1. FlashBack.

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Dodici anni prima.

Pov esterno.

«Allora, ricapitoliamo.»
Afferma un giovane Sirius Black guardando i suoi figli, al momento impegnati a giocare sul tappeto del soggiorno.
«Remus ed io staremo via per qualche ora, torneremo prima di cena e voi starete con Kreacher. Non uscite di casa. Non aprite la porta per nessuna ragione al mondo. Non giocate con le forbici. Klaus non correre per casa. Ania non dare fuoco ai capelli di tuo fratello e, vi prego, vorrei tanto tornare e trovarvi tutti interi e in casa.»
I due gemelli, di soli cinque anni, annuiscono alle parole del padre, alzando lo sguardo dai loro giochi per qualche secondo.
«Possiamo giocare in giardino?»
Chiede Ania e Sirius sta per scuotere la testa, ma nella stanza entra Remus.
«Sì, potete giocare in giardino ma non andare oltre la siepe, va bene?»
I due bambini annuiscono, poi cominciano a raccogliere i giochi e li trasportano in giardino.
«Potrebbero vederli, Remus.»
Afferma Sirius sospirando.
«Non li vedrà nessuno, staremo via due ore.»
«In due ore può capitare di tutto.»
«Portiamoli con noi allora.»
«Portarli alla riunione? Non se ne parla, Remus. Loro devono restare fuori da tutta questa storia.»
«Non sono soli e tu hai bisogno di rilassarti. Resteremo solo un'ora, va bene? Poi torniamo a casa.»
Remus si avvicina maggiormente a lui e poggia le mani sulle sue guance, mentre Sirius annuisce e, approfittando dell'assenza dei gemelli, lascia un dolce bacio sulle sue labbra.
«Grazie.»
Sussurra Sirius e Remus sorride.
«Andiamo a salutarli.»
Entrambi camminano verso il giardino, trovando i due bambini occupati a disegnare, seduti intorno al tavolo.
«Noi andiamo, fate i bravi.»
Afferma Sirius avvicinandosi e salutandoli con un bacio sulla fronte.
«Fate un bel disegno e poi lo appendiamo nella camera di papà, va bene?»
Continua Remus, salutando i due bambini.
«Vi voglio bene.»
Afferma Sirius, camminando poi verso l'uscita insieme a Remus.
«Anche noi!»
Rispondono in coro i due bambini, guardando mentre i due vanno via.
Il momento artistico dei due gemelli viene interrotto dalla voce di Kreacher che, con la sua solita delicatezza, li avvisa che è arrivato il momento di rientrare.
«Vogliamo stare un altro po'.»
Risponde Klaus.
«Vi aspetto in cucina tra dieci minuti.»
L'elfo dice solo questo, poi torna dentro, lasciando nuovamente i due bambini soli. Ania sospira, cominciando a raccogliere pennelli e fogli, cosa che fa subito dopo anche il fratello.
Quando stanno per varcare la soglia della porta, però, i due gemelli vengono distratti da una voce.
«Ania! Klaus!»
«Zio Peter!»
Urlano i due gemelli, correndo poi verso di lui, lasciando tra di loro lo spazio occupato dalla siepe.
«Non sei insieme a papà e Remus?»
Chiede Ania, mentre Klaus si avvicina troppo alla siepe.
«Sono già andati? Speravo di trovarli qui.»
Risponde l'uomo, sorridendo ad entrambi.
«Klaus non puoi uscire, papà ha detto che non possiamo!»
Quasi urla Ania, quando vede che il fratello sta per scavalcare la siepe.
«E vostro padre ha ragione, ma sono zio Peter. Vi andrebbe di fare una passeggiata?»
«I gemelli non vanno da nessuna parte. Vai via!»
Urla Kreacher, raggiungendoli e prendendo la mano di Klaus, facendolo allontanare dalla siepe. L'arrivo di Kreacher fa cambiare espressione all'uomo che, senza dire nulla, va via.
«Non dovete uscire, padron Sirius è stato chiaro!»
Kretcher li rimprovera, tornando poi dentro.
«Ripeto quello che ho detto: vi voglio vedere in cucina tra dieci minuti.»
Kreacher serviva quella famiglia da generazioni e non era la prima volta che era obbligato a fare da baby- sitter. Tante volte, molti anni prima, si era ritrovato a dover rincorrere Sirius e Regulus per tutta la casa o a prendersi la colpa per qualcosa che non aveva di certo fatto lui, ma con quei gemelli era diverso: entrambi gli ricordavano il suo amato padron Regulus e quando li avevano rapiti anche lui era stato male, più di quanto volesse ammettere.
«Era zio Peter, papà lo conosce, potevamo andare con lui.»
Commenta Klaus sbuffando, mentre si allontanano dalla siepe insieme alla sorella. Qualcuno, però, a quanto pare non voleva che i due gemelli entrassero in casa, perché vengono, nuovamente, distratti da un rumore proveniente dalla siepe. Klaus è il primo a correre, nuovamente, in quella direzione.
«Klaus aspettami!»
Urla la bambina, correndo poi verso il fratello, al momento impegnato a guardare oltre la siepe.
«Corri, c'è qualcosa che si muove.»
Risponde il fratello, scomparendo poi dentro il cespuglio e ritornando qualche minuto dopo dalla sorella con un cucciolo tra le mani.
«Sbrigati, è ferito!»
Afferma Klaus mentre Ania arriva lì pochi secondi dopo e guardando il cagnolino tra le mani del fratello: un cucciolo davvero piccolo, con il pelo bianco sporco di terra e con la zampa anteriore ferita.
«Ci penso io.»
Sussurra la bambina, portando la mano sulla zampa sporca di sangue.
«Non fargli male.»
Commenta Klaus, mentre una luca rossa esce dalle dita della bambina e raggiunge la zampa del cane e in pochi secondi la ferita va via.
«Portiamolo dentro.»
Commenta Klaus, guadagnandosi un'occhiataccia da parte della sorella.
«Papà si arrabbierà.»
«Vuoi lasciarlo qui da solo?»
«No, ma non possiamo portarlo dentro.»
«Lo nasconderemo in una delle tante stanze vuote che ci sono in casa.»
Dopo qualche secondo di esitazione, Ania annuisce e, insieme al fratello, corrono in cucina da Kreacher.
«Che diavolo è quella cosa?»
Urla l'elfo quando vede i due bambini rientrare con l'animale e, mentre Klaus corre fuori dalla stanza, Ania avvicina due sedie al lavandino, mettendosi in piedi su una di esse.
«È un cane, dobbiamo sbrigarci a pulirlo.»
«Padron Sirius si arrabbierà!»
«Non lo saprà mai, aiutaci così lo nascondiamo.»
Continua Ania, mettendo il cane dentro il lavandino e Klaus arriva con bagnoschiuma e l'asciugamano.
«Questo è di papà.»
Lo avverte Ania, indicando l'asciugamano, ma Klaus è troppo impegnato a riempire il lavello di acqua e bagnoschiuma.

Harry Potter e le Gemme dell'Infinito.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora