2. Croccoppini

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La testa gli stava scoppiando.
Era appena mattina e non aveva dormito.
Doveva uscire, cambiare aria, cambiare numero.
Marta lo aveva baciato poco prima.
Gli aveva sussurrato all'orecchio qualcosa ma a Francesco non gli importava.

Devo parlarti.
Francesco rimuginava troppo sulle cose. E sbagliava.
Ma quando agiva subito, lo prendeva sempre in quel posto.
Era successo al gf, con sua mamma, a volte anche con Marta e con Tommaso.
Con Tommaso aveva vissuto tutto in poco tempo. E aveva perso tutto nello stesso modo.
Tommaso.
Che quando Francesco gli aveva chiesto 'come stai?', Tommaso aveva visualizzato senza rispondere.
Lo stesso Tommaso che, tornato dalla vacanza, si era dimenticato la sua esistenza.
Lo stesso Tommaso che diceva di amarlo. Lo stesso che adesso, dopo mesi, doveva parlargli.

Francesco aveva corso.
Aveva preso velocemente le chiavi sul mobile, non aveva salutato Marta.
Era uscito.
Era entrato in macchina e si era ritrovato a guidare verso casa di Andrea.
Andrea che nonostante tutto, c'era sempre stato.
"Francè! Come stai?"
Lo aveva accolto alla porta felice. Inconscio su quello che stava per succedere.
"È successa una cosa."
Francesco si era seduto sul divano, aveva accarezzato Gigi e Andrea gli aveva preparato una camomilla.
"È solubile." Gli aveva detto poi.
Francesco aveva sospirato.
Andrea era anche amico di Tommaso.
Loro due si sentivano, si volevano bene.
"Mi ha chiamato Tommaso."
Francesco ricordava quanto nella casa ci aveva provato. Aveva provato a convincere Tommaso che Andrea fosse una così bella persona.
"E gli hai risposto?"
Tommaso dubitava di tutti, tranne che di lui.
Tommaso nella casa non si fidava di nessuno, tranne che di lui.
"Ho cambiato numero"
Quando Francesco era uscito quel quattro dicembre, Tommaso aveva trovato in Andrea un amico. Tommaso voleva bene ad Andrea e Francesco era sicuro anche del contrario.
Il pugliese si era passato una mano nei capelli.
"Ieri l'ho sentito, mi ha detto che stava provando a scriverti ma che non dovevo dirti niente."
Andrea non faceva il doppio gioco. Cercava di aiutare entrambi. Voleva bene a tutti e due.
"Però me lo stai dicendo."
"Senti.." iniziò. "Non voglio mettermi in mezzo e so' cosa pensi riguardo tutto questo ma provaci, parlagli e vediamo che spiegazioni vengono fuori."
"Non se lo merita."
Francesco non era arrabbiato con Andrea perché continuava a parlarci.
Era arrabbiato con Tommaso, con il suo distacco e completo disinteresse nei suoi confronti.
"Tu prova a vedere che dice, non devi perdonarlo se non vuoi"
Francesco aveva fatto di tutto per non abbandonarlo.
Lo aveva difeso. Sempre.
Aveva difeso il loro rapporto da tutti e tutto, a spada tratta.
Tommaso invece, alla prima possibilità di reagire, era rimasto immobile.
La merda sui social, gli insulti.. li aveva subiti Francesco. Nessun altro.
I commenti ignoranti e beceri che Francesco aveva subito quando nessuno, nessuno, era lì per lui a difenderlo.
"Vuoi chiamarlo con il mio telefono?"
Francesco non voleva perdonarlo ma farlo sentire in colpa, una merda. Proprio come si era sentito lui in quei mesi.
Mentre a Francesco veniva scritto ratto misogino, Tommaso faceva il bagno a mare con il suo ragazzo.
Mentre la gente scriveva tweet contro l'aspetto fisico di Francesco, Tommaso faceva sesso in una camera d'albergo in montagna.
Mentre Francesco piangeva, Tommaso si faceva fare un pompino.
Non se lo merita.

"Adesso Enock si sposa, tra un paio di giorni ci sarà l'addio al celibato e Tommaso sarà sicuramente lì."
In quel momento una nuova consapevolezza.
Lo rivedrò.

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