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Firenze,
Anno Domini 1478

Il silenzio riveste la città.
È una notte fredda, senza tempo.
La calma dopo la tempesta, dopo la violenza e l'odio che hanno scosso le sue strade.
Dopo la morte.

Firenze, culla dell'arte e dell'amore , si è trasformata in un cimitero a cielo aperto.
E un altro corpo oscilla nella notte, appeso ad una corda.
Avanti, indietro.

Il suono macrabo della fune che si rompe e del legno che scricciola interrompe il silenzio irreale.

Fiammetta non osa parlare o piangere, persino pregare.
I suoi lunghi capelli sono mossi dal vento, una macchina colorata nel buio.

Lentamente la sua pallida mano ne afferra una ciocca e la fa scorrere tra le dita. È dello stesso colore del sangue.

Trattiene il fiato e si perde in un ricordo.
"Avete i capelli del Diavolo"  aveva detto Francesco una volta.
Aveva sorriso dopo, ma Fiammetta  sapeva quanto in fondo lui credesse a quelle parole.

E lì, in quel momento, Fiammetta sapeva anche che Francesco aveva ragione.
Era maledetta

Gallows|| Francesco PazziDove le storie prendono vita. Scoprilo ora