Pov Esterno.
«Stephen mi dispiace averti chiamato ma è di nuovo ubriaco.»
Stephen Carter è stanco di sentire che suo fratello è costantemente ubriaco. Ha provato ad aiutarlo, si è disintossicato per qualche settimana e, quando entrambi speravano che il vizio fosse scomparso, lui ci cadeva di nuovo.
«Grazie per aver chiamato me e non averlo buttato fuori a calci.»
Il cameriere accompagna l'uomo nella stanza occupata dal fratello minore. Quando apre la porta il cameriere va via, lasciando entrare Stephen, che guarda le condizioni in cui dorme il fratello: deve essere caduto dal letto, direttamente sopra quello che sembra essere il suo stesso vomito.
«Hal? Hal svegliati!»
Il minore dei due fratelli alza appena la testa e la prima cosa che guarda è Stephen, in piedi davanti la porta.
«Che vuoi?»
Chiede Hal poggiando la fronte contro il pavimento.
«Devi alzarti e darti una pulita.»
«Che puzza che c'è qui dentro. Ho vomitato?»
«Sì... e ci sei disteso sopra.»
Il minore si mette immediatamente seduto, vomitando sul pavimento quello che rimane di tutto il Whisky ingerito poche ore prima.
«Ti senti meglio?»
Il minore annuisce, alzandosi poi in piedi.
«Mi hai portato qualcosa da indossare?»
«Come sempre. Vai a farti una doccia fredda, ti aspetto qua.»
Il minore barcolla verso il bagno e come prima cosa guarda il suo riflesso allo specchio: i suoi occhi azzurri sono perennemente decorati da delle occhiaie, i lunghi capelli neri sono portati indietro e sono sporchi, non li lava ormai da qualche giorno e gli ricordano quelli di un vecchio ragazzo che andava a scuola quando è entrato ad Hogwarts; la sua fronte alta è appiccicosa, segno che deve esserci finito dell'alcol, o del vomito. Sospira e comincia a spogliarsi, entrando in doccia.
Stephen non ha decisamente voglia di pulire il vomito di Hal, così si limita semplicemente ad aprire la finestra e far uscire la puzza. Stephen è tutto l'opposto di suo fratello Hal, ma solo caratterialmente, fisicamente hanno molto in comune: le labbra sottili, il colore degli occhi, la fronte alta, il colore dei capelli e l'altezza. Stephen porta i capelli corti e la barba curata, al contrario del fratello, abbastanza trascurato. Quando Hal esce dal bagno, però, i suoi capelli sono più corti e il nero ha lasciato il posto a dei capelli biondi- ramati.
«Potevi almeno pulire.»
Ride Hal, indossando i vestiti puliti.
«Il vomito è tuo, a te l'onore.»
Risponde Stephen e, ancora a petto nudo, Hal si limita a muovere la mano: delle scintille verdi escono dalle sue dita e la chiazza puzzolente va via, mentre il maggiore fa la stessa cosa e delle scintille gialle sistemano il disordine creato dal fratello.
«Perché sei qui?»
Chiede Hal mentre escono dalla stanza e raggiungono il piano di sotto.
«Mi hanno chiamato e poi devo parlarti di una cosa importante.»
«Fammi prendere almeno il caffè, senza non potrei sopportare la tua predica.»
«Hai ventisei anni, dovresti fartela da solo la predica.»
I due fratelli si siedono ad un tavolo e ordinano due caffè.
«Di cosa volevi parlarmi?»
«Ti ho trovato un lavoro.»
«Ho ancora abbastanza soldi per vivere senza un lavoro, grazie.»
«Hal non fare il bambino, ti sei fatto buttare fuori dal Ministero e li ho convinti a darti una seconda possibilità.»
«Non torno a fare l'Auror.»
«Non dovrai fare l'Auror. Devi... tenere d'occhio una persona.»
«Chi?»
«Anastasia Black.»
Hal scoppia a ridere al suono di quel nome, scuotendo appena la testa.
«Mi mettono a fare il baby- sitter?»
Stephen sospira, mentre qualcuno porta al tavolo i due caffè.
«Non dovrai fare il baby- sitter. Dopo che ha mandato chissà dove tutti quei dissennatori il ministero vuole tenerla d'occhio e li ho convinti ad affidarti il compito.»
«Dovevi parlarne con me prima di decidere!»
Hal alza il tono della voce e alcune persone sedute accanto a loro si voltano.
«Ti terrà lontano dal Whisky. Cos'è meglio: fare da, come dici tu, baby- sitter alla Strega Scarlatta o dormire sul tuo vomito?»
«Il vomito!»
Risponde senza esitare, finendo poi il suo caffè. Stephen sa perché non vuole farlo, per lo stesso motivo per il quale ha lasciato il lavoro: Sirius Black. Quando è fuggito da Azkaban, Hal si era impegnato personalmente a cercarlo e quando gli hanno detto che doveva firmare la scarcerazione è andato su tutte le furie e si è licenziato. Il maggiore dei due fratelli alza lo sguardo dal suo caffè, notando che due tavoli davanti a loro si è seduto proprio Sirius Black insieme a Harry Potter. Hal guarda il fratello e, vedendolo con gli occhi fissi dietro di lui, si volta e, quando vede l'uomo che gli ha rovinato la vita seduto lì vicino, scoppia a ridere, alzandosi in piedi. Non aveva nessuna intenzione di stare vicino a lui. Non quando aveva perso tutto per colpa sua e lui adesso è libero di essere felice.
«Hal...»
Lo richiama Stephen, afferrandolo per il braccio.
«Non sei papà e non mi darai ordini. Lasciami in pace.»
«Sono tuo fratello e mi ascolterai.»
«Non funziona così, Stephen. Sto bene così e preferirei dormire tra i maiali piuttosto che guardarla in faccia.»
Dopo aver pronunciato quelle parole, va via, lasciando il fratello da solo e incamminandosi in un locale di Nocturn Alley, dove nessuno chiamerà il fratello se alle dieci del mattino sarà già ubriaco.
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Harry Potter e le Gemme dell'Infinito.
FanfictionSequel di "Harry Potter e la profezia dei gemelli." Marvel x Harry Potter FF Crossover Per Anastasia e Niklaus è arrivato il momento di affrontare il loro ultimo anno. Tra Profezie, Eredi e Torneo Tre Maghi, nuovi personaggi entreranno a far parte d...