Capitolo IV
La coppia che recita con me sembra molto affiatata. Nella scena la donna è mia sorella e l'uomo il suo fidanzato, io mi trovo ad assistere a un loro lieto evento: Lei aspetta un bambino e lo comunica a tutta la famiglia, allora io nonostante il mio silenzio selettivo, mi avvicino a lei e l'abbraccio piangendo di felicità. I miei " genitori" decidono di mettere da parte i pensieri del momento e tutti festeggiamo bevendo una bottiglia di vino. Dobbiamo ridere, sembrare festosi e dobbiamo abbracciarci molto.
Eric mi riprende un paio di volte e Markus nasconde le risatine dietro la sua grande mano destra. A dirla tutta questo film mi sembrava più figo di com'è in realtà. Questa scena è parecchio scialba, almeno per me.
Finalmente tocca anche a lui recitare e, chissà perché, ha la parte del cattivo della vicenda. "Non l'avrei mai detto".
Dopo aver rifatto non so quante volte la parte felice, adesso passiamo alla scena cinque: Siamo in un momento della storia in cui lui mi minaccia, dice che sa che so parlare ma che non mi conviene farlo.
La scena è molto credibile, mi mette all'angolo mentre la camera si avvicina per fare un primo piano sui nostri volti sempre più vicini tra loro. Quando Eric dice "stop" il cuore mi sussulta nel petto. Markus si stacca subito e a me prende un attacco di nausea. Capisco perché abbia tutto questo successo, sa perfettamente cosa fa.
Per quanto riguarda me, invece, non so se ho convinto davvero Eric, oggi. Proprio mentre ci rimugino su mi viene vicino e mi dice che devo ritornare fra due giorni per proseguire con altre scene dove è richiesto il mio personaggio. Prima di allontanarsi però, un po' titubante, mi dà una pacca sulla spalla in modo goffo. Lo prendo come un buon segno.<< Non te la sei cavata affatto male, direi. Ti sei guadagnata un posto nella mia auto>> dice Flynn. Pare stesse aspettando fossi sola per rivolgermi la parola.
<<E chi ti ha detto che stessi sperando di salirci?>> rispondo cinica. La nostra distanza è nuovamente impercettibile. Sembra non riuscire ad evitare di starmi addosso, mi sento strana.
Vedo papà venire verso di noi e Markus segue il mio sguardo alle sue spalle, girandosi.<< Ah giusto>> dice teatralmente dandosi un colpetto alla fronte con il palmo della mano, <<Paul, spero non ti dispiaccia se accompagno io tua figlia a casa. Vorrei tanto darle qualche dritta in merito alla parte, sai, consigli da attori professionisti>> dice con un sorriso a trentadue denti. Si aggiusta il colletto della giacca e tira fuori le chiavi della macchina senza curarsi davvero della risposta di mio padre.
<< Ma certo, Markus, non c'è problema>>, per quanto si sforzi non riesce a sorridere e annuire.
Attiro di nuovo l'attenzione di Markus su di me per evitare che si accorga dell'astio appena espresso da mio padre.
<< Allora è questo che volevi propormi se me la cavavo? Lezioni private di recitazione?>> dico fingendo entusiasmo per rimediare al mio sarcasmo precedente. " devi fartelo amico" mi ha detto mamma. Non potrebbe essere più difficile di così.<< Tra le altre cose...>> dice vago Markus <<seguimi>> aggiunge, per poi salutare mio padre con un cenno del capo, avviandosi all'uscita del set con me al seguito. Mi rigiro un paio di volte verso papà fino a quando l'aria gelida di fuori non mi schiaffeggia il volto.
Sono parecchio nervosa, non vorrei aver fatto il passo più lungo della gamba ma, se servirà a qualcosa...Una volta raggiunta l'auto, Markus apre la portiera del lato passeggero senza aspettare che io salga per richiuderla, poi, si dirige al suo posto ed entra.
L'abitacolo è più spazioso di quanto sembri dall'esterno. Chiudo la portiera volutamente forte e lui si gira di scatto verso di me.
<< Vacci piano, ragazzina! Non è mica un camion, è un gioiellino prezioso. Non ti hanno insegnato a trattare bene le cose di valore?>>
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Who is Jessica?
FanfictionPROLOGO OGGI Da bambina pensavo che tutto fosse semplice: l'amore, l'amicizia, il lavoro... insomma, nessuna complicazione. Poi, crescendo, ho capito che queste cose sono facili per chi ha avuto la fortuna di nascere nella famiglia giusta, n...