1. Lui

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Silenzio.
Da mesi ormai c'era il più totale silenzio.
Gli dava fastidio.
Aveva fatto di tutto per mettere un punto a quella situazione e dall'altra parte non aveva avuto nessuna reazione.
Silenzio.
Non lo aveva chiamato.
Non gli aveva mandato un messaggio.
Non era arrivato a bussare, incazzato nero, alla porta di casa sua per chiedergli spiegazioni.
Silenzio.
Tommaso era certo di aver esagerato eppure nessuno sembrò preoccuparsene.
Nessuno aveva più osato nominarlo.
Sembrava come se non fosse mai esistito.
Come se quel 18 settembre Tommaso avesse fatto finta di non vederlo, di non legare con lui a tal punto da innamorarsi.
Nessuno si ricordava di lui.
Nessuno ci pensava più.
Tranne Tommaso.
Non faceva che ripeterselo nella sua mente, quel nome.
Mentre mangiava.
Mentre dormiva.
Mentre si faceva la doccia.
Mentre parlava con altre persone che non centravano assolutamente nulla.
Mentre era in compagnia del suo ragazzo.
Francesco.
Era un pensiero fisso che non faceva altro che distrarre Tommaso.
Francesco
Francesco
Francesco
Ci aveva pensato.
Aveva pensato a tutto.
A Francesco, alle sue mani, al suo sorriso, alla sua bocca, alle sue braccia, ai tatuaggi, al suo petto, a tutto.
Gli venivano i brividi se ci pensava.
Avere le sue mani addosso.
Avere quelle braccia attorno alla sua vita.
Poter tracciare con le dita il contorno di ogni suo tatuaggio.
Poter infilargli la lingua in bocca e giocare con la sua.
Mordergli il labbro inferiore, mordergli il collo.
Fargli un pompino.
Dio, come sognava fargli un pompino.
Si era ritrovato lì.
Sotto il getto d'acqua freddo della doccia.
Con una mano si teneva al muro, con l'altra si segava intrappolato in quei pensieri.
Si era ritrovato a farsi una sega, l'ennesima.
L'ennesima pensando a Francesco.
L'ennesima da quando lui e Francesco avevano litigato.
Si masturbava mentre nella stanza accanto, il suo ragazzo guardava l'ultima puntata di una serie noiosissima.
Mentre Francesco non si degnava neanche di insultarlo per quello che aveva fatto.
A volte pensava se fosse mai stato reale.
I baci, gli abbracci, le carezze, i discorsi, le parole e gli sguardi.
Non era reale.
Il modo in cui si fidava di lui ciecamente dopo neanche un mese.
Non era reale.
Il modo in cui non riusciva a parlare di lui, a vederlo, senza che scoppiasse in lacrime.
Non era reale.
Il modo in cui lo ama.
Non si era mai dato una risposta.
Lo ama.
Lui lo sa, lo sanno tutti.
Fanno tutti finta di niente, come se neanche Tommaso lo ricordasse.
Nessuno gli aveva chiesto del suo sentimento.
Pensavano lo odiasse.
Lo ama.

Uscendo dalla doccia si era specchiato.
Le mani sul lavandino, aveva sospirato.
'Devo chiamarlo' si impose, e così fece.
Andò giù accompagnato dal suo ragazzo.
Era assente e lo notarono tutti ma a nessuno importava.
Lo sapevano il perché ma fecero finta di niente.
Intorno a lui la musica, i balli e il suo amico Riccardo che con i tacchi aveva rischiato già un paio di volte di cadere faccia a terra.
Borbottò qualcosa al suo ragazzo per allontanarsi.
"Vado in bagno." sussurrò.
Si chiuse nella stanza.
Respira.
Tirò fuori il telefono e con le mani tremanti andò alla ricerca del numero.
Oppini
Bloccato.
Sblocca contatto.
Schiacciò il tasto e si portò l'apparecchio all'orecchio.
Uno squillo, due. .
Segreteria.
Tommaso ci provò ancora e ancora.
Niente.
La dignità era ormai cosa sconosciuta.
Francesco si sarebbe trovato più di dieci chiamate perse.
Non aveva risposto, gli stava bene.
Aveva ragione lui.
Sul punto di ribloccare il contatto ecco che il display si illuminò con il suo nome.
Oppini
Tommaso tremò e schiacciò il pulsante verde.
Silenzio.
Respira.
"Fra?"
Un sospiro e Tommaso iniziò a mordersi il labbro.
"Fra devo parlarti."
Le gambe che gli iniziavano a tremare.
Perché non parlava?
Perché non gli vomitava addosso tutte le cattiverie a cui sicuramente stava pensando?
"Ci sei Fra?"
"Cancella il mio numero."
Chiuse la chiamata senza dire altro.
Senza dare a Tommaso la possibilità di rispondere.
Decise di aprire whatsapp.
- Devo parlarti
Inviato.
A Basiglio Francesco conviveva.
A Basiglio Francesco viveva insieme a lei la vita che aveva sempre voluto.
A Basiglio Francesco cercava di creare una famiglia con lei.
Lei.
Aveva sempre preferito lei.
Tornava sempre da lei.
- Smettila
Il mondo di Tommaso si era sgretolato in mille pezzi per l'ennesima volta.
Me lo merito, continuava a ripetersi.
Sono una merda.
Ad un tratto due braccia a circondargli la vita.
Non era lui.
"Andiamo giù."
"No restiamo qui."
Come le altre volte niente. Il sesso con lui non gli diceva nulla.
Pensava a lui.
A toccarlo, baciarlo, farlo venire.
Solo a lui.

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