Capitolo IV

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Mi vestii un po' malamente perche dopo mezz'ora avevo un appuntamento nella camera di Bethany per il vestito.
Mi misi a camminare nei corridoi quando sentii delle voci provenire da una stanza a lato e allora, da brava persona che sono, mi misi a origliare.
~mi dispiace James, ma non c'è un modo per curare tutto questo.
~Non ce la faccio più, gli attacchi arrivano più frequentemente, quanto pensi che mi rimanga?
~Non lo so, sei molto più forte dei tuoi genitori, loro a questo punto erano già ... sfiniti, se tu fossi come loro ti rimarrebbe ancora un mese, ma visto che non lo sei, con tutta sincerità, ti do ancora tre mesi di vita, per cui tenta di fare tutto ciò che vuoi fare.
Detto questo sentii delle sedie spostarsi, allora presi e corsi senza fare rumore dietro una svolta del corridoio e tornai indietro camminando con nonchalance, la porta si aprì, io mi finsi sorpresa e mi scansai di lato quando l' uomo, che riconobbi come il tutore di James, mi passò di fianco e poi mi misi a correre verso James.
~C'è qualcosa che ti turba?~chiesi.
~No, niente di importante. E detto questo si dileguò.
Arrivai nel corridoio dove si doveva trovare la stanza di Beth, non ho neanche dovuto cercare a lungo perché la sua camera risplendeva -letteralmente- poiché la porta era cosparsa di glitter, come aveva avuto il il permesso non lo so, ma con Beth non bisogna farsi certe domande, spesso la scambiavo con una barbie.
Bussai piano, venne ad aprirmi Clarissa, una sua "amica", che mi guardò subito male e disse: ~è arrivata.
~ok Clari, puoi andare.~ disse Bethany
Entrai, la stanza era la copia identica della casa dei sogni di barbie: i mobili bianchi, da principessa, ma moderni tutti con sopra dei teli di tutte le tonalità di rosa, il letto era a baldacchino ripieno di cuscini e peluches bianchi e Fucsia, volava un forte odore di fragola misto a vaniglia che proveniva dalle candele poggiate su quella che io riconoscevo come la sua postazione da trucco.
~accomodati~ Mi disse indicandomi una poltrona rosa. Io ci sprofondai dentro, appoggiando il mio vestito su un tavolino lì vicino e lei mi si avvicinò con un foglietto di carta rosa profumata e me lo porse, su quel foglietto c'era il "progetto" per il vestito disegnato così bene da sembrare una foto. Stupita chiesi ~da quando sai disegnare?
~so fare altre cose oltre a truccarmi come credono tutti..~ rispose lievemente offesa, ma sorpresa da quell interesse.
~va be scusa~risposi~ che ne dici se pensiamo al vestito?
~ok.
E iniziammo a cucire. La sera il vestito era già pronto e allora la salutai e ringraziai e decisi di passare in camera di Tristan per rinfacciare che probabilmente alla festa sarei stata più bella lui quando davanti alla sua porta vidi mia madre che bussava, cosa molto strana visto che non era solita venire da me ed era già venuta il giorno prima.
~che ci fai qua mamma?~chiesi.
~volevo parlarti di una cosa e per cui ti prego di venire con me nei miei appartamenti.
~ok fammi solo passare prima da camera mia a posare il mio vestito.~detto questo glielo mostrai.
~é meraviglioso!~disse e poi si avviò.
Aprii la porta di camera mia con una spalla e una ondata di aria gelida mi travolse e vidi che la finestra era spalancata, corsi a guardare e mi parve di vedere un ombra che correva tra gli alberi mentre il sole stava per sorgere, pensai fosse un allucinazione e uscii dalla porta. Spinsi la roccia dipinta nel quadro che é difronte a camera mia e aprii il passaggio che che porta dall' altra parte del castello, mi incamminai con le torce che man mano si illuminavano e spegnevano al mio passaggio e pensai a quando io è Tristan all'età di 6 anni appena avevamo iniziato la ricerca dei passaggi segreti, dopo aver sentito un servitore parlare di essi come una leggenda. All improvviso vidi la mia"fermata", una pietra dipinta appositamente di rosso da me per rendere meno complicate le cose, la premetti e mi ritrovai di fronte alla porta dell appartamento dei miei e bussai, mi aprì mio padre che mi disse che mia mamma mi aspettava nel suo studio, lo abbracciai e andai ad accomodarmi di fronte a mia madre.
~sono contenta che tu sia venuta.~ disse lei.
~mi hai chiamato di persona, mi hai fatto venire in casa per dirmelo, voglio sapere di che si tratta.
~ ok,lo so che tu vuoi andare in città e fare una vita normale e per cui io e tuo padre abbiamo deciso che tu, Kyle, Bethany e Tristan andrete in una scuola normale, dove incontrerete persone normali e vi comporterete normalmente.~disse enfatizzando l'ultima parola.
Ovviamente con tutti i ringraziamenti che le avrei dovuto fare mi venne da porle questa domanda~ ma come faremo a stare al sole?
~oh giusto quasi dimenticavo di darti questo~e mi porse tre braccialetti di argento~ questi sono per i tuoi amici se lo indossano potranno esporsi al sole~poi me ne porse un altro, sempre di argento, ma questa volta decorato con perle e acquamarina e disse~ questo è per te invece, abbine cura è stato della tua bis nonna e prima fu delle tue antenate.
~non so cosa dire è bellissimo e grazie di tutto.~detto mi alzai e la abbracciai molto forte sollevandola da terra, poi corsi da mio padre e gli stampai un bacio sulla guancia, per poi uscire e correre spedita verso i corridoi a dare i braccialetti ai miei amici, anche se mi venne una domanda allora tornai indietro, bussai alla porta da cui ero appena uscita e appena mia madre mi aprii le chiesi ~perché noi quattro?
~perché siete i migliori che abbiamo~ disse con un certo dubbio nella voce come quando mentiva ,ma allora ero troppo euforica per accorgermene e anche per accorgermi che bethany non era per niente brava a fare qualsiasi cosa.
Quando arrivai alla stanza di Tristan notai che era vuota perché nonostante bussai per mezz'ora nessuno mi aprii e la cosa era strana perché solitamente lui a quell'ora dormiva o guardava la TV, allora lo andai a cercare in biblioteca; inizialmente non lo vidi ma poi sentii un rumore e allora mi venne in mente che lui aveva un, come lo chiamava lui, nascondiglio segreto appena dietro il busto di un famoso scrittore, di cui non ricordo mai il nome, poiché dietro c'è una piccola apertura che collega ai passaggi segreti, solo che al posto di un corridoio buio c'è una stanza con ammassate cose a caso sotto dei teli. Lo trovai intento ad aprire uno scrigno d'argento grande quanto tre cuscini impilati, ricoperto di pietre preziose ed in particolare di acquamarina e perle facendo una specie di fiore con petali concentrici solo che al centro del fiore c'era un buco come se mancasse una pietra, ebbi una geniale idea allora gridai~Tristan smettila!~ lui fece un salto e lanciò in aria il pugnale con cui stava scassinando la scatola, alla faccia del guerriero coraggioso, e stupito disse ~ma che diavolo...
~guarda e impara~ detto questo tirai fuori il mio braccialetto dalla tasca e misi la pietra centrale al dove c'era il buco e come su mia previsione si incastrò avalla perfezione, ma lo scrigno non si aprì allora io provai a premere e ancora niente, provai a girare la pietra e poi a premere una ad una tutte le altre, mentre cercavo feci notare a Tristan che se ci avessero beccato saremmo stati in una marea di guai visto che la biblioteca era chiusa, ma lui fece le spallucce.
Ad un certo punto girai lo scrigno e notai che sul fondo i disegni fatti dalle pietre sembravano tante spirali fatte di pietre rosa al cui centro c'erano degli strani simboli che sembravano delle lettere antiche mi girai e feci vedere la scatola a Tristan e dissi
~sai cosa vuol dire?
Lui mi guardò sorpreso e mi rispose ~Ti giuro sulla mia stessa testa che quelle prima non c'erano, ma comunque non so cosa vogliano dire per me in biblioteca c'è una specie di dizionario/traduttore per quella lingua.
E rimase lì a guardarmi come un idiota.
~cosa aspetti?! Andiamo!!~ risposi seccata.
~ah! Giusto!~rispose lui.
A quel punto sentimmo degli strani rumori provenire dalla biblioteca.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 07, 2015 ⏰

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