostile, e sembrava corrispondere alla loro lealtà. O per onestà.

Io e il mio amico eravamo parte di loro.

Vestiti come soldatini corazzati, andavamo a far visita alle ragazzine e gli parlavamo, esclusivamente, d'amore.

La commedia che ne seguiva, ci lasciava ogni volta sbigottimento dopo l'altro: ad oggi ho compreso che non vi era nessuna possibilità che ci capiscano, e noi di farci capire.« queste buone a nulla non rispondono mai all'onesta ebbrezza del nostro invito.»

ci dicevamo, scuotendo istericamente il capo con indosso l'elmo, che traballava come un dente, mentre incassavamo molteplici delusioni e disfatte che governavano il nostro animo eroico.

Per un istante, avendo reciprocamente scambiato quegli insuccessi, non perdonabili per delle tecniche sbagliate, così ci liberammo da quelle divise da soldatino per mutare in attori e presentatori. Al posto di ciò che in noi si sforzava di essere onesto, convertito ora in delle pose ciniche e da gentiluomini, dai modi bruschi e sfuggenti alla disponibilità di scendere a compromessi, a cedere. perché la vita ha sancito che era meglio esibire gli aspetti più lerci, per risultare una figura ben accetta.

Dunque il primo serbatoio di ricchezza che non dava frutti diveniva, o per adeguamento o per selezione, un arnese povero di qualità però che tuttavia garantiva di funzionare e agevolare il successo.

Come ho menzionato, il mio amico mi rammentava in molti aspetti, e le sue maschere da perfetto adulto e del saper stare nei termini della comunità che ha indosso, nascevano dalle ceneri del tradimento di quel piccolo ingenuo ragazzo, il proprio sé. Lo accompagnavano nel suo cammino certe volte andavano in suo soccorso, altre lo oscuravano.

Nella vita di ogni giorno, era un individuo molto astuto e determinato, e nei momenti critici ritornava ad essere il mio vecchio amico d'infanzia, impacciato e timido come sempre.

con la sua laurea in legge, lo aveva premiato e fatto riconoscere ciò che gli era dovuto, la fama.

Ciò gli permise di entrare nei club che contano, per un giovane professionista, era davvero niente male.

Era difficile fare l'attore a tempo pieno, soprattutto con persone esigenti, e quelli del club lo erano. Ogni volta che la sua posizione veniva compromessa, si armava a macinare e ricomporre volti nuovi.

Entrati nel pieno della fase adulta, quelli nel vecchio gruppo qualcuno si era sposato, altri non contemplavano nemmeno l'idea, non amavano sentirsi animali in gabbia; perciò provvedevano a far uso del fidanzamento lampo della durata di quattro mesi. Io invece non appartenevo a questo circolo amoroso, perché mia moglie ci ha pensato per me, e adesso mi posso reputare divorziato.

Dopo tutto era una vita meno costosa, e ci si procurava degli antidoti per lo stress, una compagnia femminile insieme a dei bicchierini. eravamo rimasti in buoni rapporti, ma nella nostra vita frenetica, ognuno vede per sé. Il sabato era l'elisir della quiete e lì potevamo rivederci.

Jonny mi diceva sempre che c'erano diversi categorie di uomini: uomini, mezzi uomini, mezzi whisky ed infine gli ignoti. In tutto il catalogo, quella ci riguardava sicuramente....

Nidi di ragnoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora